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martedė 02 luglio 2019 - 08:44
33° puntata: 25 marzo 2012 Novara-Lecce 0-0

Dopo le due vittorie consecutive il Novara è tornato sulla bocca di tutti in città.

Durante la settimana l’euforia della domenica sera-lunedì si trasforma, via via, in tensione ed agitazione per l’impegno successivo.Non si può sbagliare un colpo, tantomeno sbagliare la gara casalinga con il Lecce che ci sopravanza in classifica di appena tre punti.

Agganciare la squadra che ci sta davanti rappresenterebbe una gran bella iniezione di fiducia per squadra ed ambiente.

Il problema è che questo Lecce è davvero un avversario tosto. Cosmi, pian piano, ha saputo dare concretezza alle velleità di gioco che avevano relegato Di Francesco sul fondo della classifica dopo i primi mesi di campionato. D’altronde i giallorossi hanno in organico Muriel e Cuadrado, un Bertolacci che sta per esplodere ed Di Michele che là davanti sa sempre il fatto suo.

Per offrirvi un termine di paragone, il grande Haris Seferovic, devastante in azzurro nella stagione successiva, non vede praticamente mai il campo.

Il sabato sera della vigilia sento particolarmente la tensione anche perché non c’è né l’hockey né la birra con gli amici che possano distrarmi un po’. Quasi quasi invidio mister Guidolin che dopo l’1-1 tra Palermo ed Udinese dice in diretta Rai: “ Calcio? No, domani mi guardo la Gand-Wevelgem…”.

La domenica mattina rieccomi in campagna in direzione Cascina Prelle. Stavolta non accenno nemmeno uno scatto perché sono ancora convalescente dall’influenza di una decina di giorni prima. Vi risparmio i particolari, ma non sono ancora guarito del tutto. Incrocio l’amico e collega Giulio Caneparo che invece corre con buona andatura.

Allento un po’ la tensione soltanto al pranzo con la famiglia Pep-Occhetta. Un rito che di solito porta il pari. Oggi il pari non sarebbe granchè, ma non me la sento di sparigliare le carte col rischio di buttarle all’aria…

Il Lecce manca dallo stadio di Viale Kennedy addirittura dal 1977, nostra ultima stagione in B prima del lungo medioevo. Allora i giallorossi furono sconfitti a Novara quando la squadra affidata a Vittorino Calloni aveva già lasciato ogni concreta speranza di salvezza. Stavolta ce la possiamo ancora fare. E’ dura, durissima, ma ce la possiamo ancora fare…

C’è tensione nell’aria e lo si percepisce dallo strano battibecco tra Gianluca Scaduto e Danny Faranna che di solito ridono e scherzano come amici di vecchia data. Mi chiudo in cabina e lascio a Paolo Molina l’onore della prima voce, buttando qua e là qualche commento.

Lo stadio è gremito da quasi 11 mila persone (tra paganti ed abbonati), la gente sente che può essere l’ultima occasione. Le due squadre si affrontano con una sorta di 3-5-2 speculare. Noi però facciamo una fatica terribile. Gemiti non spinge come al solito sulla fascia dove c’è Cuadrado. Ma sul versante opposto anche Morganella pasticcia più del lecito di fronte al meno irresistibile Brivio.

Cosmi ha costruito una gabbia per limitare i movimenti di Rigoni e là davanti Jeda e Mascara non riescono a tenere su palla. Il Lecce non rischia mai e può far male in qualsiasi momento con le accelerazioni di Muriel.Allora subito dopo la mezzora Tesser decide una cosa che gli ho visto fare di rado nei tre anni a Novara: sostituisce Jeda senza aspettare l’intervallo e butta subito dentro Caracciolo, carta vincente a Siena.

Gli ospiti pungono ancora dalla sinistra con una palombella di Di Michele che si spegne sul palo esterno mentre Ujkani sembra fare buona guardia. Poi il Novara cambia finalmente marcia, ispirato da un Rigoni entusiasmante. E’ Marco a chiamare Benassi alla prima vera parata dopo aver rubato palla sull’out sinistro. E Marco a mandare in porta Mascara appena prima del the caldo di fine primo tempo. Il portiere del Lecce esce incontro all’ex Napoli e salva il risultato respingendo il pallone con la faccia. Per il colpo ricevuto Benassi dovrà uscire dal campo alla ripresa del gioco, ma lo farà sul punteggio ancora fermo sullo 0-0.

Entra Petrachi, estremo difensore sconosciuto ai più. Era il terzo nelle gerarchie estive, ma l’ex romanista Julio Sergio Bertagnoli si è fatto male ed ora ha la grande occasione dell’esordio in A.

Nel secondo tempo è solo il Novara a fare la partita, sotto una Nord piena e vociante. Cosmi capisce l’antifona e sostituisce l’evanescente Bertolacci con Blasi, mediano di sostanza con trascorsi nella Juve di Capello. I salentini si lasciano ad andare a provocazioni e perdite di tempo inevitabili vista l’importanza della posta in palio. Non si può comunque tirare il fiato perché gli ospiti quando ripartono sono sempre pericolosi. Lisuzzo deve fare gli straordinari per riuscire a tenere il passo di un Muriel semplicemente imprendibile.

