L'editoriale Azzurro
domenica 02 novembre 2025 - 12:11
Pergolettese-Novara vista da Massimo Barbero
La Pergolettese non aveva ancora pareggiato in casa in questo campionato. Quale migliore occasione per cancellare questo zero provvisorio nella casellina specifica che un incrocio con un Novara ormai specialista del segno X?
Sono partito da un mero dato statistico perchè oggi non so davvero cosa scrivere di questa squadra. Dopo un primo tempo ben interpretato e chiuso meritatamente in vantaggio, senza correre alcun rischio, siamo incredibilmente spariti dal campo ad inizio ripresa consegnandoci al prevedibile assalto gialloblu almeno fino all'1-1 di Ferrandino appena oltre la mezzora, senza avere la lucidità di opporre adeguate contromisure.
Per carità, ci sta di concedere delle occasioni ad un avversario che prova il tutto per tutto, alla luce del risultato sfavorevole. Non però di schiacciarci così all'indietro, senza più riuscire a ripartire, nonostante la presenza in campo di due punte, un trequartista, un esterno basso dalle caratteristiche spiccatamente offensive. Non è evidentemente un problema di tenuta fisica. Altrimenti non saremmo riusciti a sfoderare la reazione finale (un po' come a Zanica, in dieci. dopo il 3-2 di Sarr) quando non avevamo più nulla da perdere. Il problema è che dopo 12 giornate di campionato mister Zanchetta non pare essere riuscito ancora a correggere (nonostante i tanti cambiamenti in rosa ed un modulo più propositivo) quello che era il difetto principale delle passate stagioni: l'incapacità di gestire un risultato favorevole, senza ricorrere ad un pericoloso “indietro tutta” ad oltranza, con le conseguenze del caso.
Andando con ordine, mi aspettavo una nostra buona partenza contro un avversario un po' spaventato dalle 4 sconfitte interne già incassate e da una serie nera di soli 3 punti (tutti in trasferta) nelle ultime 7 giornate. Azzeccata la mossa di proporre Dell'Erba interno sinistro di centrocampo perchè l'ex Bayern Monaco ha potuto sfruttare al meglio le sue qualità offensive, offrendo subito un pallone malamente sprecato di testa da Alberti.
L'abbiamo sbloccata su calcio d'angolo eppoi gestita senza affanni fino all'intervallo. Col senno di noi forse ci sarebbe voluto un po' più di coraggio anche in quel frangente per provare ad infliggere un colpo forse decisivo ad un avversario già traballante.
L'inizio ripresa invece è stato da incubo. Due uscite a vuoto di Boseggia hanno spaventato i compagni che hanno cominciato a rinculare nella propria area di rigore. I padroni di casa hanno fatto il bello ed il cattivo tempo sulla fascia di D'Alessio e Basso, costantemente in difficoltà e spesso in inferiorità numerica.
Ad un certo punto Curioni è passato un 4-2-4 molto sbilanciato che avrebbe potuto rappresentare un assist per le nostre ripartenze, se solo avessimo avuto un minimo di lucidità nel gestire la palla, al momento di uscire dall'area.
Onestamente ero fiducioso di poterla ancora vincere anche dopo il pari (meritato) del subentrato Ferrandino. Invece ci siamo ritrovati a rincorrere una situazione che allo scadere del tempo regolamentare si era fatta quasi disperata. Per fortuna almeno in quel frangente abbiamo avuto una reazione degna di questo nome, riacciuffando il pari e sfiorando un clamoroso controribaltone quando il cronometro segnava ormai 55' di secondo tempo. A conferma che un po' di coraggio avremmo potuto far ancora davvero male ad un avversario che aveva speso moltissimo nel tentativo di rimonta.
Chiudo con un “cinque alto” al neodiciottenne Alessandro Cortese. Un paio di settimane fa l'avevo visto segnare un gran gol nella Primavera di Pablo, sfoggiando qualità superiori alla media. Ieri ha esordito tra i professionisti con un errore fatale all'86' che avrebbe sotterrato chiunque. Lui invece ha avuto il coraggio di rialzare la testa, di riportarsi in avanti, compiendo scelte tecniche non banali come quella che ha impegnato Doldi all'ultimo minuto di un interminabile recupero. Forza... una grande carriera può scattare anche da giornate come quella di ieri!
Ora una parentesi “extracampo”. Sul nostro “muro” negli ultimi mesi si è discusso spesso delle scelte comunicative di questa società. Ebbene quella presa venerdì, in vista della consueta conferenza stampa di mister Zanchetta, è quanto di più distante io possa immaginare dal mio modo di intendere una comunicazione efficace di un club di calcio di terza serie. L'avrete letto nei giorni scorsi negli articoli redatti dai colleghi: prima di iniziare l'incontro il Responsabile dell'Ufficio Stampa ha comunicato che la società non avrebbe ammesso domande che esulassero dalla partita dell'indomani. Una “censura preventiva” che in quasi trent'anni di esperienza avevo visto una sola volta, allora in una forma a dire il vero ben più fastidiosa ed opprimente: da parte della Ternana di Bandecchi quando aveva tardivamente “messo il bavaglio” al tecnico Pochesci, all'indomani delle sparate sulla Nazionale di Ventura.
Ed ora il Lecco! Faccio un appello agli indecisi a tornare allo stadio domenica prossima. Affronteremo una squadra forte ed accompagnata da una tifoseria che dopo il salto in B del giugno 2023 ha sempre seguito numerosa la squadra bluceleste, nella buona e nella cattiva sorte, anche in trasferta. Coloriamo dunque d'azzurro il nostro “Piola”...
Forza Novara sempre!!!
Ps: la strada che separa Crema da Cremona è davvero molto breve. Ieri sera, al rientro a casa, mi sono messo a guardare con grande orgoglio in Tv il “nostro” Tommaso Barbieri alla sua terza partita da titolare consecutiva in serie A in una sola settimana. Ed ho ripensato alla consapevole fiducia che aveva avuto in lui mister Banchieri quando l'aveva fatto esordire in C ad appena 17 anni. All'epoca, pur da tecnico esordiente tra i professionisti, l'aveva difeso dalle critiche dopo una mezzora da brividi con il Lecco, insistendo su di lui, a dispetto di compagni più esperti. Allenatori come Banchieri rappresenterebbero la fortuna del disastrato calcio italiano e dei club di appartenenza per il coraggio di credere nei propri ragazzi. Al momento però il buon Simone è in attesa di una chiamata importante, dopo la breve esperienza di Messina, in una società dilaniata da divisioni interne. Per contro altri colleghi che hanno certamente dimostrato meno di lui in carriera continuano ad allenare. Ed allora non stupiamoci se l'Italia non si qualifica ai Mondiali dal 2014 e se non passa il primo turno ormai dal lontano 2006...
Massimo Barbero |