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L'editoriale Azzurro
lunedì 17 marzo 2025 - 10:52
Caldiero-Novara vista da Massimo Barbero
Da dove si comincia a raccontare una partita del genere? Dalla delusione per la prestazione collettiva di un gruppo che ho esaltato nelle giornate più belle e comunque difeso nei pomeriggi meno brillanti… La sgradevole sensazione che ho avuto dagli spalti è che le motivazioni dei padroni di casa abbiano fatto la differenza: i gialloverdi hanno giocato la partita della vita, gli azzurri (ieri per fortuna in maglia nera) sembravano una squadra già a fine corsa che si è limitata a svolgere il compitino.
Dal punto di vista tecnico la partita è girata in occasione dell’errore che ha portato al primo calcio di rigore per i veronesi. Sotto di un gol sono emersi tutti i nostri limiti offensivi di questo momento, accentuati dall’assenza di Morosini e Da Graca che complica le cose. Abbiamo fatto il solletico ad una difesa che nel corso di questo campionato aveva incassato una caterva di reti. La formazione di Soave si è difesa senza particolare affanni ripartendo in maniera micidiale. Non dimentichiamo che ad inizio ripresa ha fallito un gol che sembrava fatto quando Scappini ha colpito Cazzadori (in fuorigioco) a porta praticamente sguarnita. Ed anche in inferiorità numerica il Caldiero è riuscito a costruire dei contropiedi irresistibili come quello che ha portato alla concessione del secondo penalty.
E’ difficile commentare una prova simile visto che anche i nostri difensori (punto di forza anche nel bunker di Vicenza di soli tre giorni prima) hanno steccato in maniera clamorosa. Bertoncini è parso irriconoscibile, costantemente saltato da Fasan, Lorenzini ha commesso un altro errore molto grave, Khailoti è stato costretto a ricorrere al fallo sistematico ed ha rimediato un cartellino giallo inevitabile.
Con un Novara così fragile dalle fondamenta diventa esercizio ozioso anche criticare scelte e cambi. Ranieri si è limitato a passaggi scontati, Calcagni ha buttato dentro un infinità di palloni che sono stati facile preda dei difensori di casa, Basso è parso troppo timido negli inserimenti, Donadio è stato dimenticato per un tempo dal resto della squadra, poi ha mostrato evidenti limiti al momento dell’ultimo passaggio, l’appoggio ad Agyemang è parso soluzione sin troppo prevedibile. Davanti Ganz ed Asencio non sono riusciti a tramutare in occasioni vere il costante possesso palla fatto registrare dalla propria squadra.
Onestamente mi sarebbe piaciuto sentire ieri la voce di qualche dirigente per commentare una controprestazione simile. Invece Gattuso è stato lasciato solo con la propria delusione a rispondere alle nostre domande. Il Jack è un grande cuore azzurro che ama in maniera viscerale il Novara ed un tecnico che ha dimostrato anche in questo anno e mezzo tutto il proprio valore. Sarebbe fuorviante se diventasse lui il capro espiatorio di una situazione che è frutto di un cortocircuito interno che ha ben altre responsabilità.
Cari signori in maglia azzurra, mi spiace deludervi, ma il campionato non è finito. Mancano 6 giornate che si annunciano lunghissime e soffertissime da vivere. Non voglio essere drastico, ma a 42 punti non si può essere salvi (l’anno scorso non ne sono bastati 43 per evitare i play out) perché la Triestina è davvero pericolosa e la penultima del lotto (il Caldiero appunta) appare tutt’altro che rassegnata al peggio.
Di un pomeriggio da dimenticare salvo solo il sorriso dell’ex Scappini che ha dimostrato ancora una volta di essere un professionista esemplare ed un uomo vero. La sua lunga carriera è la migliore testimonianza delle sue qualità.
Domenica arriva un Padova che ha assolutamente bisogno di vincere per tenere il passo di un Vicenza in grande rimonta. Quale occasione migliore per riscattarsi agli occhi del pubblico novarese che ha bisogno di 11 veri cuori azzurri per tornare ad identificarsi con la propria squadra del cuore? Ero all’Euganeo all’andata e non ho dimenticato con quali motivazioni erano scesi in campo in quella circostanza Liguori e c. Ecco, dobbiamo mettere sul terreno di gioco almeno la stessa rabbia agonistica per reggere il confronto. Voglio rivedere il Novara che un anno fa di questi tempi impegnava allo strenuo il lanciatissimo Mantova di Galuppini. Dove è finita quella squadra? Dove è finito quello spirito che gli azzurri sapevano mettere in campo anche nelle circostanze più complicate… Forza Gattuso, Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero |
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