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L'editoriale Azzurro
mercoledė 14 settembre 2022 - 16:12
Novara-Triestina vista da Massimo Barbero
Ieri sera mi sono proprio divertito. Novara-Triestina è stata una vera partita di calcio con il contorno di un grande pubblico ed il fascino delle luci della notturna. Non abbiamo vinto perché non siamo riusciti a buttarla dentro malgrado 7-8 occasioni non limpide, ma comunque importanti. Non abbiamo perso perché questa squadra ha cuore e qualità. E’ un piacere vederla giocare perché non butta mai via il pallone. I centrali cercano sempre l’azione ragionata per liberare il compagno al tiro. Tra tutti gli azzurri quello che mi è piaciuto di più è Ciancio. E’ un po’ l’emblema della metamorfosi tra il Novara soporifero di Marchionni e la squadra di Cevoli. Mi ricordo bene cosa ho scritto non più tardi di tre settimane fa dopo lo 0-0 con il Lumezzane. Ritenevo che non potessimo giocare a tre con due esterni bloccati come Urso e Ciancio che raramente si spingevano in avanti per il cross. Adesso siamo passati ad una difesa a quattro, ma l’ex dell’Avellino è letteralmente trasformato, un’ala aggiunta che alimenta con continuità la manovra offensiva.
Ieri nemmeno il tempo di sederci che eravamo già sotto. Petrelli al volo ha pescato l’angolino dove Pissardo mai sarebbe potuto arrivare. Il calcio di punizione è nato da una palla persa in fase di alleggerimento.
Peccato perché iniziare così una partita già di per complicata è come scalare una montagna. Ma siamo stati bravi a non perderci d’animo, a continuare a giocare come fossimo sullo 0-0. Benalouane e Carillo hanno fatto girare palla con pazienza senza mai ricorrere al lancio lungo. Urso ha cominciato a saltare l’uomo portando su palloni sulla fascia. Bene (anche se qualche volta precipitoso) Ranieri in cabina di regia, benissimo Rocca in fase di interdizione. Masini è sembrato meno a suo agio con Pablo rispetto a quando aveva duettato con Galuppini. El Cartero non è stato devastante come nella gara con il Renate, ma è stato pericoloso ed incisivo. Galuppini, spostato sulla sinistra, aveva sempre due uomini addosso. Là davanti c’è mancato il miglior Bortolussi. Sono convinto che Mattia debba solo sbloccarsi poi i gol arriveranno copiosi. Tre anni fa la sua stagione era cominciata con quel pallonetto magico nei minuti iniziali della gara con il Lecco e da allora non aveva più smesso di segnare. Anche quest’anno sono convinto che saprà ripetersi non appena segnerà il primo gol di una lunga serie. Nel primo tempo siamo andati vicini al pareggio con un tiro di Urso, con un colpo di testa di Benalouane, con una deviazione di Pablo non corretta per un soffio da Galuppini, con un tiro di Bortolussi respinto da Mastrantonio.
Nella ripresa Cevoli ha provato a spostare Galuppini sulla destra e visto che la mossa non dava i suoi frutti ha sostituito l’ex del Renate. E’ una scelta che non mi trova d’accordo perché con questa sostituzione la squadra ha perso in termini di qualità. Siamo passati ad un 4-4-2 che assomigliava più ad un 4-2-4 per le caratteristiche degli esterni: Peli da una parte, Pablo dall’altra. Con in mezzo Tavernelli a fare da seconda punta dapprima a Bortolussi poi a Buric. Il cambio non ha funzionato appieno perché Peli non ha ripetuto la straordinaria prestazione di Mantova. Stavolta non gli riusciva di saltare l’uomo e si è intestardito nel tentativo di andare via comunque sulla fascia dove Bonatti aveva piazzato due uomini.
Abbiamo creato meno, ma comunque abbiamo creato. E l’1-1 è un risultato sacrosanto dopo tanta pressione. Dopo aver segnato il pareggio mi sarei aspettato un assalto finale all’arma bianca, ma evidentemente c’erano venute meno lucidità ed energie. Anche l’espulsione (esagerata) di Pablo di spiega con un pizzico di stanchezza di un giocatore che aveva dato tutto.
Una nota a margine per la direzione arbitrale che è stata tutto fuorchè casalinga. Con le grandi abituiamoci a trattamenti del genere nella speranza che gli azzurri siano più forti di tutto e di tutti. Ora la Virtus Verona. Quel 3-5-2 disegnato sul “Fedelissimo” mi mette i brividi perché temo che non troveremo gli spazi per praticare il nostro solito gioco. L’importante è avere pazienza e non perdere il sostegno del pubblico che ieri è stato davvero il dodicesimo uomo in campo, specialmente nei momenti difficili. Al derby penseremo da domenica. Ora concentriamoci su questa partita casalinga non semplice da affrontare senza Pablo… Forza ragazzi, la strada è quella giusta…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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