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sabato 25 ottobre 2025 - 10:00
Novara-Virtus Verona vista da Massimo Barbero

A cura di Massimo Barbero

Nel valutare una gara, almeno l’indomani a mente fredda, non dobbiamo farci troppo condizionare dal “dio risultato”. 

Ieri il Novara non ha vinto, ma mi è piaciuto di più rispetto a quanto fatto vedere sette giorni prima con l’Arzignano. Teniamo presente che, al momento, la Virtus Verona sembra essere complessivamente superiore ai vicentini che non fanno bottino pieno ormai da fine agosto. 
Per contro la truppa di Fresco fuori casa ha già colto i tre punti a Vercelli e Gorgonzola. E due settimane fa aveva costretto la capolista Vicenza sul pari al “Menti” fino ai minuti finali.

Per un tempo ho visto un buon Novara. Una squadra che ha cominciato con uno spirito finalmente più intraprendente e propositivo rispetto alle ultime esibizioni casalinghe, quasi liberata dal peso della prima vittoria che non arrivava. Ci siamo subito portati in avanti grazie alla spinta di Di Cosmo, alla vivacità di Donadio, all’animo battagliero di un Alberti pronto, come sempre, a lottare su ogni pallone.

Purtroppo abbiamo pagato a caro prezzo l’uscita immediata di Bertoncini. L’infilata che ha portato al gol di De Marchi era stata preceduta da una situazione analoga nel quale lo stesso numero 9 aveva avuto un controllo maldestro al momento di concludere. 

Al proposito spezzo una lancia a favore del discusso Citi, certamente protagonista di un avvio di campionato al di sotto della sufficienza. In due gare casalinghe è dovuto subentrare in corsa nei primi minuti a sostituire un altro centrale di difesa per infortunio. Non è semplice entrare a freddo in ruolo tanto delicato. Credo che se si vuole investire davvero su un giovane (in questo caso con un contratto quadriennale) si debba avere anche il coraggio di dargli maggiore fiducia, anche dopo qualche errore fatale (come è stato fatto in maniera proficua con Arboscello dopo Zanica).

Per fortuna nemmeno dopo l’0-1 ci siamo smarriti. Abbiamo ripreso a premere nel contesto di una partita che si era fatta naturalmente più difficile perché gli ospiti potevano permettersi di contenere e ripartire. Ci siamo procurati una serie di punizioni dal limite ed il calcio piazzato dalla sinistra che ha permesso a Khailoti di trovare il guizzo per un pareggio provvidenziale, a pochi minuti dall’intervallo.

A quel punto lo “scafato” Fresco ha capito che l’inerzia della gara era tornata pericolosamente a girare in favore nostro ed ha operato due cambi azzeccati. Ha sostituito i due giocatori ammoniti (Mancini aveva appena rischiato il rosso) ha rinforzato il centrocampo con l’ingresso di Zarpellon ed ha piazzato sulla fascia destra Patanè che ha messo in difficoltà un Dell’Erba fino a quel momento piuttosto incisivo.Nella parte centrale della ripresa abbiamo sofferto, specialmente in mezzo al campo, senza più riuscire a difendere palloni davanti perché Alberti aveva finito la benzina ed il rientrante Da Graca non è apparso certo in serata di grazia.L’innesto di uomini freschi (Arboscello prima eppoi Agyemang e Perini) ha ribaltato nuovamente i rapporti di forza e nel finale siamo andati nuovamente vicini a vincerla soprattutto grazie alla determinazione di un Donadio straripante. 

Il numero 10 azzurro in queste due gare casalinghe mi ha fatto letteralmente rimangiare le perplessità circa il suo impiego (dal punto di vista tattico intendevo) che avevo espresso dopo Gorgonzola. Se gioca su questi livelli e con questa intensità diventa davvero difficile pensare di farne a meno!

Due considerazioni finali. La prima è sull’episodio chiave della mancata chiamata azzurra dell’Fvs a seguito del fallo commesso (nettamente in area) su Basso che il solito Zoppi ha trasformato in una punizione dal limite. 

Condivido appieno il pensiero espresso ieri sera a caldo sul nostro muro, tra gli altri, da “Vannu” e Simone Sandri. Nel 2025, nell’epoca della novità del Var a chiamata, è impensabile andare in panchina senza un tablet da utilizzare per controllare le azioni (pare che l’unico in dotazione non fosse funzionante) e senza un soggetto espressamente deputato a farlo. Ricordo una semifinale di Coppa nel 1997 in cui la panchina del Barcellona aveva fatto arrabbiare il pubblico di Firenze perché si era portata un televisorino portatile con il quale segnalava di continuo alla terna i presunti errori a proprio danno. 

In questo lasso di tempo Internet è diventato uno strumento accessibile ormai a tutti ed in area tecnica si vide sempre più gente. Possibile che ieri nessuno, in campo e fuori, si sia accorto di ciò che in Tribuna Stampa ci era parso da subito di un evidenza solare?

L’altra è sull’alibi delle assenze. Diventa un po’ stucchevole aggrapparvisi quando d’estate si è puntato spesso su diversi elementi reduci da guai fisici o con una particolare fragilità nelle ultime stagioni. Senza dimenticare che gli infortuni ci sono anche per gli altri. 
Ieri, ad esempio, la Virtus Verona non ha potuto schierare un certo Fabbro già autore di 4 gol in questo campionato.

Ed ora Crema! Ci abbiamo giocato lo scorso 15 febbraio, ma sembra passato un secolo… Ho ben impresso il sorriso del “Jack” nel dopogara che ricordava come a lui il “Voltini” portasse bene visto che ci aveva vinto anche da allenatore del Como nell’anno dell’inattesa promozione in B dei lariani. Non ho dimenticato l’impalpabile ingresso di Palsson ed Akpa Chukwu che ci fece sorgere i primi dubbi sulla bontà degli ultimi acquisti di gennaio (pardon, ormai inizio febbraio). Ed un Ganz finalmente decisivo come mai lo era stato nel corso della stagione. 

Da allora non abbiamo più vinto in trasferta. 

Chissà… 

Forza Novara sempre!!!

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