L'intervista ad Andrea Parola
giovedì 03 febbraio 2011 - 07:58
di Alberto Battimo
Si presenta a Novara davanti ai suoi nuovi tifosi con grande umiltà, mettendosi subito al servizio della squadra. Mandato in campo da mister Tesser è partito subito con assist, gol e tanto impegno. Ragazzo che non dimentica i principi della vita, come la famiglia e la voglia di migliorarsi ogni giorno. Lui è... Andrea Parola.
Contro il Cittadella abbiamo avuto la conferma che anche la fortuna non è dalla nostra parte in questo periodo. Un peccato perché la tua prima rete con la maglia Azzurra poteva coincidere con la prima vittoria del 2011. Voglio sapere un tuo parere, in quanto giocatore esperto e di esperienza, sulla rete subita negli ultimi secondi: dove ha sbagliato, se ha sbagliato, la squadra nel non essere riuscita a tenere il possesso palla ? Sono cose che si possono evitare oppure nel calcio bisogna fare i conti anche con queste situazioni ? “ Purtroppo è stato un errore evidente: dovevamo gestire la palla in maniera diversa a trenta secondi dalla fine. Sfortuna vuole che anche il rinvio del portiere ha trovato casualmente un loro difensore che era salito e ha colpito di testa facendo partire l'azione. Certo che questa rete subita ci ha penalizzato molto: una vittoria ci avrebbe rilanciato alla grande e sicuramente portato nuovo entusiasmo. Niente, partiamo consci di aver fatto una buona prestazione e andiamo avanti così cercando la vittoria a Grosseto. Sono situazioni che possono capitare. A me è successo un paio di volte: ricordo, con la maglia del Cagliari... vincevamo 3-2 contro il Napoli e al 96' subimmo la rete del pareggio. Sono situazioni che succedono nel mondo del calcio, certo sarebbe meglio evitarle attraverso una maggior attenzione, ma sono episodi che ci sono e ci saranno sempre ”.
Contro il Grosseto, reduce da tre vittorie consecutive, non sarà una sfida semplice, ma la vittoria manca da troppo tempo: non è che adesso i tre punti sono diventati un assillo che ha “bloccato” mentalmente voi giocatori ? Come si deve presentare il Novara a questa sfida ? “ Ad essere sincero non essendoci stato nel girone di andata non posso dirtelo con certezza, ma noto che è un pensiero su cui altri giocatori stanno riflettendo: ormai gli avversari ci aspettano, contro di noi hanno un atteggiamento diverso rispetto alle partite dell’andata, dove tutti giocavano con il Novara a viso aperto e non conoscevano tanto le nostre caratteristiche. Rappresentavamo una squadra nuova, emergente, che veniva dalla Lega Pro e quindi giocavano con quella sicurezza di poter vincere, invece noi li colpivamo regolarmente. Ora invece non siamo più considerati una matricola, siamo una squadra da prendere con le molle, che occupa posizioni di vertice e quindi adesso tutti ci attendono pronti a ripartire in contropiede. Infatti la maggior parte delle reti avversarie sono arrivate grazie a contropiedi; ormai hanno tutti cambiato atteggiamento nei nostri confronti. Contro il Grosseto ci dovremo presentare con la giusta tranquillità e determinazione e siamo tutti consapevoli che l'importante è cercare di far risultato e sbloccare questa classifica, che comincia a diventare un po' insidiosa visto che le squadre dietro di noi stanno riprendendo a vincere, senza dimenticare i successi di Siena e Atalanta. Dobbiamo cominciare a seguire la strada giusta, quella dei tre punti... sarebbe importante per cercare di mantenere una certa ambizione ”.
