Storie di ex...PINAMONTE
giovedì 27 ottobre 2011 - 21:34
di Massimo Barbero
Alla vigilia di un nuovo viaggio in Puglia fa certamente bene al cuore… ricordarne uno certamente felice che risale a sette anni fa, quasi esatti… Domenica 31 ottobre 2004 il Novara di Venturini allontana la prima crisi stagionale con un perentorio 3-0 al “Degli Ulivi” di Andria. Mattatore della giornata Lorenzo Pinamonte, autore di una doppietta. Dapprima insacca con bella girata su sponda di Rubino. Poi chiude i conti spiazzando Marinacci dal dischetto, prima del tris di Cantone: “Certo che me la ricordo quella domenica! – esclama il Pina al telefono – fu davvero una bella vittoria, i gol segnati con la maglia del Novara li ho tutti impressi nella mente…”.
Che cosa fa adesso Lorenzo Pinamonte, classe 1978? Terminata l’esperienza a Novara aveva disputato altri campionati di alto livello con Benevento e Lumezzane (promozione in C1). Dopo Brindisi (ancora un successo) però l’abbiamo perso di vista, calcisticamente parlando… “Semplicemente perché ho fatto una scelta di vita. Io e mia sorella ci siamo messi a gestire l’albergo dei miei genitori, sul Lago di Garda. Non aveva senso continuare a girare l’Italia nelle categorie minori. La mia carriera ormai l’avevo fatta… Ora gioco in seconda categoria, nell’Ac Garda. Siamo in testa alla classifica. E quando arriva l’inverno e chiudiamo l’attività me ne vado in vacanza come non potevo fare prima, quand’ero calciatore professionista…”
Ed allora sfogliamo l’album dei ricordi. Ripensiamo a quei due anni (e qualcosa…) di Pinamonte in azzurro… quando una salvezza in C1 voleva dire già molto per un club impantanato per vent’anni in C2: “Sono stati momenti bellissimi. Conservo ricordi molto piacevoli e torno spesso a Novara a trovare compagni ed amici. Il primo campionato è stato esaltante. Nel secondo potevamo fare di più, ma alla fine almeno la salvezza ai play out con il Como l’abbiamo conquistata…”
Stagioni con impresso il marchio di un personaggio come Borgo che a quei tempi era praticamente insostituibile per un Novara ancora in fase di assestamento dal punto di vista societario: “Per noi era una specie di secondo padre. Ci trattava come fossimo dei figli e noi eravamo legati a lui da un affetto altrettanto grande. Qualsiasi problema avessimo ce lo risolveva immediatamente…”
Già all’epoca “Novarello” era un progetto del direttore. Ma la realtà era ben diversa: “Mi ricordo un sabato mattina prima di una trasferta a Reggio Emilia in cui fummo costretti ad allenarci nel parcheggio dello stadio… Non c’erano campi disponibili e così svolgemmo la rifinitura sul cemento…”.
Anni ruggenti, senza la continuità di risultati delle ultime stagioni, ma comunque carichi di momenti intensi. Chi non ricorda quel gol in semirovesciata volante di Pinamonte al Lumezzane che ancora gira su “you tube” (grazie Depa!)? Oltretutto dopo un primo tempo che per non gioco e paure… assomigliava a quello di mercoledì sera con il Siena… “E’ vero, stavamo perdendo. E giocavamo proprio male. Ed invece nella ripresa segnai una doppietta. Quel gol fu tanto bello quanto importante… Ma io ne ricordo anche un altro, con estrema soddisfazione: quello segnato all’Arezzo, mia ex squadra, al primo minuto…”.
Torniamo al presente per parlare di questo Novara che stenta un po’ in serie A… dopo un inizio entusiasmante. Il “Pina” è sincero, come sempre: “Ho visto una sola partita per intero, quella con l’Inter. Quella sera ho pensato: “Che squadra! Si salva di sicuro, togliendosi grandi soddisfazioni…” Ora ci sono delle difficoltà, ma io che esperienza ho per poter giudicare un campionato di A? Dico solo che auguro agli azzurri, con tutto il cuore, la salvezza. E credo possano raggiungerla…”.
L’ultimo pensiero di Lorenzo ci arriva dritto al cuore: “Saluto tutti i novaresi… Il mio sogno è quello di tornare ancora una volta sotto la “Nord” per sentire quel coro “Pina gol” che mi metteva i brividi… Voglio emozionarmi almeno un’ultima volta…”
Massimo Barbero |