2009: l'intervista a Nini Udovicich
giovedì 05 settembre 2019 - 13:00
quando "Forzanovara.net" intervistò il capitano...
Sono cresciuto con il Novara di Pioletti, Scienza, Marchetti, Balacich, Dolcetti, Armanetti…ma a casa mia, per papa’ e nonni, il vero Novara era quello di Nini Udovicich... " Avevo smesso poco prima, ma sono contento che ci si ricordi ancora di me, spesso la gente, ovviamente non i giovanissimi, mi riconoscono e mi salutano in giro per Novara, mi capita anche spesso a Loano, dove ho la casa, di incontrare vecchi tifosi del Genoa che si ricordano di me e delle belle prestazioni che puntualmente contro il Grifone disputavo. Poi probabilmente il mio cognome aiutava a ricordarsi di me, sono nato a Fiume quando ancora la’ era Italia ".
Piu’ di cinquecento presenze in maglia Azzurra, inimitabile, per come va il calcio adesso, presumo nessuno possa avvicinarla, un mito per tutti i tifosi novaresi, orgoglio di questa citta’... " Si lo penso anche io, per come va il calcio adesso, contratti non rispettati, due o tre anni al massimo poi i giocatori cambiano aria, purtroppo le bandiere non esistono praticamente piu’ e anche la gente fatica ad identificarsi in giocatori che vestono una maglia per poche partite ".
E’ incredibile che mai nessuna dirigenza abbia pensato a Lei, avrebbe sicuramente avuto tanto da insegnare a chi non ha mai capito cosa significhi indossare la maglia Azzurra, ma non solo, avrebbe potuto trasmettere ai giovani molte delle cose che il calcio d’oggi ha scordato... " Ti devo in parte correggere, alcuni presidenti mi hanno cercato, compresa l’attuale dirigenza, in un lontano passato mi venne offerto un ruolo da osservatore ma non c’erano le basi per poter lavorare come avrei voluto ".
Ci racconta di quando non le venne comunicato l’interesse che Genoa e Roma aveva per Lei? Il Presidente non poteva privarsi della bandiera azzurra! " Erano davvero altri tempi, non c’erano i procuratori, i contratti si firmavano e rinnovavano di anno in anno, noi giocatori eravamo all’oscuro di tutto, ti veniva messo in mano un contratto quando praticamente eri stato gia’ ceduto, pensa che io non sapevo nulla dell’interessamento delle due squadre che hai citato e solo durante il servizio di leva, i miei commilitoni che giocavano nella Roma mi dissero che ero stato ad un passo dalla squadra giallorossa. Roba di altri tempi, avrei coronato il sogno di giocare in serie A ma sono felice comunque della mia carriera ".
Che ne pensa di questo calcio moderno, fatto di tv a pagamento, restrizioni, tornelli, biglietti nominali e tessere del tifoso? " Non e’ il mio calcio, ora si gioca ad un velocita’ troppo superiore rispetto ai miei tempi, per cio’ che concerne le restrizioni ed i divieti mi trovo davvero a disagio davanti a norme che non fanno parte del mio modo di vedere e concepire lo sport ".
I miei ricordi piu’ lontani di piccolo tifoso, sono anche quelli che mi ritornano con piu’ frequenza quando ora arrivo al Piola………. Novara la domenica mattina, le auto che passavano a promuovere la partita, i manifesti sui muri, il “castagnaro”, le bancarelle con le bandiere, lo stadio sempre pieno, il “forzazzurri”, i tifosi mischiati, nessuna “gabbia” e tanta tanta passione... " Hai dimenticato l’odore del terreno di gioco, l’olio canforato, le radioline attaccate all’orecchio e la schedina in tasca, altri tempi davvero, sono felice che i giovani come te rimpiangano quel calcio ormai lontano, significa che poi tanto male non era ".
La grande maggioranza dei tifosi novaresi non ha avuto la fortuna di vederla di persona, per molti l’unica opportunita’ era l’album Panini, poi e’ arrivata la partita tra tifosi e giornalisti, vederla e poterle stringer la mano e’ stata una bella sensazione. Avevo davanti chi per piu’ di cinquecento volte aveva indossato la maglia del Novara! " Ti ringrazio, e’ stato un piacere anche per me, vedere tanto entusiasmo mi ha fatto tornare indietro ai tempi del vecchio Alcarotti, gli spalti gremiti e tanto tifo ".
Qual’e’ il suo ricordo piu’ vivo di quando indossava la maglia del Novara? " Di ricordi ne ho tantissimi, sinceramente non saprei da dove cominciare, rischierei di dimenticarne alcuni molto importanti, pero’ una cosa te la voglio dire, non essendo biondo e capellone, anzi…venivo sempre accolto in ogni stadio con “complimenti” che riguardavano la mia scarsa chioma. Eravamo a Monza mi pare, si giocava ancora nel vecchio campo, entro sul terreno ed un signore anziano mi urla: ”…Udovicich, pelatooo sei vecchio ritiratiiiii!”…avevo circa trent’anni ed ho giocato ancora sei o sette stagioni alla faccia di quell’individio, ma quella era la cosa che sempre mi dicevano e puntualmente sorridevo! "
Con l’arrivo di Massimo De Salvo il Novara e i tifosi Azzurri sono tornati a sognare il ritorno nella categoria dove “il Nini” ha guidato il Novara a lungo, non pare piu’ un miraggio... " Penso che sia la stagione giusta, questa societa’ ha lavorato bene, dispone di una forza economica non indifferente, se serve un giocatore lo vanno a prendere, senza tuttavia perdere di vista il valore del denaro, spese folli non se ne fanno, giustamente. Spero si riesca finalmente a tornare in serie B, forse la serie A e’ troppo per questa citta’, ma la serie cadetta e’ la vera dimensione per il Novara Calcio e per Novara ".
Thomas Gianotti |