L'editoriale Azzurro
domenica 09 settembre 2018 - 09:00
di Massimo Barbero
E’ soprattutto una questione di rispetto. Venerdì sera le Sezioni Unite del Collegio di Garanzia ne hanno dimostrato ben poco nei confronti della Lega Pro che aveva collocato l’ennesima presentazione dei propri calendari all’indomani della data d’udienza decisa dal presidente Frattini. E fidandosi delle promesse via tweet (“vista l’urgenza decideremo già in serata”) elargite dal medesimo ai suoi numerosi interlocutori ferragostani (tra cui figurava di frequente un autorevole legale… che abbiamo ritrovato l’altroieri in udienza a patrocinare un’altra società piemontese…)
Rispetto per la Lega Pro vuol dire rispetto nei confronti del lavoro di tecnici e calciatori. Rispetto per chi opera dietro le quinte nelle società di provincia, talvolta faticando per puro legame affettivo o un semplice rimborso spese. Rispetto per la passione dei tifosi di ogni latitudine che gradirebbero semplicemente sapere dove e quando giocherà la loro squadra del cuore il prossimo week end…
La macchina organizzativa legata alla terza serie calcistica italiana, ancora una volta, non ha potuto mettersi in moto per il volere unilaterale di chi già aveva rinviato di 28 giorni (sigh) un udienza decisiva per la questione ripescaggi in B.
Egregio dottor Frattini come ha potuto scegliere questo… dopo aver citato ripetutamente nei suoi decreti cautelari il “preminente interesse pubblico al regolare inizio dei campionati evento, di cui gli sportivi italiani non possono essere privati”? O per Lei i campionati da non sospendere sono solo quelli in cui giocano le società di Lotito e Cellino? Apprezziamo lo scrupolo nel non affrettare le vostre decisioni… ma non sarebbe stato possibile rinviare la camera di consiglio all’indomani (sabato) mattina per non far slittare anche tutto il resto?Chi crede che il problema principale del calcio italiano sia rappresentato dal numero eccesivo di squadre… è decisamente fuori strada. La gente si allontana dagli stadi perché non ci sono più regole, nè certezze, né tantomeno appuntamenti chiari e scanditi.
Quand’ero ragazzo il campionato non cominciava mai prima della metà di settembre… ma il calendario lo conoscevamo con almeno un mese d’anticipo. Era un lento avvicinarsi alla fatidica data “x”, da trascorrere, dopo l’assoluto relax vacanziero, con l’antipasto di partite di Coppa Italia fissate da tempo… Compatibilmente con i doveri scolastici, si potevamo persino programmare le trasferte… Che facciamo invece domenica prossima? Ci godiamo l’ultima giornata di mare o dobbiamo cancellare ogni impegno perché scatta finalmente l’adrenalina da campionato? Giocheremo in casa o fuori? E quando? E’ ora di preparare il primo “Fedelissimo” o posso indugiare ancora?
Tornando all’udienza di venerdì, è sacrosanto quello che ha scritto Marco Foti su “Buongiorno Novara”: “Diritto, logica e buon senso sono con il Novara Calcio”. Ma la sensazione, ahimè, dal 10 agosto in poi… chissà perché… è che da quelle parti non tiri un’aria bella per noi… E ciò a dispetto di due gradi di giudizio vinti (doppia pronuncia conforme da parte di entrambi gli organi federali).
Forse non è un caso che Siena e Ternana avessero fissato un’amichevole programmata per stasera (già certe di festeggiare?) poi frettolosamente annullata, a biglietti già venduti, dopo aver saputo del differimento di ogni decisione. La sensazione, da appassionato di calcio che vive quotidianamente per lavoro nei tribunali “veri”, è sempre più quella che nel calcio italiano le decisioni che contano vengano prese a fari spenti, lontano dalle aule d’udienza della giustizia sportiva e da ogni parvenza di trasparenza e, di frequente, persino di legalità... Lo stesso, inatteso, rinvio di venerdì sera… sembra l’ennesimo tentativo di cercare altrove una soluzione “politica” ad una situazione che si è fatta ingarbugliatissima. Ovviamente sono pronto a cospargermi il capo di cenere di fronte ad una pronuncia del Collegio di Garanzia ben articolata ed adeguatamente argomentata (come lo sono state quelle emesse da Tfn e Caf) e coerente con i margini di intervento consentiti ad un organo di mera legittimità.
Nel frattempo… per non farci mancare nulla nemmeno in questo week end… abbiamo preso anche 3 schiaffoni, secchi e meritati, nell’ultima amichevole a Renate.Bentornati in serie C!!! La serie C è questa… una categoria in cui non contano nomi e blasone, ma quasi esclusivamente umiltà, gambe e motivazioni. Noi ne sappiamo qualcosa al proposito…Mi consola la chiave di lettura data da Viali e (a microfoni spenti)da Ludi.
Niente alibi, né soliti discorsi da “squadra imballata” o “tante occasioni create”, ma una serena autocritica nel valutare una prestazione che non è stata all’altezza delle precedenti per ritmo e concentrazione.Mi preoccupa, invece, il modo in cui gol sono venuti. Tutti su palla inattiva e tutti con un uomo del Renate ogni volta liberissimo di colpire. Non ho visto come la squadra abbia giocato in Coppa, nei due test più verosimili dal punto di vista difensivo, ma avevo già notato amnesie del genere anche a Carate.Il precampionato però va sempre valutato nella sua globalità, senza soffermarsi troppo, nel bene o nel male, su di una gara singola ed in questo senso la valutazione complessiva di questo Novara rimane comunque ampiamente positiva.
A patto di renderci conto che a Renate non abbiamo vissuto un pomeriggio di vacanza non concessa… ma un vero proprio assaggio delle partite (brutte, scorbutiche e decise dai particolari) che ritroveremo su quasi tutti i tutti i campi della categoria… Il vero calcio di C, volenti o nolenti, è questo, non quello degli spazi ampi goduti nella notte stellata di Perugia… Forza Novara sempre!!!
Ps: un Grazie di cuore al nostro direttore Danny Faranna che venerdì per qualche ora ha reso il nostro sito il punto di riferimento di appassionati di diverse città che attendevano notizie “reali” da Roma. Il suo viaggio (trasformatosi in un Odissea al ritorno) è stato un vero e proprio atto di amore, nel nome di una grande passione azzurra e di una sempre maggiore scrupolosità giornalistica che gli fa onore.
Massimo Barbero
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