E’ lui l’arma in più del Lecce che ha invece un Cuadrado in campo solo per onor di firma, forse con la testa già alla prossima stagione, verosimilmente in una grande. E’ Di Michele a sfiorare la beffa del vantaggio con una conclusione che si impenna per la deviazione di Paci, ma non sorprende Ujkani che riesce a tenere la porta inviolata per la terza domenica di fila.Imprechiamo quando Guida ammonisce un Rigoni in condizioni eccellenti perché Marco dovrà saltare la partita dell’Olimpico domenica prossima.

Tesser tenta la carta Morimoto… chissà una partita del genere potrebbe essere risolta proprio da un giocatore… “insospettabile”.Ed in effetti nei minuti di recupero gli azzurri vanno almeno due volte vicinissimi al gol che forse potrebbe cambiare la nostra stagione. Dapprima Caracciolo s’invola verso la porta avversaria, ma Petrachi è bravissimo nel chiudergli subito ogni spazio, lasciandogli solo una conclusione da posizione defilata, quasi impossibile. Sul corner successivo Radovanovic (che ha appena sostituito un Pesce straordinario) sradica palla ad un avversario e porge la palla a Morimoto che calcia… alla Morimoto… la sua conclusione è talmente sporca e strana che potrebbe ingannare Petrachi.

Ed invece la sfera va a stamparsi sulla traversa tra la disperazione di chi ci aveva sperato in Curva Nord. Ci prova anche Rigoni, ma il muro giallorosso respinge l’ultima conclusione.

Circumnavighiamo il “Piola” mentre Danny non ha ancora smaltito l’adrenalina ed i suoi commenti fanno scoppiare a ridere i neofiti “Ciccio” Somma e “Ciccio” Specchia che non hanno ancora imparato a conoscerlo.

In Sala Stampa ed in zona mista si fa sfoggio di un ottimismo più forzato che reale mentre scorrono le immagini del trionfo dell’Inter di tal Stramaccioni in una Champions League giovanile. “ In fondo la classifica non è cambiata, hanno pareggiato tutte…” attacca Massimo De Salvo. “ Mi spiace aver tolto un giocatore prima dell’intervallo, credetemi non è una bocciatura” vuole sottolineare Tesser che ha sempre un occhio di riguardo per i suoi ragazzi. Cosmi gli fa indirettamente i complimenti riconoscendo che: “ l’ingresso di Caracciolo ha cambiato la partita…”.

E’ la prima volta che vedo il buon Serse dal vivo e l’impressione è completamente diversa da quella che mi ero fatto davanti alla tv: è una persona seria, che ha rispetto di tutti e che non ha bisogno di fare lo show per farsi apprezzare. La sua analisi della gara è equilibrata e condivisibile.

In zona mista Caracciolo rende onore a Petrachi: “ Quando ho alzato gli occhi me lo sono trovato addosso. Forse avrei dovuto tentare qualcosa di diverso, ma lo spazio era decisamente poco”. Morimoto parla di sfortuna ed ammicca: “volevamo regalare una grande gioia a questo pubblico eccezionale”. Giacomazzi aggiunge: “ Il Novara ha fatto qualcosa in più, ma sull’erba avremmo visto un’altra partita. Con il clima che abbiano nel Salento non abbiamo bisogno dei sintetici…”.

Mi fermo a scrivere in sala lavoro dove c’è Danny in difficoltà perché non ha abbastanza materiale per coprire le “corrispondenze” in chiave salentina che gli ho sbolognato. Scrive, spedisce, rimanda, aggiusta. Poi all’ennesima telefonata del caporedattore scontento decide, anche giustamente, che a quel numero non risponderà più…Esco che c’è ancora tanta luce perché è appena entrata in vigore l’ora legale. I bagliori della primavera mi fanno credere che anche il campionato azzurro abbia ancora tanto da regalarci.

Dopocena butto giù subito l’Editoriale per poi mettermi a vedere la parte finale di un Juve-Inter che costa la panchina a Ranieri, sostituito proprio dall’emergente Stramaccioni.Sottolineo come il tanto decantato Lecce abbia avuto grandissimo rispetto di un Novara probabilmente nel suo miglior momento stagionale: “Lo schieramento in campo del Lecce rappresenta il miglior complimento possibile per quello che riesce a dare il Novara in questa fase della stagione. Dopo due pareggi, intervallati da un’inevitabile sconfitta sul campo del Milan, anche i giallorossi dovevano cercare di fare bottino pieno per ridurre le distanze da chi le precede. Ed invece Cosmi ha piazzato sul sintetico del “Piola” una squadra estremamente accorta, con gli esterni ad aggiungersi quasi costantemente ai tre centrali difensivi. E nel momento nevralgico della gara ha tolto un centrocampista di qualità (Bertolacci) per inserirne uno bravo a fare legna (Blasi). Insomma gli ospiti hanno evitato di lasciare agli azzurri gli spazi che erano stati fatali all’Udinese nei primi minuti di gioco”.Poi un grande, grandissimo, rimpianto…“ Ci pensate… tra il 21 dicembre ed il 2 febbraio abbiamo giocato in casa contro Palermo, Fiorentina, Chievo e Cagliari… raccogliendo 2 punti su 12… Come vorrei ridisputare adesso, con l’attuale Novara, quelle partite… sarebbero bastati 6-7 punti su 12… per essere a tuttoggi in piena corsa…”.

Massimo Barbero

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