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Agyemang: “Certe partite si preparano da sole…”
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venerdì 05 dicembre 2025 - 10:36
L’esterno del Novara ha parlato ieri ad “Azzurri in Radio”

Sono passati circa 17 mesi da quegli intensi giorni di luglio 2024 in cui il Novara annunciava l’ingaggio dell’emergente Giuseppe Agyemang: “Non è stato semplice – dice il giocatore, ripensando alle sue prime settimane in azzurro – non è mai facile ambientarsi quando si cambia squadra, spogliatoio e città. Per fortuna Argurio e Lo Monaco mi hanno messo subito a mio agio. Ed anche lo staff tecnico mi ha dato una mano”.

A proposito di Christian Argurio. E’ stato lui a credere fermamente nelle potenzialità dell’esterno italo-ghanese per la delicata sostituzione del partente Urso: “Con lui ho avuto un rapporto che andava al di là delle normali dinamiche ds-giocatore per sconfinare in una vera intesa, innanzitutto sul piano umano. Con me aveva sempre parole convincenti e mostrava tanta stima. Forse aveva più fiducia lui nelle mie qualità rispetto a me stesso. Vi racconto un aneddoto. Prima della partita di Verona mi chiese perché avessi scelto il 72. Io non diedi una risposta precisa, l’avevo preso quasi per caso. Lui invece mi fece notare che era proprio il suo anno di nascita. Così da allora sono particolarmente legato a questo numero…”.

L’aveva prelevato dall’ormai cancellato Ancona dell’amico Boscaglia. E pensare che nel club dorico non aveva giocato sempre nella stagione precedente: “Quando un giocatore non parte titolare la colpa è soltanto sua. Militavo in una squadra forte, con tanti elementi di valore, vedi Spagnoli poi al Padova ed al Brescia. Lo prendo comunque come un anno di crescita personale, in una piazza di livello”.

Nella scorsa estate l’esperienza di Giuseppe in azzurro stava per finire, viste le sirene di una possibile chiamata in serie B: “In me c’era un mix di soddisfazione e tristezza. Gli obiettivi personali ovviamente sono importanti, ma è sempre difficile lasciare tanti amici con cui sei stato bene. Mi riferisco ovviamente anche alla società ed ai tifosi. Giocare al “Piola” è una gioia. Ricordo l’emozione del passato campionato, gli incoraggiamenti nonappena prendevo palla…”.

Quest’anno invece cosa sta accadendo, cosa manca per rivedere il “vero” Agyemang? “E’ difficile rispondere. Ogni stagione bisogna fare un upgrade personale, al di là del modulo. Tutti evolviamo ed è indispensabile migliorarsi col passare del tempo e lavorare con serenità”.

Il ritorno all’attuale 3-5-2 può rappresentare un aiuto: “Dopo l’anno scorso mi sento soprattutto un quinto di centrocampo. Ma in estate mister Zanchetta mi ha dato fiducia anche come terzino. Mi sento bene anche in una difesa a quattro. Al di là del modulo, noi andiamo in campo sempre per imporre il nostro gioco”.

Ed a destra come va? “Avevo già giocato in quel ruolo già nelle giovanili del Bologna eppoi qualche volta nella passata stagione. Confrontandomi anche con i compagni, mi rendo conto che da lì vedi il campo in maniera completamente diversa. Però può essere un’opportunità per diventare ancora più imprevedibile”.

Tanta spinta, ma non solo. Ce ne siamo accorti quando abbiamo preso un gol su una ripartenza perché Agy non c’era a recuperare, con la sua velocità. E purtroppo anche a Lumezzane in occasione del pari segnato da Ferro proprio aggirando il nostro esterno di destra: “Tutti siamo chiamati a stare sempre attenti, specialmente contro avversari che giocano a cinque. In area siamo uomo su uomo. Dobbiamo curare ogni dettaglio, non trascurare neanche un pezzettino. In settimana ci lavoriamo tanto”.

In carriera ha segnato 5 gol in C. Un bottino non all’altezza delle sue enormi potenzialità: “Mi manca un po’ sempre l’istinto di tirare. Devo lavorare anche su quello. Devo diventare più incisivo  e non… rilassarmi… per essere arrivato in area avversaria. Me lo ripete sempre anche mister Zanchetta”.

In azzurro ha realizzato sinora 3 reti, tutte al “Piola”: “Quella col Renate è stata decisiva. Ma io porto nel cuore quella segnata all’Albinoleffe perché ha chiuso la partita, garantendoci la vittoria. Non ho seguito i consigli di Lo Monaco che mi ripeteva sempre di non sterzare ancora una volta arrivato lì. L’ho fatto invece ed ho segnato. Mi ricordo gli abbracci con i compagni e la nostra grande gioia”.

