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Lettera aperta al Ministro Maroni
lunedė 20 settembre 2010 - 20:17
di Daniele Faranna
Gentile Ministro, chi Le scrive è un semplice tifoso di calcio, che ama fino al midollo osseo il Novara calcio da moltissimi anni. Un amore che resterà tale per tutta la vita. Non Le nascondo, però, che questo mio amore ultimamente è un po’ agitato. Questa agitazione non è dovuta alla passione per la propria squadra, perché ringraziando Dio abbiamo trovato in questa nuova dirigenza una serenità che solamente pochi anni fa era pura utopia. La mia inquietudine è verso la Sua decisione; la Sua tessera del tifoso. Signor Ministro, si rende conto che questa tessera non può funzionare ? Si rende conto che NON E’ COSI' che si combatte la violenza nel mondo del calcio ? Con questa Sua decisione mette in pericolo OGNI DOMENICA persone che vanno allo stadio. Signor Ministro, torni sui suoi passi; porga rimedio. Perché qui tra un po’ ci scapperà sicuramente il morto. E’ pura follia vedere nello stesso settore tifoserie diverse. E’ pura follia stare a guardare e sperare nel buon senso. A Torino, per fortuna, ci sono state persone con sale in zucca che hanno rimediato e fatto in modo che non succedesse nulla. Non sto parlando di forze dell’ordine o di steward ASSENTI INGIUSTIFICATI, che si sono limitati ad apporre un nastro e a dividere i due gruppi nei primi 25 minuti dell’incontro; sto parlando dei tifosi stessi, degli ultras ricordati SOLO quando succedono atti di violenza. Onorevole Maroni, Le ripeto: NON è COSI CHE SI COMBATTE LA VIOLENZA. Così si UCCIDE il calcio, sport nazionale, passione per milioni di italiani. Chi sbaglia è giusto che paghi, ma mettere in pericolo persone ogni domenica è pura FOLLIA. Spero tanto davvero che Lei possa leggere queste poche righe per non dover, in casi estremi, dover ricorrere alla solita e inutile RETORICA.
Cordiali saluti,
Daniele Faranna
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