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domenica 28 aprile 2019 - 10:04
di Massimo Barbero

Meglio così… Vedere gli avversari esultare un’altra volta nel nostro stadio ci avrebbe inferto l’ennesimo colpo al cuore di questa stagione…

Capisco la rabbia bianconera (ma che dovrebbero dire i reggiani dopo la beffa play off del giugno scorso?) però dal vivo il fallo mi è sembrato evidente. Forse i difensori toscani si erano abituati ad una sorta di impunità nella propria area di rigore (ricordo una vistosa trattenuta su Bove sull’1-1) e sono rimasti sorpresi da quel fischio.

Ma non va dimenticato che pochi secondi prima Bastoni era stato fermato, a tu per tu con Contini, da un fuorigioco inesistente…

La doppia rimonta ed il secondo gol consecutivo di Pablo sono le uniche note liete di un sabato pomeriggio un po’ malinconico, nel quale probabilmente la vittoria interessava soltanto agli ospiti. Questo 2-2 è maturato in un contesto ambientale esattamente opposto a quello, famigerato, del 1 maggio 2011 quando proprio il boato del “Piola” aveva spinto la squadra di Tesser alla rimonta dopo il contestato raddoppio di Calaiò dal dischetto.

E’ finita 2-2 come allora, con gol di Pablo come allora… E la speranza che i play off si concludano proprio come allora… è un illusione che continueremo a coltivare fino all’ultimo minuto dell’ultima partita.

A dispetto della ragione e dell’evidenza dei fatti.A dispetto di errori che scoraggerebbero di prendere ancora la via della Toscana: una, due volte, magari tre. Ecco, la delusione maggiore è proprio questa: constatare che nemmeno un tecnico di categoria superiore, esperto e concreto come Sannino, sia riuscito, in quasi due mesi e mezzo di lavoro, ad aggiungere qualcosa in termini di solidità difensiva ad una squadra che, anche quando sembra messa bene in campo, si ritrova vittima di pasticci individuali incredibili.

Nelle 5 gare interne della nuova gestione tecnica abbiamo incassato 9 reti. Nei precedenti 13 incontri casalinghi ne avevamo subiti 12 (chiudendo però per 5 volte con la porta inviolata). Sono numeri opinabili ed interpretabili che vogliono dire comunque una cosa chiara: non contano allenatori o moduli, certi limiti si ripropongono puntualmente e, temo, ci condizioneranno fino alla fine della stagione.

Dissento quando il direttore Faranna parla in radio di “amichevoli”: la concentrazione non è un optional che si ritrova a comando, a seconda delle occasioni. Vincere ti abitua a vincere e viceversa. Spaziando in un contesto calcistico davvero molto distante, secondo me Allegri ha cominciato a perdere la Champions… proprio quando ha scelto di rallentare i ritmi in campionato, allorchè ha deciso di far staccare la spina ai suoi schierando formazioni improponibili.

Quando per i bianconeri è stata di nuovo partita vera e senza appello, contro un avversario forte, spregiudicato ed abituato ad andare sempre a mille, molti elementi in campo non erano più pronti mentalmente a reggere la pressione…

Ieri invece Sannino ha attuato un “turn over” intelligente, provando qualche uomo che aveva giocato meno nelle scorse settimane nel contesto però di una squadra “vera”, molto simile a quella titolare. La prova di Ronaldo ha confermato, per l’ennesima volta, che il problema non era lui. Buba e Pompeu, in rigoroso ordine alfabetico e seppur con pregi e difetti differenti, rimangono elementi al di sopra della media per la categoria tanto che non sembra inverosimile pensare ad una loro convivenza nelle sfide decisive, quantomeno per uno scampolo di gara.

Personalmente (come molti di voi) sceglierei sempre Daniele (per il Cuore Azzurro e la straordinaria capacità di sapere leggere sempre i momenti della partita) ma il brasiliano merita il rispetto che le prestazioni che ha offerto, quantomeno da dicembre in poi, ci impongono. Le delusioni sono altre, facilmente identificabili. Dei difensori abbiamo detto, per quanto riguarda gli esterni, il paragone con il duo Dickmann-Garofalo dell’ultima promozione o quello Gheller-Tombesi (Gemiti) della cavalcata targata Tesser è semplicemente improponibile.

I giovani, di proprietà e non, nel complesso stanno facendo il loro. Sono mancati gli uomini che avrebbero dovuto fare la differenza. Bianchi e Perrulli (decisivi un anno fa di questi tempi nella volata salvezza di Ascoli e Cremonese) sono passati da un infortunio all’altro. Ed anche Cacia ha smesso di segnare come aveva fatto, seppur a corrente alternata, sino a San Gaudenzio.La serie C è un mondo a sé. In estate se vi avessero chiesto… per l’attacco preferite Cacia o Gliozzi… cosa avreste risposto?

Invece il confronto di ieri ha visto nettamente prevalere l’attaccante esploso nel Sudtirol qualche stagione fa.Per un quarto di gara ieri il Novara ha mostrato buone qualità di palleggio, forse addirittura superiori a quelle della truppa di Mignani. Ma nonappena Guberti e compagni hanno alzato la pressione… sono emersi tutti i nostri limiti. I bianconeri hanno saputo trasformare la mole di gioco in nitide opportunità da rete (oltre ai 2 gol ricordo almeno 2 parate decisive di Benedettini ed un salvataggio di Bove su un situazione ormai disperata).

Gli azzurri hanno ritrovato concretezza soltanto nel finale, dopo l’ingresso di Eusepi, un vero e proprio uomo “di categoria”. Forse da play off come ci ricorda il suo recente passato.

Chiudo facendo i complimenti ed un sentito in bocca al lupo alla “Berretti” di Gattuso ed a tutte le giovanili azzurre che si sono fatte onore anche in questa particolare stagione di mesto riassestamento e che ora stanno affrontando i rispettivi play off per giocarsi qualcosa di importante.

A Novarello almeno i ragazzi non hanno perso l’abitudine di vincere o, quantomeno, di lottare per vincere.Per quanto mi riguarda, dalla doppietta di Palombo alla stoccata di Brizzi, non ho mai visto perdere gli azzurri a Pisa (l’unica sconfitta in B era maturata ad Empoli) e mi piacerebbe tanto prolungare la serie…

Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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