Mi ricordo quella volta che…
giovedì 11 febbraio 2021 - 23:41
28 novembre 2018: Pontedera-Novara 0-0
“Che fretta c’era di tornare a Pontedera…?” Sabato 15 settembre avevo ancora nelle orecchie il motivetto coniato per autosfottermi per il ritorno in C quando ci aveva pensato Radio 1 Rai a riportarmi alla realtà. Il Tar del Lazio aveva appena bloccato il campionato delle 5 società ripescabili. Sognavo quella trasferta in macchina a Pontedera come una boccata d’aria pura dopo un’estate a leggere di sospensive, ricorsi, controricorsi ed invece tutto di colpo era tornato nuovamente in discussione. Il Novara era in viaggio, all’altezza di Pontremoli, quando l’ufficialità del rinvio aveva costretto il pullman a fare inversione di marcia.
Le cose erano andate peggio il 24 ottobre quando la notizia del secondo rinvio di Pontedera-Novara aveva raggiunto la squadra di Viali all’ora di pranzo, in pieno ritiro. Benedetta Germana Panzironi… se si fosse giocato quella sera… avrei dovuto saltare la trasferta per assenza di compagni di viaggio essendo Danny nel Regno Unito a far visita al fratello e Paolo bloccato dalle incombenze del mercoledì.
Il terzo appuntamento era stato quello buono: Pontedera-Novara si sarebbe giocata davvero il 28 novembre, senza se e senza ma. Avevamo progettato il viaggio con partenza in tarda mattinata e pernottamento dopo la gara. In udienza avevo mandato l’inseparabile avvocato Bonsignore pur di non perdermi cotanto evento.
Partiamo con la mia Polo essendo l’auto di Molina dal meccanico per un intervento programmato. Il crollo del Ponte Morandi ci obbliga ad imboccare la Cisa. E’ una giornata fredda, ma soleggiata e dunque il viaggio prosegue nel migliore dei modi.
A Pontedera ho messo un luogo nel mirino: la piazza Fabio Avella. Siete mai stati in una piazza dedicata ad un vostro amico? Mi auguro per voi di no perché vuol dire che, con ogni probabilità, l’avete perso perché non si dedica una piazza ad una persona vivente. Fabio Avella era un bambino di Pontedera con cui ho trascorso diverse estati nella casa di sua nonna a Santa Margherita Ligure. Abbiamo visto assieme la finale dei Mondiali del 1982, giocato interminabili partite di subbuteo, fantasticato su sfide Novara-Pontedera che poi sono diventate realtà. Superati i 14-15 anni ci siamo persi di vista. Fino al giorno che ho letto il suo nome sul giornale “muore sull’elicottero, volare era la sua vita”. Fabio Avella è morto a soli 32 anni da Capitano dell’Aeronautica Militare e Pontedera gli ha dedicato una piazza che è il primo luogo che metto sul navigatore al nostro arrivo.
Il giro in centro prosegue sereno, tra un bivacco ed un bar per prendere un caffè. Ci chiama Mario Molina e Paolo me lo passa in modo che io possa rispondere a tutte le sue curiosità.
Ad un certo punto Danny riceve una telefonata dallo Slo Moia. A Pontedera è atteso il presidente Ghirelli che alle 19.30 vuole incontrare una delegazione di tifosi del Novara per porgere le scuse del mondo calcistico per il “tira e molla” estivo. Dopo due viaggi a vuoto a Pontedera le scuse all’ora di cena in una delle trasferte più lunghe e disagevoli dell’intera stagione oltretutto piazzata a metà settimana sembrano davvero una presa in giro. A Pontedera è presente il solito gruppo di aficionados azzurri, ma loro non hanno nessuna voglia di sentirsi il pippotto di Ghirelli così Moia ripiega sulla macchina dei giornalisti.
Faremo noi la parte della delegazione del Novara. Dopo una cena estremamente frugale in un bar eccoci all’incontro con Ghirelli nella accogliente foresteria del Pontedera, a poche centinaia di metri dallo stadio. E’ ovviamente Danny che prende la parola. Per qualche minuto ripete all’infinito il nome di Balata con l’accento sbagliato “Bàlata”. Ghirelli per un po’ lo lascia fare… poi inevitabilmente lo corregge “Balàta”. Ad un certo punto ci scusiamo con i presenti e ci alziamo dicendo che “Dobbiamo andare a preparare il collegamento”. Ghirelli and company ci guardano un po’ perplessi… che collegamenti mai dovranno preparare questi tifosi?
Dopo qualche minuto eccoci allo stadio in una cabina riservata abbastanza tranquilla. Io mando al “Corriere” un pezzettino con le parole di Ghirelli per togliermi un’incombenza per il dopo. Parlo durante il lungo pregara per poi lasciare a Danny e Paolo gli interventi nelle finestre che ci sono consentite (3 minuti ogni 15) durante il match.
