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L'editoriale Azzurro
giovedė 14 aprile 2022 - 20:05
Novara-PDHAE vista da Massimo Barbero
Ormai ci siamo abituati a questo tipo di vittorie… giocando lenti, nella convinzione che prima o poi il gol arriverà. Basterà per avere la meglio su Gozzano, Chieri e Derthona nelle tre sfide che decideranno il campionato? Io ho i miei dubbi ed è giusto suonare l’allarme finchè siamo ancora in tempo a rimediare. Contro il Pont Donnaz si è visto un Novara amorfo, slegato tra i reparti con gli attaccanti lasciati soli al proprio destino. Per un tempo la squadra di Erbetta ha fatto una gran figura: ha tenuto bene il campo, ha servito costantemente i propri uomini d’attacco che sono andati al tiro ripetutamente. E dire che le prime occasioni della partita era state per noi. Dapprima un inserimento di Vaccari per la deviazione di Vuthaj che non è riuscito a prendere la porta. Poi un bel numero di Tentoni a liberare Pablo che ha ciabattato da buona posizione. Da quel momento in poi si sono fatti preferire gli ospiti, più squadra, più continui nel cercare la sponda dei propri attaccanti. Il Novara si è visto solo con qualche lampo come in occasione della serpentina in area di Bonaccorsi. Troppo poco per meritare la sufficienza. E dire che dietro Desjardins ha fatto buona guardia non correndo peraltro rischi particolari. Sontuosa la prestazione di Bergamelli sempre pronto ad andare a chiudere sul diretto avversario. Bonaccorsi è stato convincente anche in fase propositiva mentre Agostinone si è fatto sentire in ogni parte del campo. In mezzo Tentoni è il centrocampista che da un momento all’altro può tirare fuori la giocata risolutiva. Vaccari è sempre pericoloso negli inserimenti (non a caso ha trovato il terzo gol stagionale). Sulle fasce meglio Pagliai che ha fatto il suo rispetto ad un Di Masi che pare terribilmente involuto. Non salta più l’uomo, non va al cross, quando va al tiro lo fa in maniera velleitaria, lontanissimo dai pericoli delle serie d’oro.
Davanti Pablo è il vero enigma di questa squadra. Giocando con l’argentino alle spalle di due punte siamo troppo sbilanciati. Lo si è visto anche oggi ed aver fatto questa scelta contro la Sanremese rischia di rimanere come un tentativo di suicidio che potrebbe costarci carissimo. Vuthaj e Diop insieme possono coesistere: si completano a vicenda, dove non arriva il senegalese arriva l’albanese. Diop non ha disputato un grandissimo primo tempo, ma ha avuto il merito di determinare l’episodio che ha cambiato volto alla gara. Quel rigore con annessa espulsione allo scadere del primo tempo hanno rappresentato autentica manna dal cielo.
Nella ripresa in vantaggio di un gol e di un uomo la partita è decisamente cambiata. Il Novara si è inserito a piacimento negli spazi lasciati da un Pont Donnaz che ha provato a fare la gara senza più avere gli equilibri del primo tempo. Le cose sono ulteriormente migliorate quando è entrato Laaribi al posto di Pablo. Siamo riusciti a controllare la gara senza più correre rischi creando più volte i presupposti per arrivare al raddoppio. Il rigore del 2-0 c’è checchenedica Erbetta, il suggello del 3-0 premia la grande giocata di Pereira che meritava il gol.
Scorrendo il ruolino di marcia di questo Novara si nota un paradosso: la squadra ha ottenuto nel girone di ritorno un punto in più rispetto all’andata che pure ci aveva visto comodamente in testa. E’ il segnale che la Sanremese sta andando più forte di quanto fosse lecito immaginare. Nelle ultime 5 giornate del girone d’andata abbiamo raccolto 13 punti. Basterebbe farne altrettanti nel girone di ritorno per essere certi di non venire ripresi. Non è semplice come dirlo. All’andata di questo ciclo abbiamo affrontato tre gare casalinghe e due esterne stavolta capiterà il contrario. E non va dimenticato che a dicembre le vittorie casalinghe contro Lavagnese (fondo innevato) e Gozzano (nebbia terribile) furono parecchio fortunose. Pensieri che ci accompagnano in questa lunga Pasqua di attesa che il cammino si completi per la più grande festa degli ultimi dieci anni…Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero |
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