L'editoriale Azzurro
lunedì 07 dicembre 2020 - 14:37
di Massimo Barbero
Davvero strano questo Novara che esonera l’allenatore con la squadra ad un punto dalla testa della classifica mentre il Direttore Generale spiega che “era il momento di farlo” per poi annunciare un mese dopo, per bocca dello stesso Nespoli, che “è giunto il momento di guardarci alle spalle”…
Davvero strano questo Novara che allontana un tecnico che gioca con il 4-3-2-1 per ingaggiarne un altro che (dopo qualche diverso tentativo) gioca con il 4-3-3...
Davvero strano questo Novara che vara un silenzio stampa incomprensibile proprio nel momento in cui la piazza avrebbe bisogno di chiarezza e risposte…
L’isolamento non è quasi mai proficuo. Certamente non lo è in questo frangente in cui la piazza vorrebbe condividere (nei limiti del possibile, nel rispetto delle norme anticovid) gioie e dolori che si vivono quotidianamente a Novarello.
Una decisione lontana anni luce da quella chiarezza che avevamo chiesto nell’articolo di una settimana fa. Novara “grigia metallizzata” può arrivare a trasmettere il proprio discreto (ma sincero) affetto anche ad una squadra di grossi nomi impelagata nella lotta per la salvezza e persino ad una proprietà che dopo aver annunciato grandi mire si trova in difficoltà a gestire il quotidiano.
Ma la piazza va coinvolta, informata, tenuta in considerazione quando sarebbe il momento di lanciare un messaggio diverso dal solito “va tutto bene” che adesso non convince più nessuno. Il realismo di Nespoli in diretta radio pareva l’inizio di una nuova era basata sulla sincerità dei messaggi da trasmettere alla tifoseria. Invece in serata è arrivata la doccia gelata di un silenzio stampa davvero difficile da decifrare e da accettare.
Non ci giro troppo intorno quello che abbiamo ricevuto ieri a Grosseto è un autentico regalo perché il fallo su Schiavi è stato commesso chiaramente fuori area. Forse c’era un fallo da rigore pochi secondi prima, ma ciò non toglie che il fischietto di Verona sia andato letteralmente nel pallone. Ne abbiamo fatto le spese anche noi con l’assurda espulsione di Schiavi che ha pagato un conto disciplinare salatissimo (la sua condotta è al massimo da ammonizione) proprio per il fallo di reazione di Pedrini perché in quel frangente l’arbitro non se l’è sentita di far giocare il Grosseto in inferiorità numerica in un ambiente reso incandescente dalle (logiche) proteste dei padroni di casa.
Peccato perché Nico era rimasto l’unico degli azzurri che in campo prova a saltare l’uomo, che riesce a creare superiorità numerica. Nemmeno Panico e Cisco (non parliamo di Gonzalez e Zigoni) sembrano più riuscire in questo esercizio basilare che è fondamentale per vincere le partite di calcio.
Fino al gol del vantaggio di Galligani non si era visto un brutto Novara (compatibilmente con le ridotte possibilità del momento). Una squadra compatta ed organizzata aveva limitato al minimo i rischi creando anche qualche pericolo alla porta di Barrosi. Schiavi ha fallito un colpo di testa da posizione invitantissima su cross di Cagnano. Il rimpianto più grande è per i due contropiedi gettati al vento in superiorità numerica nel finale di primo tempo.
Dopo l’1-0 siglato dall’ex della Juve Domo siamo andati letteralmente nel pallone perdendo equilibrio e distanze senza riuscire più a renderci pericolosi se non su palla inattiva.
Francamente Lamanna sembra improponibile per la categoria. Meglio Natalucci che almeno un po’ di spinta la garantisce sempre, ma la domanda è questa: con questi chiari di luna non sarebbe meglio dare una chance a Pagani che in precampionato aveva fatto benino? In mezzo la coppia Sbraga-Migliorini sembra ben assortita (e la panchina abbonda di centrali) e sulla sinistra Cagnano non si discute. A centrocampo in questo frangente le scelte sono obbligate mentre davanti Lanini merita un’occasione anche con questo nuovo modulo.
Ci dice anche male. 15 giorni fa avremmo dovuto affrontare un Piacenza in piena emergenza Covid (vedi sconfitta nel recupero contro la Giana). Ora il recupero arriva con i nostri avversari in eccellenti condizioni come suggerisce l’incredibile 6-0 rifilato alla Pro Sesto. Il tempo degli alibi però è finito da un pezzo. Ora è terminato (per volere societario) anche il tempo delle parole. Ed allora attendiamo i fatti. Dentro e fuori dal campo…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
|