Un 1942 veramente tragico
venerdì 24 aprile 2020 - 15:45
di Gianfranco Capra
L’anno 1942 (così lontano, così vicino) sarà ricordato come uno dei più brutti e tragici per il Novara Calcio.
Intanto muore in circostanze misteriose il Presidente, il veronese Alvise Peretti, titolare dell’industria metalmeccanica novarese SCEI. Era al vertice della nostra società dal 1938.
Lo sostituisce il presidente della INA Novara Enrico Mauri.
Poi, il terzino Virginio Bonati, partito per la disastrosa campagna militare in Russia, risulta disperso. La sua ultima partita è stata Novara-Prato del 14 giugno 1942.
Quindi il 24 febbraio del 1942 muore, travolto da un treno in manovra alla stazione di Novara, il pioniere e primo nazionale del Novara, il grande Mario Meneghetti.
In quell’anno era allenatore della Falck Arcore di Sesto san Giovanni. Aveva 49 anni.
Era capo-gestore allo scalo merci della nostra stazione ferroviaria. Aveva vinto lo scudetto con la Juventus nel 1926.
Non è finita, il 24 ottobre del 1942, muore in un tragico incidente stradale ad Aielli (L’Aquila) il nazionale e ala sinistra Giustiniano Marucco, un altro che ha fatto la storia del Novara negli anni venti e trenta. Aveva 43 anni.
Stava lavorando come rappresentante per la società Cereali Saini di Cressa (ultima sua squadra di calcio attivo).
Il 1942 sciagurato continua il 9 dicembre quando all’ospedale militare di Novara muore il portiere Riccardo (Dino) Rossi che stava svolgendo il servizio militare nella nostra città.
Prima della guerra era residente in Belgio, e giocava da portiere nel Vilvoorde squadra di serie “B” vicino a Bruxelles.
Siccome Dino Rossi è rimasto italiano, deve svolgere da noi il servizio militare. Ha 22 anni, il Novara immediatamente lo tessera e lo fa giocare in prima squadra.
In quella stagione 1942-1943, la squadra azzurra è in serie “B” con giocatori di valore come Rosetta, Peppino Molina, Baira, Mainardi, Versaldi, Barberis, Muci, Pombia.Dino Rossi è un portiere fantastico (così lo ricordavano Molina e Mainardi).
Nelle prime sei partite di campionato subisce soltanto due gol, e convince tutti dal commissario tecnico Marmo all’allenatore ungherese Hajos.L’8 novembre, di ritorno dalla trasferta di Pisa (0-0), Dino Rossi durante una sosta del treno beve dell’acqua da un rubinetto di una galleria.
Torna a casa e sta male; va all’ospedale, lo curano per un mese in modo sbagliato non riconoscendo che è affetto da tifo. Muore il 9 dicembre fra dolori indicibili.
1942 disgraziato: morti un presidente, due ex calciatori nazionali e un promettente giovane portiere. Disperso in Russia un difensore di talento.
Gianfranco Capra |