L'editoriale Azzurro
domenica 21 giugno 2020 - 00:03
di Massimo Barbero
Era un gelido sabato mattina di dicembre ed ero uscito qualche minuto prima dallo studio legale dove svolgevo pratica forense per andare ad intervistare per “Forza Azzurri” “Jack” Gattuso, arrivato da un paio di mesi a mettere i suoi ultimi scampoli da calciatore al servizio di una squadra con l’obiettivo salvezza.
Pensavo di imbattermi nel solito personaggio sceso in C2 con un po’ di puzza sotto il naso per i trascorsi in categoria superiore. Nulla di più sbagliato! Jack accolse lo sconosciuto Massimo Barbero con gentilezza e semplicità che gli uscivano assolutamente naturali. Soprattutto mi diede la sensazione di essere pienamente calato nella realtà non facile che stavamo vivendo.
Quella battaglia gli interessava, eccome se gli interessava, ci teneva a salvare il Novara!
I due play out vinti con Gattuso in campo nascono proprio da quello spirito che non tutti i calciatori d’esperienza che avevamo in organico all’epoca sapevano mettere.Sono passati più di vent’anni da quel sabato mattina che, ahinoi, risale addirittura allo scorso millennio, ma Gattuso è sempre rimasto l’uomo di allora.
Serio, concentrato, umile e dedito alla causa. E sincero dopo i play out del 2005 vissuti da allenatore quando aveva saputo dividersi tra il dovere professionale (salvare il Novara) e l’attaccamento per il “suo” Como dimostrato a fine gara.
Probabilmente non avrebbe mai potuto lasciare il nostro azzurro per un altro azzurro che non fosse quello dei lariani. L’aveva fatto allora (per una breve parentesi) l’ha rifatto oggi.
Non è un dramma.
Le storie sportive, specialmente quelle di un allenatore, sono fatte per interrompersi prima o poi. Jack ci lascia in eredità 2 scudetti “Berretti” ed una promozione in “Primavera 1” resa amarissima (ed inutile) dalla contemporanea caduta della prima squadra.
E soprattutto quelle parole pronunciate con orgoglio a Varese in un “Franco Ossola” in festa per la loro salvezza e la nostra retrocessione: “Oggi siamo in C – disse – ma abbiamo una società da serie A e ripartiremo subito”.
Esattamente un anno dopo quei propositi festeggiava il suo secondo tricolore in quel di Salò con il Novara di nuovo in B con in campo tanti ragazzi “svezzati” da lui.
Quando ha colto che quel ciclo stava finendo (già la scorsa estate era ad un passo dall’addio) si è riavvicinato al Como.
E’ difficile giudicare un allenatore senza assistere con assiduità alle partite della sua squadra. Io mediamente sbirciavo 3-4 esibizioni della “Berretti”/”Primavera”, troppo poco per dare un giudizio tecnico sulle capacità del mister che non risulti condizionato dal grande affetto (e stima) che provo per lui.
Dunque non mi sbilancio oltre pur ricordando che il suo palmares è eloquente. Gli riconosco il merito di un calcio semplice, lineare, in cui tutti sono chiamati a fare la cosa che sanno fare meglio senza particolari complicazioni.
Credo però che il suo apporto sia stato fondamentale anche dal punto di vista umano. In prima squadra in questi anni abbiamo trovato tanti ragazzi già pronti dal punto di vista morale e comportamentale, svezzati a dovere dal loro condottiero che li ha cresciuti professionisti e uomini ancor prima che calciatori.
Grazie di tutto Jack ed ovviamente in bocca al lupo!
Sull’attualità non mi sento di scrivere granchè. La conferenza stampa di giovedì non ha aggiunto nulla (se non il vanto di un gran lavoro realizzato dal bravissimo Arezzi) a progetti condizionati da mesi dall’emergenza Covid.
Dal 21 febbraio scorso ogni giudizio sportivo-societario per me risulta doverosamente sospeso.
Vi dirò di più, sono stato tra coloro che ritenevano che una ripresa del calcio avrebbe portato un po’ di serenità ed entusiasmo alla collettività. Mi devo ricredere. Troppo lungo lo stop e troppo breve la preparazione, mentre il caldo comincia a fare la sua parte, per vedere uno spettacolo almeno dignitoso (al di là del dolore per l’assenza del pubblico).
Si rischia di dover far la conta più degli infortuni che dei gol realizzati…
Senza dimenticare i rischi legati ad eccessi di entusiasmo come quelli, pur comprensibili, dei tifosi del Napoli dopo la meritata conquista. Meglio sparare tutto in un torneo breve come i play off, senza rimpianti…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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