Da qualche giorno si è concluso il mercato di riparazione: tanti sono stati i movimenti di mercato avvenuti in serie B. Il Novara ha fatto acquisti di qualità ben mirati, tra cui appunto tu, che ben si amalgamano allo stile di gioco impostato da mister Tesser. Secondo te chi possiamo definire la regina del mercato in B ? Con tutti questi trasferimenti pensi che ci possano essere altre sorprese in campionato o credi che la “gerarchia” del girone di andata sia rimasta tale anche ora ? “ Sicuramente, a livello di rosa e qualità, rimangono sempre Atalanta e Siena che hanno qualcosa in più. Conosco tanti giocatori, sia dell'Atalanta che del Siena, per averci giocato spesso contro e anche insieme, quindi conosco i valori dei giocatori che sono molto elevati. Noi dobbiamo cercare di rimanere lì ancorati, approfittare di qualche passo falso e segnare con continuità, sarebbe molto importante. Sinceramente conosco ancora poco il campionato di serie B perché è da un po' che non militavo in questa categoria. Sono consapevole che è un campionato lungo e difficile quindi non escluderei nuove sorprese. I valori delle squadre sono molto elevati, ma ritengo che sia ancora prematuro definire le squadre che lotteranno nelle zone alte, per i play-off, i play-out e la retrocessione diretta ”.
Poco dopo l'ufficialità del tuo acquisto hai dichiarato di portare con te a Novara tutta la famiglia. Anche se sono passate poche settimane, che impressione vi siete fatti sulla città ? “ Diciamo che mi devo ancora abituare a questa nebbia. Scherzi a parte, dopo tre anni di Cagliari, non era facile cambiare città e abituarsi. Novara mi ha colpito subito: bella città, persone molto disponibili, mi trovo a mio agio. Ho portato in Piemonte la famiglia, certo devo ancora sistemare un po' di cose, ma le sensazioni sono solo positive: ci troviamo tutti bene ! E' una “tradizione” che ho sempre confermato durante la mia carriera di calciatore: per me è fondamentale sentire la famiglia vicino a me, con mia moglie Elisa e i miei figli Tommaso e Samuele. Rappresentano parte integrante della mia vita, la base per poter iniziare qualsiasi percorso ”.
Nella tua carriera hai vestito, per una stagione, la maglia della squadra bulgara del Naftex Burgas, diventando uno dei giocatori fondamentali. Non sei il primo e non sarai l’ultimo giocatore ad aver fatto una scelta del genere. Cosa spinge un calciatore a tentare un’avventura in un campionato dell’Est, per poi cambiare idea e tornare presto in Italia ? “ Per me fu un'esperienza prima di tutto di vita, avevo vent'anni e mi è servita principalmente per una maturazione personale. Anche dal punto di vista calcistico fu un passo importante: giocai in Coppa Uefa, valorizzando il mio curriculum e pensa che l'anno successivo stavo per firmare con l'Eintracht Francoforte ma non fui ceduto. Riuscì a farmi aprire molte porte e sarei rimasto volentieri ancora all'estero, poi comunque sono ritornato in Italia dove penso di aver continuato la mia buona carriera ”.
Le qualità di Andrea Parola sono indiscutibili: oltre a difendere e costruire le azioni hai già dimostrato di avere il calibro sul sinistro (vedi l'assist a Rubino contro il Modena) e quando vedi la porta non ci pensi due volte a concludere trovando, talvolta, la via della rete. Dove ti ritieni più abile ? A tuo avviso puoi ancora migliorare su qualche aspetto ? “ Più che abilità penso di avere tanta determinazione e voglia di raggiungere sempre il massimo, cercando di migliorare sempre, questo mi ha permesso di essere quello che sono. Poi, anche se guardando la partita contro il Cittadella non sembra perché ho segnato, devo migliorare le mie conclusioni con il piede destro. Non mi capita spesso segnare di destro, diciamo anche fare gol in generale. Sto lavorando molto sotto questo aspetto, degli esercizi specifici per migliorarmi, non voglio trascurare nulla: non si finisce mai di imparare ”.
Un messaggio per i tifosi: “ Semplicemente siete fondamentali, rappresentate la base delle nostre vittorie. Continuate a sostenerci, sempre ” !
Grazie ad Andrea Parola per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all'Ufficio Stampa del Novara Calcio per la concessione rilasciataci nella stessa.
Alberto Battimo |