C’è un pezzo di Novara che milita nel girone B della prima divisione. Nella Triestina troviamo il ds Recchi, l’allenatore Discepoli ed un quartetto di giocatori molto noti: Motta, Evola, Tombesi e Gissi. Ma non è solo una questione di nomi… La compagine alabardata che segna tanto (10 gol) e subisce troppo (8) ci ricorda, per certi versi, il Novara di Discepoli, quello dei primi mesi dell’era De Salvo. E, anche se il paragone può sembrare calcisticamente irriverente, l’attuale formazione azzurra ha dei tratti in comune con quella della seconda parte del 2007. D’accordo, ora la priorità è quella di salvarsi in serie A, mentre allora si puntava quantomeno ai play off della C1… Ma per i tifosi azzurri viscerali la gioia per una vittoria sul Padova favorito, a pochi minuti dal termine, con gol di Chiaretti di testa… non è poi tanto distante all’ebbrezza per una notte da tramandare ai posteri come quella con l’Inter... Ed allora certe rimonte di queste settimane ci hanno ricordato simili rincorse vissute nell’era in cui discutevamo della possibile convivenza Matteassi-Chiappara…
Ne abbiamo parlato con Giancesare Discepoli, tecnico cinquantottenne che ha lasciato ovunque ricordi positivi nel mondo del calcio. I risultati vanno e vengono, ma il suo stile è sempre rimasto al di sopra di tutto. Non si smentisce certo oggi nel commentare la sconfitta beffa della sua Triestina contro la Carrarese: “E’ un periodo che la buona sorte non ci aiuta. Mi riferisco al rigore contro che ci è costato la partita proprio allo scadere… Peccato, perché stiamo giocando delle partite discrete. Ci vuole pazienza, ma abbiamo le potenzialità per fare molto bene”.
A Novara è passato due volte. Da calciatore nella stagione 82-83, da allenatore venticinque anni più tardi. Insomma, all’inizio ed alla fine del lungo tunnel chiamato serie C: “Quando sei giocatore non pensi troppo a quello che ti accade intorno. Sapevo che c’erano delle difficoltà, Tarantola stava per lasciare, ma non immaginavo una crisi tanto lunga. Da allenatore sei maggiormente cosciente. Sono andato a vedere Novarello con De Salvo e Borgo quando c’era soltanto un mulino… E già allora mi sono reso conto che sarebbe accaduto qualcosa di importante. Quando c’è una proprietà che investe sulle strutture i risultati prima o poi arrivano…”
Al tecnico perugino rimane il rammarico di aver vissuto in azzurro solo l’inizio dell’epoca d’oro: “Sono molto dispiaciuto per come è finita…Non era male quella squadra. C’erano giocatori che poi hanno vinto la C e la B, ma a mio parere mancava qualcosa… Per un po’ abbiamo giocato anche bene, con grande voglia di fare. Poi sono subentrati dei problemi all’interno del gruppo. E non mi sono sentito supportato dalla società in quel frangente…”.
Gli appassionati ricorderanno un 3-3 con la Pro Patria che per la sequenza di emozioni assomiglia un po’ all’identico punteggio maturato con il Catania domenica scorsa: “E’ vero. Perdevamo 2-0. Ma poi eravamo riusciti a rimontare fino al 3-2 grazie ad una doppietta di Ludi. Nel finale però incassammo il 3-3 di Gasparello… Domenica Tesser ha azzeccato tutti i cambi ed è arrivato ad un soffio dalla vittoria. Questo Novara gioca bene. Ed ha fatto gli acquisti giusti durante l’estate. Io credo che la salvezza possa arrivare anche prima dell’ultima giornata perché vedo altre squadre messe decisamente meno bene…”.
Ma torniamo alla Triestina per dare uno sguardo ai nostri ex: “Motta è tornato a fare il rifinitore nel nostro 4-3-1-2. Si sta impegnando molto perché è un ruolo che gli piace. Ma deve migliorare dal punto di vista fisico per giocare in quella posizione. Come giocatore non si discute; è molto intelligente tatticamente. Anche Tombesi deve ritrovare la migliore condizione. Lo scorso anno è stato fermo per parecchio tempo. Evola invece sta andando bene ed ha giocato le ultime due partite; in un centrocampo ricco di piedi buoni il suo apporto dinamico è fondamentale. Eppoi c‘è Gissi. Per un allenatore è una fortuna gestire un professionista esemplare come lui…”.
Per finire i saluti agli sportivi novaresi che hanno sempre apprezzato la serietà professionale di Discepoli: “Auguro loro, innanzitutto, di godere appieno per questa avventura in serie A. Mi auguro che il Novara possa mantenere la categoria, senza affanni. Li saluto tutti con estremo piacere. Ho apprezzato il calore che ci hanno trasmesso nei momenti migliori della mia avventura sulla panchina azzurra”.
Massimo Barbero