L'editoriale Azzurro
giovedė 18 febbraio 2021 - 08:21
di Massimo Barbero
Queste ultime due partite hanno cancellato ogni illusione… per conquistare la salvezza ci sarà da soffrire fino alla fine, non è una pratica che possiamo sperare di archiviare con qualche settimana d’anticipo. Dopo la bella e sfortunata prova di Pontedera gli azzurri non sono riusciti a ripetersi sugli stessi livelli. Il pareggio è sostanzialmente giusto perché la non semplice parata finale di Stancampiano compensa i due interventi compiuti da Lanni sullo 0-0.
Il rigore per il Livorno non si discute, però, senza anticipare la moviola di “Depa”, credo che ce ne fosse uno altrettanto netto su Lanini in apertura. Ma da un po’ di settimane a questa parte ad ogni gara gli arbitri ci tolgono qualcosa.
Purtroppo questo Novara sta diventando la squadra delle rimonte. E non delle rimonte effettuate (quando prendiamo gol non riusciamo mai a risalire la china) ma delle rimonte subite. Da inizio 2021 per ben 6 volte non siamo riusciti a gestire un vantaggio. E’ successo contro Olbia, Pro Vercelli, due volte Giana, Alessandria (poi abbiamo vinto comunque) ed ora Livorno. I teorici del modulo stavolta non hanno appigli per attaccare Banchieri. Eravamo appena passati ad un centrocampo a tre con l’ingresso di Bortoletti al posto di Malotti quando Lanni ha compiuto quell’uscita scriteriata e fuori tempo. Il problema è che non esiste schieramento che tenga quando si commettono tali errori individuali. Nel dubbio meglio andare in campo sempre per provare ad attaccare e continuare a fare la partita anche quando siamo in vantaggio. Certi difetti in una fase tanto avanzata del campionato si correggono solo esaltando i nostri pregi.
Un’altra possibile critica per mister Banchieri è legata al poco utilizzo del “turn over” nel secondo dei tre impegni ravvicinati. Un’osservazione che non regge al cospetto di un Livorno che ha impiegato dieci/undicesimi della squadra che aveva pareggiato con l’Olbia sabato pomeriggio e che ha tardato sino ai minuti finali prima di operare il proprio primo cambio (forzato). La realtà è che le sostituzioni operate dal mister azzurro hanno confermato come le scelte in questo momento della stagione siano quasi obbligate per lui. Difficile pensare di rinunciare ad un Collodel così senza perdere qualcosa in termini di dinamismo in mezzo al campo. Difficile immaginare di sostituire Rossetti perché quando esce il guerriero che arpiona tutti i palloni in avanti anche Lanini torna ad essere isolato e senza punti di riferimento.
La realtà è che abbiamo buttato troppi punti per strada per pensare di non correre seri rischi di retrocessione o quantomeno di play out. Pensate come sarebbe la nostra classifica se solo avessimo portato a casa il 3-2 di Piacenza (tre volte in vantaggio, tre volte raggiunti) ed il 2-1 di Giana. Probabilmente ci giocheremo il nostro campionato nei tre confronti interni ravvicinati contro Piacenza, Pergolettese e Pistoiese e nella successiva trasferta di Olbia. Saranno quelle le settimane decisive della nostra stagione ed è di fondamentale importanza arrivare a quel momento del campionato nella migliore condizione psicofisica.
Nel borsino delle pericolanti salgono in maniera preoccupante le quotazioni del Piacenza che da quando ha preso Scazzola ha vinto a Livorno ed ad Olbia, ha battuto in casa la Pistoiese ed ha pareggiato con la Carrarese una gara che sembrava ormai persa. Negli stessi scontri diretti noi abbiamo ottenuto appena due “punticini” in casa con Livorno ed Olbia e siamo tornati con le pive nel sacco da Pistoia.
A Carrara ci attende un’autentica battaglia sul campo di una squadra che tradizionalmente può contare su un attacco mitraglia ed ancor oggi schiera punte del calibro di Infantino, Caccavallo, Piscopo e Marilungo. Io piuttosto che impostare una partita difensiva con il rischio di perderla al primo errore me la giocherei a viso aperto senza snaturare il 4-2-3-1 che abbiamo proposto nelle ultime settimane. Non siamo capaci di contenere, né di gestire un risultato. Per vincere le partite dobbiamo semplicemente segnare un gol di più degli avversari. Sarà dura allo “Stadio dei Marmi”, ma proviamoci senza paure o senza complessi di inferiorità… poi faremo i conti. Forza Novara sempre!!!
Ps: ma a che servono questi orari assurdi? Perché mai si dovrebbero giocare delle partite di C alle 12.30? L’Olbia è abbonata al “lunch-match” ed anche noi siamo sulla buona strada per imitarla. E se tornassimo alle canoniche ore 15 della domenica pomeriggio?
Massimo Barbero
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