L'Editoriale Azzurro
lunedì 22 dicembre 2025 - 08:41
Novara-Ospitaletto vista da Massimo Barbero
A cura di Massimo Barbero
Una sconfitta in casa per 3-0 con l'Ospitaletto è quanto di peggio un tifoso del Novara potesse immaginare perchè a noi non più giovanissimi... riaffiorano oggi inevitabilmente in mente le beffe passate targate Moro, Vendramin e bomber Carbone... Contro il club che Corioni papà e Gozio avevano reso, per una quindicina d'anni almeno, grande fino alla C1.. abbiamo talvolta perso e spesso imprecato all'indirizzo di arbitri e mala sorte.
Ma mai ci eravamo arresi, praticamente inermi, come è avvenuto stavolta in un secondo tempo inguardabile.
Per me è stata una vera sofferenza anche mettersi a rivedere gli “highlights” prima di provare a scrivere qualcosa di sensato.
A proposito, di solito, nei limiti del possibile, faccio trascorrere una notte prima di buttar giù l'Editoriale proprio per evitare di sparare sentenze affrettate sull'onda emotiva del risultato.
Stavolta faccio un'eccezione perchè voglio offrire spunti di riflessione (consigli no, sarei davvero presuntuoso ad azzardarli) alla famiglia Boveri nelle ore di presumibile valutazione sul futuro di Zanchetta.
Ebbene se riflessione sarà, riflessione dev'essere sull'intero anno solare nel quale abbiamo probabilmente messo assieme una media punti da play out con in mezzo le figuracce dei due derby, di Caldiero, Chioggia, Trieste ed oggi.
Il tutto con il contorno di investimenti non trascurabili (sicuramente superiori a quelli dell'Ospitaletto, per fare un esempio). E nel frattempo abbiamo macinato allenatori e giocatori, qualcuno legato da un contratto pluriennale, senza mai davvero ritrovare la rotta.
E pensare che la dolce notte del ritorno da Trento (il 6 dicembre di un anno fa) eravamo sesti in classifica, con 28 punti nel carniere ed una giornata del girone d'andata ancora da giocare nel nostro stadio contro la pericolante Triestina, malgrado un inizio di regular season, anche allora, problematico (2 punti nelle prime 4 giornate, senza mai segnare).
Circa una settimana prima però si era consumato un divorzio che all'esterno era apparso improvviso ed inaspettato con l'allontanamento del dg Lo Monaco, l'uomo di calcio su cui si erano fondate gran parte delle nostre speranze di salvezza ai tempi dell'ultimo posto nel dicembre precedente. Una figura scomoda, criticabile, forse ingombrante.
La sua partenza però non è mai stata rimpiazzata da una nuova persona di analoga esperienza ed ugual carisma.Circa un mese dopo Trento siamo andati a Caravaggio, schierando una squadra inizialmente senza punte per i primi, improvvisi, mal di pancia che avevano colpito Ongaro ed Owusu e che sarebbero durati fino alla loro inevitabile partenza così desiderata dai due.
In campo quel giorno non c'era nemmeno Lancini, vedi sopra. E' stato solo l'inizio di un lungo anno solare nel quale abbiamo fatto tanta fatica a riconoscerci in un gruppo che ci aveva invece esaltato con la rimonta della stagione precedente.
Avrebbe senso dunque cambiare ora Zanchetta, ammesso che la società abbia davvero questa intenzione? Difficile rispondere da fuori, solo chi lavora all'interno del club può avere la percezione se il mister abbia ancora (o meno) il controllo della situazione. Solo nella peggiore e denegata delle ipotesi avrebbe una logica un esonero in un frangente di stagione nel quale tutti i tecnici più affidabili per la categoria paiono accasati. Altrimenti meglio proseguire sulla strada intrapresa, senza costi ulteriori, affidandoci a chi questo gruppo l'ha cresciuto da metà luglio in poi, pur con tutte le problematiche del caso.
Due parole (due) sulla partita con l'Ospitaletto. Dalla Tribuna Stampa sin dall'ultimo quarto d'ora del primo tempo avevo la sensazione che sarebbe potuta andare a finire male (anche se onestamente non pensavo così male).
Se andate a rivedervi le immagini noterete che dopo la mezzora gli uomini di Quaresmini hanno goduto di una libertà esagerata di impostare e concludere che poi si sarebbe concretizzata nei 3 gol della ripresa. Dopo un inizio promettente (o quantomeno volenteroso) ci eravamo allungati pericolosamente mettendo a nudo ulteriormente la fragilità della nostra improvvisata difesa.
La gara ovviamente è girata tra lo spreco di Basso e la dormita successiva dei nostri che ha portato allo 0-1 di Bertoli. Poi non c'è stata davvero più storia...La grande verità di queste ultime gare di fine anno è che i punti e le vittorie non si possono buttare via come abbiamo fatto noi a Cittadella (ed in diverse altre precedenti occasioni). Quando si ha in mano una partita la si deve portare a casa... perchè poi capitano inevitabilmente nelle settimane successive gli infortuni e le squalifiche (o semplicemente degli avversari più in palla) e si va puntualmente in affanno.
Il monito di fine anno che rivolgo ai calciatori azzurri non è tranquillizzante. A me questa stagione ricorda in maniera sinistra quella di una ventina di anni fa, poi conclusa con i play out contro il Como. Nella prima parte di campionato avevamo gettato al vento una marea di occasioni... per almeno tre volte ci eravamo fatti rimontare un doppio vantaggio nella ripresa... avevamo perso o pareggiato partite giocate benissimo. Poi nel ritorno alcune scelte sciagurate e qualche grave contrarietà ci avevano messo in seria difficoltà.
E se non fossero tornati in corsa Borgo e Gattuso a salvare la baracca ai primi di maggio.... avremmo probabilmente riscoperto il piacere di un altro viaggetto in C2...Nel fare a tutti gli Auguri di Natale... vi ricordo che un anno all'antivigilia di Natale ci era andata persin peggio... perchè beccammo 5 gol sul campo del Padova. Ebbene tre anni e mezzo, dopo con quella stessa società al timone all'epoca ovviamente criticata, siamo poi saliti in serie A, proprio battendo quel Padova in uno stadio stracolmo...
Dunque, non può piovere in eterno... Forza Novara sempre!!!
Alla fine di una domenica molto triste per tutti i novaresi (e non mi riferisco purtroppo al risultato del “Piola”) voglio rivolgere un pensiero ad un signore autentico come Antonio Varallo che ci ha appena lasciato improvvisamente. E' stato maestro di calcio e di vita per tanti giovani aspiranti calciatori. Tra i suoi innumerevoli “allievi” voglio citare in particolare mister Giorgio Rotolo che giovedì scorso ha raggiunto lassù. Io ho avuto la fortuna di conoscere Varallo più o meno a metà degli anni novanta: era il signore gentile che mi forniva puntualmente i risultati del settore giovanile azzurro mentre scambiavamo qualche opinione sul “nostro” Novara. All'inizio del nuovo millennio l'avrei ritrovato sulla panchina della prima squadra in una fredda domenica di gennaio, a tentare di braccare uno scatenato Civeriati, letteralmente imbufalito per i rigori negati in serie contro la Pro Sesto. Quella società aveva tanti problemi (e scarse disponibilità). Ma quella squadra aveva un Capitano come Gattuso ed un Cuore. E l'avrebbe dimostrato salvandosi a Fiorenzuola, a dispetto di ogni pronostico... |