’Ndua ’nduma... Reggio Calabria
mercoledì 20 aprile 2011 - 23:40
di Luca Armilli
Per questa trasferta ci vuole veramente una “standing ovation” per tutti i gruppi organizzati ed i singoli tifosi che raggiungeranno la Calabria per seguire i nostri ragazzi ! Forza vecchio cuore azzurro !!!
La squadra: la Reggina Calcio nasce nel 1914. Per mancanza di soldi ed aiuti esterni, la squadra era costretta ad allenarsi nei pressi del porto, in una campo molto “spartano” e scomodo. La vicinanza col mare, infatti, era minima ed il più delle volte, quando capitava che il pallone finisse in acqua, il “colpevole” era costretto a tuffarsi per tentare di recuperarla fra le onde. Col passare degli anni la società divenne sempre più solida; negli anni ‘50 la squadra si radicò in serie C, vincendo nel 1965 il campionato ed assaporando per la prima volta nella sua storia il “fascino” della serie B. Qui vi rimase per quasi dieci anni, alternando ottime stagioni ad altre meno gloriose. La vera svolta per gli amaranto inizierà nel 1995 con la risalita in serie cadetta. Dopo ulteriori 4 anni di serie B la Reggina, con uno spettacolare campionato, staccherà per la prima volta nella sua storia “il biglietto” per un posto nella massima serie, con la promozione raggiunta l‘anno successivo. Tranne una sola retrocessione, subito accompagnata da un'immediata risalita, la compagine calabrese ha giocato negli ultimi anni ben 9 campionati di serie A, confermandosi una squadra di categoria. Per gli amanti delle statistiche, la Reggina ha giocato quasi la metà della sua storia in serie C. Rimane comunque una squadra con una recente ed affermata tradizione calcistica nazionale; un’avversaria di tutto rispetto per i nostri azzurri.
La storia: tra le città più antiche d’Italia, la nascita di Reggio Calabria è avvolta nel mistero. Sono tantissime le leggende cittadine sull’origine di essa e ne sono testimonianze varie le vie ed i ritrovamenti antichi in riferimento alle diverse storie. La più attendibile racconta che la città venne fondata da coloni greci, i Calcidesi, costretti ad abbandonare le proprie terre a seguito di una carestia. Arrivati nella località dove attualmente sorge Reggio Calabria (precisamente sul promontorio della punta di Calamizzi), la leggenda vuole che i Calcidesi trovarono una tomba, quella di Giocasto, figlio di Eolo, Re dei Venti e qui vi fondarono la città. La morte di esso venne causata da un morso di un serpente velenoso. Sono state ritrovate infatti, a testimonianza della storia, delle antiche monete reggine dove si riconosce chiaramente il famoso personaggio, seduto su un bastone, posto davanti ad un serpente nell’atto di morderlo. In pochi sanno che probabilmente il nome “Italia” deriva proprio da questa zona geografica. Tra le tante popolazioni che vi hanno stazionato ci sarebbero anche gli italici, così chiamati dopo la morte del proprio sovrano, Re Italo. Successivamente il nome si sarebbe espanso a tutta la penisola. Attualmente la città conta 186.000 abitanti ed è il capoluogo della regione Calabria. Il lungo mare “Falcomatà” è una passeggiata a ridosso del mare di quasi due chilometri. E’ situata vicino al centro cittadino ed è considerato da molti una delle maggiori bellezze artistiche e paesaggistiche nazionali.
I Piatti tipici: la Calabria offre tantissime ottime pietanze, quali i primi denominati “la pasta ca muddhica e chi lici“, “i vermicelli all'usu i Riggiu“ ed ancora “la pasta 'ncasciata”. Una leggenda vuole che intorno al 1500 una forte epidemia stesse portando al decesso molti maiali della zona, tanto da costringere i contadini ad ucciderli per evitare di contaminare i rimanenti. Un medico, più audace degli altri, consigliò di lasciare bollire le parti del maiale per ore per annullare il rischio di contaminazione. Così fecero e nacquero le “Frittole”, famoso piatto locale. Si tratta delle parti meno nobili del maiale, bollite nel loro stesso grasso in un particolare pentolone di rame. Uno dei più rinomati vini calabresi è il “Pellaro”, un rosso di 14 gradi. Prende il nome da un quartiere cittadino. Di poco più leggero, da provare anche l’ “Arghillà”. Anch’esso prende il nome da un quartiere di Reggio, situato nella zona nord della città.
Lo stadio: Reggio Calabria ebbe il suo primo stadio nel 1932, denominato prima “Michele Bianchi”, successivamente solo “Stadio Comunale”. La sua capienza era di 12.400 posti. Con il succedersi delle affermazioni amaranto, il numero di tifosi al seguito è aumentato in maniera esponenziale, tanto da rendere necessario un rinnovamento dell’impianto sportivo. Nel 1997 iniziarono i lavori per un nuovo stadio. La vecchia struttura lasciò così il posto all’attuale “Oreste Granillo”. Il nome scelto è in memoria dello storico presidente reggino, capace di restituire alle società calabrese un entusiasmo sopito ormai da tempo. La vista dagli spalti è ottima, grazie anche all’assenza della pista d’atletica. La capacità massima è di 27.543 persone.
La tifoseria: uno dei gruppi più famosi, quando si parla della curva della Reggina, è sicuramente il “CUCN”. Fondato nel 1982, si è fatto conoscere in giro per l'Italia assieme ad altri gruppi di spessore, nati successivamente. Per esempio i “Boys 1986”, frutto dell’entusiasmo che la squadra aveva portato a quei tempi. Si riconoscevano in uno slogan semplice ma molto chiaro, stampato su tutto il loro materiale: “Vivo ultras perché amo la mia città” ! Gli “irriducibili” invece nascono nel 1988, in occasione del sentitissimo derby contro il Messina. Inizialmente il gruppo venne fondato solo da sei persone, raggiungendo con gli anni ben 400 aderenti. Una tifoseria calda e passionale, capace di realizzare splendide coreografie come quella che passo alla storia nel 2001, proprio in occasione del derby con i messinesi: una rappresentazione di Nettuno che, uscendo dagli abissi, spezza in due il ponte sullo stretto e lascia spazio ad una grande scritta che recita “Neanche il ponte ci unirà”. Fortissimo rapporto di fratellanza con la curva del Bari e della Salernitana. Hanno anche ottimi rapporti con la curva rossonera di Milano e quella del Latina. Forti rivalità, come detto in precedenza, con i vicini messinesi ed i cosentini, con le tifoserie di Foggia, Napoli, Taranto, Verona e Palermo. In questa stagione non espongono né striscioni, né stendardi in balaustra, per protesta nei confronti della Tessera del Tifoso.
Luca Armilli |