Un bel momento, come ce ne sono stati altri, anche in questo biennio un po’ grigio e travagliato: “Il migliore è stato il derby vinto con la Pro Vercelli. Quella partita vale sempre doppio. E’ stato fantastico cantare sotto la curva “Il cielo è sempre più blu”. Ma anche la partita col Lecco è stata molto divertente da giocare perché anche loro hanno giocato a viso aperto. L’avevo detto a Citi ad inizio gara: stiamo attenti in difesa e la possiamo vincere. In campo io ed i miei compagni abbiamo dato l’anima. E negli spogliatoi è stata grande festa”.

Lo scorso week end novarese è stato turbato dagli insulti razzisti di cui è stato vittima l’hockeista Dinis. Un brutto episodio che ci ha riportato alla mente quanto era successo allo stesso Giuseppe a febbraio a Crema: “E’ ridicolo che accadano ancora queste cose nel 2025. Con tutte le problematiche che ci sono è triste essere insultato per le proprie origini o il colore della pelle. Evidentemente ci sono persone ignoranti ed appunto tristi. Quella volta per me fu spiacevole perché non mi aspettavo proprio una cosa del genere. L’unica cosa da fare in questi casi è non avere reazioni plateali e riferire tutto agli assistenti”.

Agyemang, nato nel 2002 a Reggio Emilia da genitori ghanesi, è diventato italiano pure per la legge nel luglio 2020, con la maggiore età: “E’ stato per me un momento molto sentito, che mi ha responsabilizzato anche nella testa. Mi sento italiano al cento per cento e ne sono consapevole”.

Oggi invece è una grande giornata per tutti i tifosi del Novara, vista l’apertura straordinaria della “casa” per l’esposizione ufficiale di trofei e cimeli: “Quando entro lì mi vengono i brividi. Mi rendo conto di quale orgoglio rappresenti vestire la maglia azzurra. E’ assieme un peso ed un onore ripensando a quanti e quali giocatori mi abbiano preceduto, fino ad arrivare alla serie A. Il doppio salto di una quindicina di anni fa ricorda oggi a me ed ai miei compagni come non ci sia nulla di impossibile. E’ uno stimolo ulteriore, sia per chi è ad inizio carriera, sia per chi è già professionista da un po’”.
Ma domenica si torna in campo per la partita più difficile. A che punto è il recupero di Agyemang? “Sono vicino al cento per cento. Ho riportato una piccola distorsione al ginocchio, saltando due partite. Questa settimana però ho sempre lavorato con il gruppo. Per me è fondamentale avere continuità negli allenamenti”.

Il Novara nelle ultime stagioni ci ha abituato bene, spesso implacabile proprio con le grandi (vedi Padova) soprattutto al “Piola”: “Non dobbiamo avere in testa quello che abbiamo fatto con il Lecco. Quella è stata una partita perfetta, ma rimane una parentesi, dobbiamo ragionare come fosse la prima giornata di campionato. Affrontiamo la capolista che sta rullando tutti. Dobbiamo restare concentrati dal 1’ al 90’ senza poterci permettere nemmeno il minimo errore. E’ una sfida difficile, ma non partiamo certo battuti. Non dobbiamo andare in campo col freno a mano tirato. Dobbiamo giocare il nostro calcio senza pesi. Siamo il Novara…”.

La mente torna all’ultimo precedente al “Menti” dello scorso marzo in cui Agy è stato costretto dalle circostanze sopravvenute a dividersi in più ruoli: “E’ vero! Ho cominciato da esterno alto in un 3-4-3. Poi dopo l’espulsione di Da Graca Gattuso mi ha spostato a fare la punta. Ho lavorato tanto e quella sconfitta mi rimane qua perché, nonostante tutto, avevamo detto la nostra contro un avversario forte. Ed invece abbiamo preso gol alla fine, su un’azione nata dalla fascia laterale…”.

I tifosi del Lanerossi hanno polverizzato in pochi minuti i biglietti a loro disposizione. Una grande curva che si farà sentire certamente anche a Novara: “La loro presenza per noi è uno stimolo in più. Tanti supporters avversari ci danno la carica. Meglio partite del genere che sfide contro Renate o Lumezzane, con tutto il rispetto.  Come ha detto il mister, sono gare che si preparano da sole…”.

redazione forzanovara.net

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