La lente d'ingrandimento
lunedì 21 novembre 2011 - 14:55
di Simona Ragusa
Il Novara è bello ma non balla. Traballa.
Quello sceso in campo a Marassi, contro il Genoa, è un Novara operaio, falcidiato dalle assenze, rimaneggiato eppure, senza rischiare di cadere nell’esagerazione, bellissimo..
Davanti abbiamo ritrovato un Raffaele Rubino tutto anima e cuore, determinato e imprevedibile, in campo e in partita per novanta minuti. Al suo fianco Meggiorini, il cui voto in pagella scende in picchiata dopo il gesto rivolto a Giannoccaro e la conseguente espulsione. Un’ingenuità che la squadra, alla fine, ha pagato a caro prezzo. Sulla trequarti Tesser ha alternato Mazzarani e Pinardi: il primo non ha brillato, ma ha illuminato il gioco con un paio d’inserimenti fulminei che hanno messo in difficoltà Antonelli (espulso) e Moretti (ammonito), il secondo ha trovato spazio nel momento in cui il tecnico ha capito che il Novara poteva trovare la chiave vincente proprio a centrocampo. E’ da qui che Rigoni è partito in più di un’occasione, preferendo il centro alle fasce, per sorprendere un Genoa non impenetrabile. Radovanovic ha fatto il lavoro sporco, quello di cui ti accorgi dal sudore e dal fiatone, dando una mano determinante ad una difesa che all’occorrenza è diventata a cinque, mentre il Marianini visto alle prese con Palacio e Constant è sembrato un pari-età dei due genoani, a cui non ne ha fatta vincere una. Infine il pacchetto arretrato, che ieri, per la prima volta dall’inizio del campionato, non ha registrato amnesie da toglierci il fiato: Morganella ha dato tutto ciò che occorreva per limitare le iniziative dei clienti, certo non facili, che transitavano sulla sua fascia di competenza, Gemiti, sull’out opposto, ha corso meno pericoli e ha dato supporto a Rigoni e alla manovra, Dellafiore e Centurioni hanno chiuso e dettato i tempi in sintonia e senza affanni. E poi Fontana, a cui verrà recapitato il conto per i danni causati dai calci dati al palo in seguito al gol di Veloso. Incolpevole Jimmy. Non avrebbe potuto fare di più e tanto ha fatto quando ha chiuso lo specchio della porta ad Antonelli, a metà del primo tempo, e ha respinto il tiro insidioso di Caracciolo in avvio di ripresa.
Che altro avrebbe potuto fare questo Novara? La risposta è di facile intuizione: segnare e portare a casa il risultato. Ma ha di nuovo fallito la missione. Ci è andato vicino, ha spizzicato il palo con Rubino, ha colpito la traversa con Rigoni, ha giocato persino in superiorità numerica per buona parte della gara, senza però riuscire a bucare la porta difesa da Frey.
Contro il prossimo avversario, il Parma, potremmo fare un esperimento e provare ad invertire la rotta. Ci piacerebbe vedere un Novara meno bello, che non indossi necessariamente il vestito della festa. Lo vogliamo brutto, contratto ma spietato ed efficace e soprattutto che non traballi, ma balli. |