L'editoriale Azzurro
martedė 04 febbraio 2025 - 09:54
Pro Vercelli-Novara vista da Massimo Barbero
Il primo pensiero è ancora per Raffaele, per i suoi famigliari, per i suoi amici e per tutti i tifosi della Pro Patria. Abbiamo tifato incessantemente per Lui e continueremo a portare nel cuore il ricordo di una persona che amava visceralmente i propri colori. Quando è arrivato quel “whatsapp” di Paolo Lampugnani ieri pomeriggio anche la voglia di derby è scemata quasi di colpo. Al resto ci ha pensato il contesto scenico deprimente di un piccolo “Piola” senza striscioni e bandiere azzurre. E la prestazione di una squadra che non ha interpretato la gara con il carattere e con la personalità che avremmo voluto vedere in una sfida tanto importante.
E’ stata una partita brutta, come quell’andata del resto. E’ diventata bruttissima per noi perché ci siamo fatti infilare dal protagonista più atteso in occasione del primo calcio d’angolo della ripresa. In quel frangente abbiamo subito una sequenza terribile: gol incassato, infortunio di Da Graca, secondo giallo (ingiusto) a Basso, il tutto in poco più di cinque minuti. In 10 contro 11 sapevamo che sarebbe stato difficilissimo rimontare una squadra organizzata come la Pro di Banchini. Anche le grandi del girone (Feralpi e Padova) hanno fatto terribile fatica contro le “bianche casacche” rigenerate dal cambio di allenatore.
Rimane il rammarico per come abbiamo affrontato questa partita. Con un atteggiamento di attesa che ben difficilmente avrebbe pagato. Forse siamo andati in campo con l’idea di uno 0-0 che avrebbe fatto comodo alla nostra classifica. Forse le troppe voci che hanno caratterizzato la vigilia hanno distratto la squadra. Forse abbiamo pagato il fatto di avere un organico risicato con Calcagni e Di Munno recuperati in fretta e furia per ovviare ad un’emergenza a centrocampo che dura da fine ottobre. Senza andare tanto lontano nel tempo, avevamo affrontato le trasferte di Caravaggio e Lecco con ben altro piglio. Sta di fatto che la Pro Vercelli, pur senza fare cose trascendentali, ha complessivamente meritato il successo dall’alto di una determinazione decisamente superiore. Per loro era il derby, la partita dell’anno. I padroni di casa hanno legittimato il successo con le occasioni avute nel finale quando Minelli ci ha tenuto in corsa con un paio di parate determinanti.
Per quanto riguarda il mercato sospendo ogni giudizio in attesa di vedere all’opera i diversi nuovi acquisti arrivati nelle ultime ore di trattative. Resto perplesso però circa le tempistiche delle operazioni condotte. Ci si è ridotti a fare tutto o quasi all’ultimo minuto quando era chiaro sin da inizio dicembre di cosa avesse bisogno la nostra squadra: un esterno di destra più performante di Ghiringhelli, un centrocampista più utile di Jelenic, un attaccante più funzionale agli schemi di Gattuso di Ganz. Non serviva fare altro, bastava operare questi tre innesti sin dai primi giorni di gennaio ed evitare una fuga collettiva che alla lunga ha destabilizzato spogliatoio ed ambiente. Il pensiero negativo che mi lascia questa estenuante sessione di mercato è che con investimenti del genere ben difficilmente potremo competere, nel breve medio periodo, con le “corazzate” del girone. Per carità, io sono sempre dalla parte di chi mette i soldi nel Novara e merita a prescindere il nostro ringraziamento. Però credo che occorra chiarezza da parte della proprietà per evitare illusioni ed aspettative destinate a ritorcersi come un boomerang contro società ed ambiente: l’obiettivo di questa dirigenza è quello di puntare negli anni al ritorno in serie B o ci si accontenta di vivacchiare tra un Lumezzane ed una Giana Erminio?
In attesa di risposte qualificate, con sano realismo pensiamo al presente e guardiamoci alle spalle. 8 punti di vantaggio sulla zona play out possono sembrare un margine ancora rassicurante. Però se analizziamo a mente fredda la classifica notiamo che si è creata una piccola frattura tra il Lecco (26 punti) e le formazioni che precedono i blucelesti. Tutte le squadre di centroclassifica si sono avvicinate pericolosamente a noi… Ed allora qualora Lecco e Triestina dovessero di colpo ritrovare una marcia più consona al loro potenziale (in estate venivano date come favorite per il salto di categoria) ecco che la quota salvezza potrebbe alzarsi in maniera pericolosa. Con l’Alcione abbiamo un piccolo conto aperto perché la sconfitta dell’andata (la più immeritata di tutto il campionato) grida ancora vendetta… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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