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giovedì 10 ottobre 2019 - 11:00
6 dicembre 2014: Giana Erminio-Novara 1-2

Il mio Giana Erminio-Novara comincia idealmente sin dai minuti finali di Novara-Mantova del venerdì precedente quando mi accorgo che, vista l’ammonizione di Martinelli (in diffida) ci presenteremo sul campo della matricola con una difesa praticamente da inventare.
Bergamelli infatti si è fermato dopo Venezia, Freddi si è fatto male a Vicenza e Garofalo si era procurato l’ennesimo guaio muscolare già nel primo tempo contro la squadra di Juric. Non ci sono nemmeno Garufo e Buzzegoli, Ludi è ancora out per diverso tempo, dunque che farà mister Toscano?

"Dovremo trovare una soluzione difensiva che al momento non c’è…” risponde il tecnico calabrese in zona mista, a chiusura di una piovosa serata autunnale.

E’ una lunga vigilia, carica di pensieri. Il fatto che tutte le nostre rivali abbiano vinto nel week end che abbiamo trascorso da spettatori ci obbliga a non lasciare altri punti per strada. Ma la Giana non è certo quella cenerentola che avevamo immaginato la primavera precedente quando si stava per materializzare l’incredibile sfida tra un club che nel 2011 giocava in Promozione ed un altro che in quella stessa stagione militava in A.

Nel turno precedente, tanto per dirne una, ha vinto 3-0 in casa dell’Albinoleffe.Prendo contatti con il magico mondo della Giana il giovedì sera durante un’intervista telefonica che la sempre gentile addetta stampa Serena Scandolo mi concede con il mitico mister Albè.

Il “Ferguson della Martesana”, proprio come domenica prossima, non sarà in panchina per colpa di una squalifica: “me la sono meritata, ma è stato solo un equivoco perché mi stavo rivolgendo ad un amico che conosco da vent’anni” mi dice, per rompere il ghiaccio. Poi il colloquio diventa sempre più confidenziale, quasi come stesse parlando ad un vecchio amico: “Per me è incredibile pensare di affrontare il Novara che tre anni fa andavo a vedere a San Siro… Ero allo stadio in quel pomeriggio di Coppa quando segnò Gonzalez…”.

Il Novara ha una valanga di infortunati, la Giana praticamente nessuno: “Il merito è del mio preparatore atletico. E sa cosa le dico? Che 18 giocatori in organico sono forse troppi per me. Ne vorrei avere 14 o 15. Il mio presidente mi ripete spesso: “più ne hai, più si rompono”.

Quando mi chiede: “senti, ma come gioca il Novara? Ha il trequartista?” penso di essere stato catapultato in un’altra realtà. Solo due anni e mezzo prima ero lì a trascrivere la conferenza stampa “blindata” di un Conte, di un Allegri o di un Mazzarri…

Non ci sono giocatori famosi nella Giana Erminio, quasi nessuno militava tra i professionisti nella stagione precedente. Ma la classifica dei biancocelesti è più che buona, malgrado il disagio di dover giocare a Monza, in attesa che sia pronto lo stadio di casa.

Stavolta il “Brianteo” ci fa meno effetto rispetto a quel maledetto sabato di fine agosto quando abbiamo dovuto prendere coscienza di essere tornati in C, a meno di 48 ore dal ribaltone del solito Frattini. C’è un buon seguito di tifosi azzurri in Curva perché il feeling tra la squadra di Toscano ed i supporters è sempre stato grande in questo campionato ad handicap. E’ il sabato in cui il “Gufo” è diventato di colpo “Signor Coriandoli” per un esilarante equivoco al momento delle perquisizioni.

E c’è in Tribuna Massimo De Salvo. Mancava in trasferta da quell’indigesto Albinoleffe-Novara di B giocato all’ora di pranzo, ma la sua presenza ci infonde già carica ed ottimismo. “Volevo dare un segnale in un momento del genere, viste le tante assenze…” dirà nel dopogara. Per ora si siede perplesso ed infreddolito in Tribuna accanto a Teti. Alla sua destra c’è Giampiero Mella che forse ripensa ai fantasmi di tanti anni di C2.In campo il Novara sfoggia la casacca nera.

Malgrado avesse due soli difensori a disposizione (Beye e Vicari) Toscano non ha voluto abbandonare la retroguardia a tre, suo marchio di fabbrica. Già, ma chi lo fa il terzo centrale? Galassi!!! Il talento reggiano che non ha mai trovato spazio in maglia azzurra (era stato ingaggiato nell’estate della promozione in A, ma poi era sempre partito in prestito) gioca la sua prima partita da titolare nel Novara come centrale destro di difesa. E se la cava pure egregiamente nel contesto di una partita difficile, difficilissima.

La Giana ci mette poco più di 5 minuti a vincere i timori reverenziali poi si butta all’assalto di un Novara che fatica tremendamente a ripartire, che esce quasi sempre sconfitto da tutti i duelli. Ci sono l’ex Montesano, Pinto, Perico, Solerio e Perna che troveremo anche domenica prossima, in panchina c’è Augello che oggi milita in serie A.

Tozzo accompagna in angolo una battuta dal limite di Biraghi, sull’altro fronte Dickmann prova a sorprendere Ghislanzoni in diagonale. Ma il pallino del gioco è sempre dei padroni di casa, accompagnati dall’entusiasmo di ultras e trombette, favoriti dall’acustica della tribuna centrale. E’ Pesce, adattato nel vecchio ruolo di terzino sinistro a dover andare a chiudere in extremis su Recino che sta per liberarsi al tiro. I padroni di casa non sfruttano diverse azioni potenzialmente pericolose. I nostri si vedono solo su qualche palla inattiva non sfruttata a dovere.

