L'editoriale Azzurro
lunedė 26 ottobre 2020 - 11:24
di Massimo Barbero
Il Novara deve imparare a sfruttare appieno il proprio potenziale offensivo. Non è da tutti in categoria avere un reparto avanzato che possa contare su Gonzalez, Zigoni, Panico, Cisco e Lanini (senza dimenticare i giovani alle loro spalle ed una mezzapunta con caratteristiche propositive come Firenze).
Dunque, quando riusciamo a superare la barriera del centrocampo e ad affacciarci nell’area avversaria, per chi ci sta di fronte sono guai.Peccato che i nostri attaccanti abbiamo avuto quasi sempre le polveri bagnate in questo inizio campionato. Dopo Buzzegoli ci han dovuto pensare i difensori (Cagnano a Livorno e Bove ieri sera) a rimpinguare il nostro bottino realizzativo.
Le occasioni sprecate contro la Carrarese gridano vendetta. Ne ho contate almeno sei nel primo quarto della ripresa quando più volte abbiamo sciupato l’opportunità di raddoppiare. Ed ancora nel finale, dopo la beffa dell’1-1 di Murolo, abbiamo avuto due grosse chances (con Cisco e con Bianchi) per ripetere l’epilogo felice di Livorno.
La difesa sembra avere trovato i propri equilibri con una coppia centrale fissa. Bove pare rassicurato dall’avere a fianco Migliorini e ieri ha offerto una prestazione esaltante anche dal punto di vista della grinta, del carattere e della personalità.
L’anello debole è rappresentato dalla corsia destra, ma va detto che Lamanna appare in progresso e Natalucci non mi è dispiaciuto nell’unica occasione in cui l’ho visto all’opera.
In settimana è scoppiato il caso Banchieri. Chi scrive è sempre stato un estimatore del tecnico che ha portato alla causa positività, serenità e semplicità. Pregi e difetti dell’allenatore torinese erano comunque certamente noti all’attuale dirigenza che ha avuto tutto il tempo di valutarne l’operato. Se metterlo in discussione lo scorso inverno poteva essere comprensibile (non per forza condivisibile, ma comprensibile si) perché era stato scelto da altre persone, oggi la caccia alle streghe appare davvero fuori luogo e finanche autolesionistica.
Il ruolino di marcia (4 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte) è tutt’altro da disprezzare. I rimpianti sono legati soprattutto al derby di Vercelli. Fossimo usciti imbattuti dal piccolo “Piola” oggi saremmo in testa alla classifica. Nell’occasione però abbiamo pagato anche i ritardi nel regolarizzare i tesseramenti dei nuovi (ed a completare la campagna acquisti) che ci hanno fatto cominciare il campionato con il cartello “lavori in corso” ancora ben visibile.
Insomma Banchieri ha dato quello che era lecito attendersi da lui. Curiosamente il ruolino di marcia azzurro è molto simile a quello di un anno fa (13 punti oggi, 14 nel 2019) quando si parlava di partenza esaltante, al di sopra di ogni aspettativa e si attendeva il derby casalingo con la Pro con un entusiasmo ed una fiducia condivise.
Certo, nel frattempo sono mutate ambizioni ed aspettative, ma la società aveva avuto tutto il tempo per valutare le qualità del mister. Cos’è cambiato rispetto a giugno (quando è stata annunciato il rinnovo di contratto) o rispetto a fine luglio (quando è stata programmata la nuova stagione, alla fine dei play off)?
Non vorrei che patron Rullo e gli altri dirigenti abbiano spostato l’attenzione su un facile obiettivo (in Italia quando non si vince è sempre colpa dell’allenatore) per nascondere difficoltà che si trascinano da diverse settimane.
Se così fosse ci sarebbe davvero di che essere preoccupati per il futuro prossimo del Novara Calcio.
Dopo oltre un decennio si torna al “Breda” di Sesto San Giovanni. L’ultima volta che ci siamo stati coincise con l’ultima di Borgo sulla panchina azzurra. Era maggio 2009 ed in settimana venne annunciato l’arrivo di Sensibile, curiosamente un ex Pro Sesto. Si stava chiudendo un’era in quel pomeriggio di primavera insignificante per la nostra classifica e ne stava cominciando un'altra, altrettanto indimenticabile…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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