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L'editoriale Azzurro
lunedė 24 ottobre 2022 - 09:17
Padova-Novara vista da Massimo Barbero
Ci siamo ripresi a Padova i punti malamente lasciati sul campo della Pro Sesto. Due partite che sarebbero potute finire benissimo 1-1 sono terminate con una sconfitta ed una vittoria a dimostrazione che il calcio è fatto di episodi, situazioni particolari, dettagli.
Detto questo il Novara dell’Euganeo ha interpretato nel migliore dei modi la gara ed ha dimostrato che contro avversari che ci affrontano a viso aperto riusciamo ad esprimere il nostro volto più bello fatto di azioni in velocità, triangolazioni, ripartenze. Abbiamo ripetuto la partita di Mantova contro un avversario molto più forte. Ci siamo difesi senza mai farci schiacciare e senza mai rinunciare a ripartire.
Mi spiace per Pissardo che sul “muro” è stato criticato da qualcuno anche quando non lo meritava, ma a Desjardins spettava una chance dopo l’ottimo campionato passato. Come un anno fa Axel ha aspettato il proprio momento in silenzio pronto ad entrare in scena quando le circostanze lo hanno richiesto.
La difesa a tre ha dato maggiori garanzie. Voi direte: “ma abbiamo giocato a tre anche a Sesto…”. Vero, ma anche allora abbiamo rischiato pochissimo, salvo concedere i due gol in due azioni viziate da una serie di errori individuali nostri. Ieri la nostra rete è venuta quando dovevamo ancora assestarci dopo i cambi operati dal Padova. E soprattutto dopo la sostituzione operata da Cevoli che l’ha indotto a cambiare di posizione almeno 3-4 elementi.
Di certo a seguire questo Novara non ci si annoia mai. Guai a caricare però questa squadra di pressioni eccessive. Quando l’abbiamo fatto sono arrivate delusioni in serie. I confronti contro Vicenza e Padova hanno detto che siamo in grado di giocarcela con le big annunciate del girone. Ma i campionati si vincono a Zanica ed a Sesto San Giovanni dove bisogna essere in grado di portare via dei punti “sporchi”.
La partita di ieri è cominciata con un Padova all’assalto, convinto di far un sol boccone del fragile Novara delle ultime settimane. Sin dalla nostra prima ripartenza però abbiamo dato la sensazione di essere in palla. Masini creava scompiglio sulla fascia dove Zanchi spingeva molto, Ranieri ispirava in cabina di regia, Buric e Bortolussi facevano un gran lavoro sporco là davanti. E soprattutto avevano un Galuppini ispiratissimo, capace di mettere in difficoltà la difesa biancoscudata.
Sull’altro fronte i pericoli maggiori nascevano sulla destra dove agiva il giovane Piovanello. Desjardins ha dovuto compiere delle parate non impossibili su tiri da posizione defilata. Ma si è fatto trovare pronto in ogni occasione (sul tiro di Ceravolo non poteva fare nulla) dando sicurezza all’intera retroguardia. Non irreprensibile invece Donnarumma su quel tiro di Galuppini da fuori.
Nella ripresa la pressione del Padova è indubbiamente cresciuta. Ci siamo abbassati un po’ con i centrocampisti senza però mai rinunciare a ripartire. Dietro abbiamo bucato in una sola occasione (quella del gol) per il resto ritengo abbiamo giocato una buona partita difensiva. Con Tavernelli e Gonzalez abbiamo perso qualcosa in termini di peso, ma siamo stati comunque sempre pericolosi.
Sono molto contento che il gol decisivo l’abbia segnato Rocca un giocatore per il quale stravedevo nelle prime giornate che non poteva essersi perso di colpo. A lui ed a Galuppini la panchina ha fatto bene, speriamo sia lo stesso per altri elementi della rosa. Il mister ha dimostrato coraggio nell’escludere alcuni big che non stavano rendendo al meglio.
Grandi complimenti vanno anche ai tifosi del Novara, a quelli che cantano dal primo all’ultimo minuto e seguono la squadra anche in trasferta. In altre stagioni dopo tre sconfitte consecutive sarebbero arrivati dei fischi ed un po’ di disamore. Stavolta loro invece non hanno mai mollato e la vittoria è un po’ anche della gente che era a Padova.
Quasi 16 anni dopo quel rigore di Ciuffetelli (per fallo su Brizzi dopo l’1-1 di Piraccini allo scadere) abbiamo vinto ancora a Padova per 2-1. Ci spettava perché eravamo in credito dopo le ultime due prestazioni all’Euganeo. Nel 2013 dopo due rigori parati da Bardi eravamo stati raggiunti all’ultimo secondo di recupero. Nel 2014 abbiamo perso per un rigore quantomeno dubbio. Ci ha portato fortuna la presenza di Rigoni sugli spalti. Mi ha fatto piacere rivedere Marco, uno dei personaggi che saranno per sempre impressi nella storia del Novara.
Ed ora aspettiamo il San Giuliano. C’è da riscattare la sconfitta della scorsa primavera contro la matricola che gioca un buon calcio. Dovremo essere bravi a confermarci in casa dove sin qui abbiamo lasciato troppi punti. Per ora godiamoci una settimana serena, contenti di avere una squadra un po’ pazza, ma comunque divertente… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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