Felicione urla invano all’indirizzo dei compagni che non gli servono una palla decente.Nell’intervallo si commenta con non poca preoccupazione uno 0-0 che sta più stretto alla squadra di casa che non a noi. C’è anche Pdl con l’inseparabile Manu che sfida il freddo pigiando il più velocemente possibile sulla tastiera del suo computer.Toscano è il primo a sapere che così non si può andare avanti e prova a sorprendere i locali con una mossa improvvisa. Esce Schiavi ed entra Gustavo, il brasiliano relegato in panchina dopo un avvio di stagione promettente, ma alla resa dei conti quasi sempre fumoso. Gli uomini di Albè non riescono a prendere le misure al nuovo 3-4-1-2 azzurro e vanno sotto già al primo minuto della ripresa. Miglietta pennella per Gustavo che incorna di testa ad un passo dalla porta. Non c’è tempo per disperarsi per il palo colpito perché arriva come un fulmine Pablo che precede tutti ed infila in porta, sotto la nostra curva. E’ un’esultanza liberatoria che accomuna squadra e tifosi al seguito perché fin qui abbiamo sofferto parecchio.

E non è finita, la Giana si ributta in avanti e le conclusioni di Perna dal limite ci mettono paura. Pablo però adesso può scattare in spazi illimitati. Su sponda di Evacuo il 2-0 sembra cosà fatta, ma stavolta Ghislanzoni si salva di piede. Il raddoppio però arriva al quarto d’ora: lo propizia ancora Gustavo con una punizione dalla sinistra, sul secondo palo sbuca Vicari che incorna in rete.Siamo in Paradiso. O forse no perché rischiamo grosso su palla malamente persa dal solito Miglietta in mezzo al campo quando, per fortuna, Perna non finalizza al meglio una ripartenza davvero pericolosa. Poi Perico non inquadra la porta su uscita non irreprensibile di Tozzo.

Entrano Manconi eppoi Corazza e sfioriamo il tris con un tentativo di Dickmann su imbeccata proprio di Jacopo.

Giro gli occhi verso Danny che ha già pronto il titolo “De Salvo porta bene!” e lo fulmino con la sola espressione (non posso aggiungere altro visto che sto parlando in radio) perché ho paura che ce la stiamo tirando addosso. Ed in effetti nei primi secondi di recupero Biraghi fa 2-1 in chiaro fuorigioco con gli azzurri che protestano invano all’indirizzo del primo assistente.

Ci sono più di 4’ da giocare ed i padroni di casa riprendono coraggio mentre le trombette han ripreso a suonare. La palla entra in porta un’altra volta, ma per fortuna il gioco è fermo e la bandierina alzata.

Esultiamo come se avessimo espugnato il “Bernabeu” perché questa è una vittoria che vale doppio e la classifica finale di questo campionato ce lo confermerà appieno.“ La partita della svolta? No, quella ci sarà solo all’ultima giornata, almeno lo speriamo”. Toscano ha assimilato questo “mantra” che ripeterà fino a Lumezzane, ma ammette: “è un successo importante”.

Mds è raggiante, ride e scherza con noi. Danny gli chiede di venire anche ad Arezzo e lui risponde prontamente: “Adesso non fateci l’abitudine…”.Ci sono tanti complimenti per Galassi che si è fatto trovare pronto alla chiamata del mister. A settembre Faragò gli aveva dedicato gol e vittoria sul Pavia nei giorni tristi per la scomparsa del padre.

Vicari è stato il leader di una difesa rabberciatissima ed ha segnato anche la sua prima rete in azzurro: “Ho visto la palla che passava e mi sono buttato – racconta – ho deciso di crederci fino alla fine, di inseguirla e mi è andata bene. Dedico questo gol alla mia famiglia, alla mia ragazza ed ai compagni”.

Gustavo non scendeva in campo praticamente da fine ottobre: “Sapevo che il mio momento sarebbe arrivato e mi sono fatto trovare pronto. Mi sono allenato ancora di più in queste settimane in cui non giocavo…”.

Dopo i selfie di rito ripartiamo verso casa. E’ un viaggio breve, ma felice, allietato anche dai tormenti vercellesi narrati da Riccardo Gugliemetti che ha assistito allo 0-4 con il Pescara di Baroni che schierava un certo Politano.

E’ solo dicembre, ma questi 3 punti contro l’ex carneade Giana Erminio valgono un pezzo di serie B.

Ne ho la consapevolezza sin dall’Editoriale scritto in quel lungo (e dolce) week end dell’Immacolata che terminerò ai Mercatini di Natale a Santa Maria Maggiore:“ Questa è la vittoria più bella tra le 9 sinora conquistate. Perché per la prima volta siamo riusciti ad andare anche controvento. A correggere l’andamento di un match che aveva visto i nostri avversari giocare decisamente meglio di noi nei primi 45 minuti. A ribaltare i rapporti di forza sul campo grazie all’inserimento di un uomo (Gustavo) della nostra (teoricamente) ricca panchina……Sin troppo scontato fare ironia sul Novara che tre anni dopo l’impresa di San Siro va a soffrire sul campo della Giana Erminio… In realtà ciascuna epoca calcistica ha riscontri tecnici diversi ed ogni partita ha la sua storia. Nel 2004 il Sassuolo esultava per una salvezza ai play out di C2 sul terreno della Pro Vercelli. Dieci anni dopo si morde le mani per un 2-2 sul campo della pur spettacolare Roma di Garcia”.

Massimo Barbero

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