Lorenzini: “Col Lecco partita molto sentita”
venerdì 07 novembre 2025 - 10:08
Il difensore del Novara ha parlato ieri ad “Azzurri in Radio”
Filippo Lorenzini è reduce dal suo terzo gol in maglia azzurra. L’ha segnato sabato scorso, ma la gioia è stata intaccata dal 2-2 finale: “E’ vero – ha detto ieri sera il difensore ad “Azzurri in Radio” – giocavamo contro una squadra alla nostra portata e dunque pensavamo fosse la settimana giusta per tornare a fare i tre punti. Dispiace perché nel secondo tempo il pallino del gioco l’hanno avuto loro per i primi venti minuti. Evidentemente sono stati più bravi in quel frangente. Per fortuna, dopo uno scampolo di gara regalato agli avversari, ci siamo ripresi e l’abbiamo pareggiata”.
L’incapacità di gestire le situazioni di vantaggio è ormai diventata una costante nelle ultime tre stagioni: “Stavolta pensavamo di avere in mano la partita. Gestivamo il possesso di palla, abbiamo avuto le occasioni migliori. Ci sono anche dei momenti in cui effettivamente ci gira male. Penso al gol preso su una nostra ribattuta. Per il resto non ricordo opportunità eclatanti da parte loro, ma solo tanti cross in area ed una serie di angoli. Nel finale abbiamo dimostrato grande voglia di riprenderci il risultato”.
Nello spogliatoio non si è potuto esultare per il quinto risultato utile consecutivo: “Alla fine eravamo arrabbiati perché avevamo dimostrato di essere di gran lunga superiori agli avversari. Sul 2-1 però abbiamo saputo tirar fuori il carattere. Non era semplice, avendo fuori dei giocatori importanti ed in campo un diciottenne all’esordio”.
A proposito, cos’hai detto a Cortese dopo quell’errroraccio? “Sono sbagli che si possono commettere, specialmente alla prima partita tra i grandi. Gli ho detto subito che potevamo ancora recuperare, di rialzare immediatamente la testa perché avrebbe dovuto darci qualcosa in più. E così è stato. E’ un bravo ragazzo che negli allenamenti ci mette sempre il cuore. Ci è stato di grande aiuto, come dimostra il gol sfiorato alla fine”.
Resta la soddisfazione per quell’urlo sotto la curva azzurra, con Alberti a schiacciare Filippo contro la rete: “In quel momento non ho detto nulla di particolare ai nostri tifosi. E’ stato semplicemente uno sfogo liberatorio, un grande urlo dopo le occasioni fallite nelle partite precedenti”.
Il centrale analizza il rendimento stagionale della retroguardia: “Purtroppo per qualche infortunio non abbiamo mai potuto consolidare l’intesa. Nel complesso la difesa sin qui è andata bene, c’è buon amalgama tra noi. Non ricordo grossissimi errori di reparto, solo qualcuno individuale che c’è costato qualche punto”.
Al “Voltini” Filippo si è adattato, con buoni risultati, a giocare sul centrodestra per l’assenza di Bertoncini: “Il metodo del mister mi ha agevolato perché in fase di possesso passavamo a tre con D’Alessio a fare da braccetto destro. E’ chiaro che al momento della costruzione mi trovavo ad impostare col piede debole. Però eravamo già andati bene in Coppa ed anche stavolta penso di essermela cavata”.
I gol in questo campionato azzurro non abbondano. Però c’è il dato incoraggiante rappresentato che la squadra di Zanchetta è già andata a segno con 7 giocatori diversi in queste 12 giornate, con i difensori centrali protagonisti nelle ultime due giornate: “Questa è senz’altro una cosa positiva. Sette giocatori a segno non sono pochi. Ovviamente dobbiamo cercare di realizzare di più e prendere sempre meno gol. E soprattutto gestire meglio le situazioni. Sappiamo bene che in un campionato i gol di noi difensori sono fondamentali. Sulle palle inattive possiamo essere letali. In queste prime gare di occasioni ne abbiamo avute parecchie: penso al palo che ho colpito contro la Giana ed a quello di Citi contro la Pro Patria. Potevamo essere dei punti in più importanti per noi. Possiamo migliorare perché siamo una squadra strutturata con gente che ha un buon piede per sfruttare i calci piazzati”.
