L'editoriale Azzurro
domenica 06 luglio 2025 - 18:50
a cura di Massimo Barbero
A cura di Massimo Barbero
Finora avevo saputo resistere... Malgrado i tempi lunghi di questa primavera-estate azzurra mai così vuota di eventi agonistici e notizie ufficiali... ho cercato di frantumarvi il meno possibile gli zebedei... con le vicissitudini delle altre società.
Stavolta, complice la cappa di silenzio che avvolge il nostro Novara da qualche mese a questa parte... non posso esimermi dal fare qualche considerazione personale sulla fine del Brescia di Cellino.
Faccio però una doverosa premessa: totale e completa solidarietà ai tifosi delle “rondinelle”. E con loro a quelli di Lucchese e Spal. Ci siamo passati anche noi pochi anni fa, sappiamo cosa significhi soffrire così tanto per colpe altrui e trattasi, per quanto ci riguarda, di una ferita, per certi versi, ancora aperta.
Torniamo però a bomba, al nostro “eroe”. Abbiamo avuto l'onore di avere il presidente Cellino per la prima volta al “Piola” in una gelida domenica del febbraio 2012. Campionato di serie A, partita Novara-Cagliari. Memorabili furono le sue parole: “Il sintetico è una bestemmia – disse – un terreno di plastica”. Fin qui si può essere d'accordo o meno, ma francamente non ci vedo nulla di grave. Passò il segno però aggiungendo: “Per risparmiare 50 mila euro si creano dei rischi ai giocatori...”. Un'accusa non troppo velata di avere di fronte una società (ed una città) di “barboni”.
Già proprio quel Novara (e quella Novara) che erano salite in due anni dalla C alla serie A, rimettendo a norma un impianto già fatiscente (ricordate la chiusura parziale della nostra Tribuna in eternit nell'inverno 2009?), ampliandolo e ammodernandolo a tempo di record per partecipare subito al campionato di B eppoi al massimo campionato, senza doversi trasferire altrove per nemmeno una gara ufficiale, fosse anche una sfida di Coppa Italia in pieno agosto.
Che differenza rispetto al Cagliari di Cellino che proprio in quel 2012 fu costretto, a partire da fine marzo e per parte della stagione successiva, a spostarsi a disputare le proprie partite casalinghe a... Trieste, in barba al rispetto dei propri tifosi! Proprio al “Nereo Rocco” fu assegnato lo Scudetto 2011-12, con tanti saluti alla regolarità della serie A...
D'altronde di che pasta fosse Cellino se n'era reso conto già qualche anno prima il buon Attilio Tesser, esonerato a fine agosto 2005 dal Presidente del Cagliari dopo una sola giornata di campionato, all'epoca in cui non era possibile per gli allenatori accasarsi in un'altra società per tutto il resto della stagione...
Ma il suo vero “capolavoro” Massimo Cellino l'ha realizzato nell'estate-autunno del 2018 quando, già al timone del Brescia, impose la drastica di riduzione degli organici di B da 22 a 19 società calpestando il sacrosanto diritto al ripescaggio di alcuni club (tra cui c'era ovviamente il Novara). Inutile rinvangare quella tragicomica battaglia giudiziaria durata fino a fine a ottobre... piuttosto ricordo Cellino esultante a metà settembre dopo una “non pronuncia” dell'atteso Collegio di Garanzia quando, spalleggiato da qualche collega bresciano che oggi lo critica, parlò apertamente di “Inizio della rinascita”. Al suo fianco in quel “blitz” operato sacrificando le norme del diritto sportivo in vigore... c'era un certo Claudio Lotito, all'epoca proprietario della Salernitana. Un altro “virtuoso” del nostro calcio, come dimostra il recente “blocco” del mercato della sua Lazio.
Torniamo però al concetto espresso all'epoca dell'inizio della rinascita... Dividendo la torta per meno bocche da sfamare (da 22 a 19 eppoi a 20) la B non ha certo goduto di ottima salute negli anni a venire, malgrado introiti nemmeno paragonabili a quelli della “povera” serie C. Già alla fine di quel tormentato 2018-19 saltarono in aria il Palermo (penalizzato di 20 punti eppoi escluso) ed il Foggia. Al termine del campionato 2020-21 fu la volta del Chievo. Due anni dopo la stessa sorte toccò alla Reggina (riammesso proprio il Brescia appena retrocesso nei play out). Ora è il turno del Brescia di Cellino (penalizzato e dunque retrocesso eppoi escluso) che ha involontariamente fatto un regalo enorme alla Sampdoria che ha visto miracolosamente cancellata la “macchia” di una storica caduta in C. Quasi un cerchio che si chiude, una piccola, magra, soddisfazione per i tifosi delle piazze coinvolte che nell'estate del 2018 hanno sportivamente sofferto tanto per l'arroganza di pochi...
Finalmente si ricomincia... sabato parte una nuova stagione azzurra che dovrà farci entusiasmare e possibilmente dimenticare per sempre certe ferite del passato che puntualmente, di tanto in tanto, riaffiorano, specialmente nei periodi di noia calcistica... Forza Novara sempre!!!
|