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L'editoriale Azzurro
lunedė 07 febbraio 2022 - 08:55
Cittā di Varese-Novara vista da Massimo Barbero
Il Varese ha dimostrato di meritare a buon diritto il ruolo di anti-Novara che la classifica gli assegnava… La squadra di Ezio Rossi ha giocato una gara di grande intensità riuscendo a bloccare quasi per intero le fonti del nostro gioco. Quasi perché alla fine il gol l’ha preso lo stesso. Sarò di parte, ma riguardando il video non riesco a vedere il gol di mano. Effetto diverso lo fanno i “fermo immagine” che però sono per loro natura ingannevoli.
Prepariamoci ad un periodo duro dal punto di vista arbitrale perché le ex giacchette nere non saranno tenere nei nostri confronti nelle prossime settimane come non lo sono state tenere all’indomani delle sparate di Cretaz e Viassi.
Vabbè prendiamoci quello che ci è stato dato e lasciamo le polemiche agli amici di Varese.
Abbiamo disputato una grande partita dal punto di vista difensivo e questa sta diventando una costante nelle prestazioni della nostra rosa. La retroguardia azzurra è cresciuta tantissimo negli ultimi due mesi e questo è indubbiamente un valore aggiunto a cui dobbiamo aggrapparci anche in prospettiva. Amoabeng è a tutti gli effetti un difensore maturo: mi piace quando gioca in marcatura, mi entusiasma quando va in progressione. Che dire di Bergamelli’ E’ ovunque, dove arriva la palla lui c’è. Anche Benassi è un elemento affidabile, ma personalmente preferisco Bonaccorsi che ha il solo torto di prendersi un quantitativo di cartellini esagerato. Molto buona anche la gara di Paglino. Era un attaccante esterno, oggi è un difensore fatto e finito. Meno brillante la prestazione di Di Masi che si è dovuto sacrificare molto in fase di copertura. In mezzo al campo Di Munno e Vaccari, pur senza fare cose straordinarie, hanno fatto la loro parte. Dove abbiamo sofferto secondo me è là davanti. Continuo a pensare che quello di schierare assieme Gonzalez, Alfiero e Vuthaj sia un lusso che non possiamo permetterci. L’avevo già scritto all’indomani delle gare con Fossano e Gozzano e non a caso nelle due partite interne con Chieri e Borgosesia le cose sono andate meglio con Laaribi e Pereira. Nel frattempo Alfiero è molto cresciuto dal punto di vista fisico. A Varese ha dato un grosso contributo battagliando con gli avversari. Ma a Pablo è stato chiesto un grande sacrificio imponendogli di giocare in quella maniera, quasi in marcatura su Premoli. Onestamente avrei impostato questa partita in maniera diversa. Con Laaribi alle spalle di Pablo e Vuthaj. Perché Pablo meritava di giocare questa gara. La sentiva più di tutti gli altri perché era stato l’ultimo ad arrendersi in quella maledetta notte del 13 giugno 2014 segnando quella doppietta che aveva riaperto i giochi a metà ripresa.
Non se la prendano a Varese. Aspettavamo di tornare in quello stadio da quasi otto anni. Volevamo una rivincita del genere, meglio se sporca, brutta e cattiva. Mentre scrivo la tv diffonde le immagini di Juventus-Verona con Montipò chiamato a provare ad arginare i rinnovati bianconeri. Il 13 giugno 2014 Lorenzo era un portiere che dalle giovanili li stava affacciando una squadra destinata alla retrocessione in C. Oggi è un portiere di serie A a conferma di come il tempo sia scivolato via inesorabile in questo sette anni e mezzo, soffertissimi per Varese, tribolati per noi.
Quel che è certo è che questo campionato non è ancora finito: con il recupero di Tortona restano 17 gare da giocare, in pratica un girone intero. Non dobbiamo mollare neanche di un centimetro perché le avversarie non perdonerebbero un nostro momento di relax. Oltre al Varese la rivale si chiama Sanremese, l’unica squadra capace di batterci in questa cavalcata trionfale. Mollare adesso vorrebbe dire gettare al vento tutti i progressi fatti registrare in questi mesi di crescita continua.
Domenica non sarà una domenica come tutte le altre. Sarà la domenica in cui la nostra curva verrà intitolata al leggendario Nini Udovicich. Per questo sarebbe bello che la curva fosse più piena del solito. Mettiamo da parte le proteste e le polemiche e mettiamo il Nini davanti a tutto riempiendo la curva che da domenica prossima prenderà il suo nome… Vietato mancare… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero |
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