Come è cambiato il gioco del Novara con il passaggio da Gattuso a Zanchetta? “Mi sono trovato bene con tutti e due. Forse è differente il modo di preparare la partita. Zanchetta vuole che giochiamo più la palla, sin dalla costruzione dal basso. Gattuso ci voleva più cinici nella fase difensiva, senza mai rischiare, pronti a buttare il pallone fuori dallo stadio se necessario”.
Una nota dolente accomuna purtroppo le due gestioni: i derbies persi malamente contro la Pro Vercelli: “Sono state due partite simili. Abbiamo subito la loro voglia di uscire dal campo con i tre punti. L’anno scorso non me lo sarei aspettato. Quest’anno noi “vecchi” non siamo stati bravi a far capire ai giovani l’importanza del derby. Sono state le due peggiori prestazioni da quando sono a Novara”. Facciamo un passo indietro: qual buon vento ha portato Lorenzini da Catania a Novara nel gennaio 2024 quand’eravamo sul fondo della classifica? “Certi discorsi erano cominciati sin dal mese di dicembre. Avevo solo sei mesi di contratto, il mister e la società mi hanno fatto presente che un giocatore doveva essere sacrificato. Io ero tra i più indiziati perché avevo giocato parecchio rispetto ad altri, vincolati da contratti più lunghi e pesanti. I contatti con Lo Monaco ed Argurio sono iniziati a fine dicembre. Mi hanno dato subito l’impressione di voler puntare fortemente su di me, non ci ho messo tanto a decidere perché mi rendevo conto di passare ad una società ambiziosa”.
I suoi centimetri (circa 1,97) hanno subito impressionato la nostra piazza: “Nel calcio di oggi il fisico conta tantissimo. Molto più rispetto a dieci anni fa. E’ fondamentale perché si va verso un gioco più veloce che tecnico o tattico. La forza è determinante, quanto la qualità”.
La carriera di Filippo è stata in salita. Una volta uscito dalla Primavera del Bologna ha dovuto scalare le categorie ripartendo dalla D e non dal professionismo come tanti suoi compagni: “Per fortuna avevo un Direttore senza peli sulla lingua che mi ha detto subito che in C avrei potuto incontrare delle difficoltà all’inizio. Oggi lo ringrazio perché ho cominciato da un grande club come il Sestri Levante con cui siamo arrivati secondi, ad un punto dalla prima. Ed ho iniziato a salire, uno scalino per volta”.
Sull’avversario più difficile da marcare ha pochi dubbi: “Coralli, un giocatore che ha fatto A e B con l’Empoli! Non sapevi mai quando andarlo a prendere perché ti sbucava ovunque. Poi ho avuto la fortuna di giocare con bomber di razza come Di Carmine, l’anno scorso a Trento e Castaldo”.
Sta per concludersi una settimana un po’ diversa, con un insolito giorno di riposo piazzato di giovedì: “Avevamo già fatto questa scelta ad agosto, dopo la gara di Coppa e prima della sfida con l’Inter. Stavolta il mister non voleva darci due giorni di stacco dopo Crema, sarebbero stati troppi. In questi giorni abbiamo lavorato bene, ci siamo preparati al meglio”. Ed ora arriva al “Piola” la seconda della classe, il Lecco: “E’ una partita molto sentita. Affrontiamo una squadra forte, che sta andando bene. Ho giocato con alcuni di loro, meritano altre categorie. Dalle sfide dell’anno scorso mi ricordo anche una tifoseria calda, si fanno sentire. Noi però siamo animati da grande voglia di riscatto”.
Redazione forzanovara.net |