L'opinione di Massimo Barbero
domenica 22 marzo 2009 - 23:29
Venezia-Novara 3-1
Oggi il Novara in una mezzora di autentica follia calcistica ha dissipato tutto quanto di buono aveva fatto vedere nell’ultimo mese. La sconfitta di Venezia è allarmante, sia per le conseguenze di classifica che per il modo in cui è maturata.
In Laguna ho assistito a due diverse partite. La prima è durata sino al rigore procurato e trasformato da Sinigaglia. La seconda è cominciata subito dopo il vantaggio azzurro e ci ha riservato una delusione davvero difficile da digerire.
Nel primo tempo il Novara ha giocato “da grande”. Non ha fatto cose eccezionali, ma ha ribadito la propria superiorità sul campo contro un avversario impaurito e timoroso. Il Venezia ci ha messo tanta buona volontà, ma ha giocato con l’unico intento di proteggere lo 0-0, con qualche licenza di faticoso contropiede. Un atteggiamento che non ci ha permesso di avere grandi spazi in avanti, ma che ci ha consentito di gestire la partita con assoluta autorità. All’intervallo ero fiducioso. Pensavo che continuando a giocare così prima o poi avremmo sbloccato la gara e che per i lagunari sarebbe stato davvero difficile risalire la china. Ero convinto che la supremazia tecnica azzurra sarebbe emersa, ancora più evidente, al calare delle forze.
Pronti via ed ad inizio ripresa siamo passati in vantaggio. Il più pareva fatto. In contropiede avremmo potuto colpire ancora un avversario quasi all’ultima spiaggia. Invece la rete è stata paradossalmente una liberazione per il Venezia che si è gettato in avanti senza più remore e paure. Ed ha bloccato di colpo un Novara che ha cominciato a rintanarsi troppo nella propria area di rigore.
Il pari è giunto da una prodezza di Cardinale che si è liberato ed ha calciato la palla nel “sette”. Ma si è trattato di una prodezza “annunciata” perché già in troppe occasioni precedenti i neroverdi erano arrivati al tiro senza assilli di marcature avversarie.
Sull’1-1 siamo andati davvero in barca. Non riuscivamo più a gestire palla, nè a ripartire. I veneti affondavano benissimo con sovrapposizioni sulla corsia di sinistra. I cambi di Notaristefano stavolta non hanno migliorato le cose. E dire che adesso i padroni di casa, ingolositi dalla possibile vittoria, ci lasciavano spazi per un contropiede che non è mai decollato.
L’1-1 pareva il male minore, ma a tempo scaduto una punizione di Cardinale deviata dalla barriera si è infilata nel sette. Difficile però parlare di sfortuna, stavolta. Il Venezia si è meritato sul campo la rimonta, il Novara può prendersela, soprattutto con se stesso. La mancata espulsione di Aprea e la traversa di Bertani sullo 0-1 sono legittimi rimpianti che però non possono mutare le valutazioni su questa domenica da dimenticare.
I campionati si vincono con le qualità, ma non solo. Si vincono soprattutto con quel “quid” che le squadre importanti hanno, che permette loro di portare a casa, in qualsiasi maniera, risultati preziosi, magari striminziti, da difendere con le unghie e con i denti. Questo Novara ha dimostrato di saper dominare Pro Patria e Reggiana, di potersela giocare quantomeno alla pari con Cesena, Spal e Reggiana. Ma ha lasciato davvero troppi punti con Venezia, Lecco, Legnano, Monza e Pro Sesto per non farci nutrire qualche perplessità sulla capacità di questa squadra di avere una marcia regolare e continua.
Ora il calendario ci concede un’altra grande chance. Domenica oltre a Novara-Cesena si giocheranno Padova-Spal e Ravenna-Reggiana. Dobbiamo cancellare subito questa giornata nera per ritrovare la fiducia che tutti quanti avevamo dopo la bella vittoria di sette giorni fa. Crediamoci ancora… Fino alla fine Forza Novara!
Ps: la trasferta dei tifosi del Novara a Venezia è stata giudicata ben più pericolosa di quella (consentita) degli juventini a Roma per una partita in notturna. Certi provvedimenti mi amareggiano e mi lasciano, francamente, senza parole. Spero tanto che il Prefetto di Novara prenda l’unica decisione possibile, autorizzando il normale afflusso dei tifosi del Cesena al “Piola”.
Massimo Barbero |