Viali deve fare a meno dello squalificato Schiavi e degli acciaccati Sbraga e Cacia, ma non rinuncia al solito 4-3-1-2 improvvisando Bianchi trequartista e riportando Chiosa sulla corsia sinistra
L’inizio degli azzurri è estremamente propositivo, ma la prima parata è di Di Gregorio che al 9’ deve neutralizzare una botta da fuori di Calcagni. E’ una battaglia su un terreno che pare aver patito le tante partite già giocate dai granata di casa e, qualche volta, dalla Carrarese. Non ci sono varchi, i nostri che stanno provando a fare la partita scivolano ripetutamente e con il passare dei minuti cominciano a perdere l’intraprendenza delle battute iniziali. Al 19’ sugli sviluppi di un fallo laterale dalla destra una serie di lisci in area novarese favoriscono il colpo di testa di Tommasini che incorna alto da posizione favorevole. Da applausi anche la rovesciata di Vettori al 24’ che sugli sviluppi di un angolo non trova la porta avversaria.
Alla mezzora il gran lavoro di sponda di Eusepi sfocia finalmente in un inserimento pericoloso di Bianchi che però trova puntuale il muro granata a chiuderlo al momento della conclusione. Subito dopo una punizione pennellata da Ronaldo in piena area viene sventata dall’affannosa deviazione di un difensore di casa che sfiora l’autogol.
La ripresa si apre con le vane proteste azzurre per una vistosa trattenuta ai danni di Eusepi in piena area di rigore. Al 8’ Cinaglia scambia in piena area con Mallamo e si presenta a tu per tu con Biggeri che gli nega un gol che sembrava fatto.
Al quarto d’ora una punizione di Ronaldo buca la barriera, ma è troppo centrale per sorprendere l’estremo difensore di casa. Danny l’aveva raccontata in diretta dicendo “Ronaldo può calciare dalla sua mattonella” suscitando l’ilarità di chi sul “muro” fa notare che Pompeu in maglia azzurra non ha ancora fatto gol. Le punzecchiature sono la testimonianza che da casa ci seguono. Palombo becca Molina per le sue dissertazioni sul vento (gelido) che sarebbe finalmente a favore degli azzurri.
Maraia vede i suoi in affanno ed inserisce l’esperto Mannini e Riccardo Benedetti. Viali risponde con l’ingresso di Cattaneo in luogo di Mallamo e quello di Stoppa al posto di Manconi.
Le due squadre hanno dato il meglio dal punto di vista fisico e non hanno la lucidità per sfruttare gli spazi che si vengono a creare in occasione delle potenziali ripartenze. Al 36’ una punizione di Mannini scalda le mani infreddolite di Di Gregorio. Tre minuti dopo una girata di Benedetti fa gridare al gol la tribuna, ma la palla è sull’esterno della rete.
Nel frattempo il Novara ha già dovuto effettuare il terzo cambio con l’ingresso di Peralta per Stoppa. I padroni di casa hanno più birra in corpo per tentare l’ultimo assalto, gli ospiti si rintanano senza più riuscire a ripartire, ma tanto basta per tornare dall’ennesima trasferta toscana almeno con un punticino.
Danny con sapiente pazienza allontana Molina che vorrebbe proprio dirmi qualcosa mentre sto completando gli articoli e posso finire di scrivere con calma. Completo le pagelle dando voti alti a tutti i difensori, ma boccio inesorabilmente Ronaldo, Bianchi ed un Manconi impalpabile. Finisco il lavoro e raggiungo la zona mista dove i miei due amici hanno già cominciato le interviste. “Ma allora ci anche sei tu?” mi scrive da casa il collega Fortina.
Ripartiamo verso Carrara dove alloggeremo nell’hotel di Buffon a prezzi scontatissimi visto che siamo in una stagione ultrabassa. Prima di uscire dall’autostrada ci fermiamo in autogrill dove Ludi e Zebi si concedono un pasto frugale. Danny chiede subito a Charlie se visto l’infortunio di Stoppa Sansone verrà reintegrato in rosa ed io dico che so già la risposta “NO”. Poi il navigatore ci porta in un viale nebbioso, ad un passo dal mare. Siamo a destinazione, possiamo concederci qualche ora di sonno prima di riprendere il cammino verso casa. A colazione parliamo della trasferta di Chiavari che Danny dovrà saltare per problemi di lavoro. Con me ci sarà Paolo Molina che garantisce la sua presenza.. Il fatto di non avere l’ennesimo “Fedelissimo” da preparare mi regala un po’ di tranquillità e così in ufficio posso buttare giù l’Editoriale che comincia con un amarcord:
“Questo pareggio di Pontedera mi ha fatto tornare alla mente il vivace e sportivamente disperato gesticolare del grande Michele Facchinetti che avevo incrociato davanti a scuola una mattina di quasi 30 anni fa, all’indomani di uno 0-0 sul campo toscano che lui aveva vissuto, ovviamente, in presa diretta.
Nostalgia a parte, se fossimo davvero alla “prima di campionato” stavolta non sarei tornato deluso da quest’ennesima trasferta.
Per 70’ infatti ho visto il Novara giocare da squadra di serie C: convinta, combattiva, determinata su tutti i contrasti. Abbiamo sempre provato a vincerla, senza mai rischiare di perderla, fatta eccezione i per 10’ finali quando, specialmente dopo l’infortunio di Stoppa, non ne avevamo proprio più…”
Massimo Barbero
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