Ultime ore per l'Hockey Novara?
giovedė 29 gennaio 2009 - 09:48
di Massimo Barbero
Ancora poche ore e l’Hockey Novara potrebbe sparire dal campionato di A1 nell’indifferenza cittadina. Scusate l’intromissione extracalcistica, ma non riesco a nascondere tanto dispiacere… Tutti i tifosi di calcio sono stati (almeno per una notte) tifosi dell’Hockey Novara. Vi ricordate la magia di quel palazzetto strapieno che trascinava le maglie azzurre a vittorie che parevano impossibili?
Oggi c’è un ultimo baluardo di quell’epoca lontana. Si chiama Tommy Colamaria. E’ l’allenatore di una squadra che fino ad oggi ha portato in giro con onore il vessillo azzurro in Italia ed in Europa. Ha rifiutato offerte, forse, più gratificanti per dare una mano, ancora una volta, alla squadra di cui è stato il grande capitano.
Un esempio quasi isolato. In tanti hanno calpestato l’Hockey Novara in questi anni. Ne hanno ignorato la storia, il blasone. Come fosse una bella donna dalla bellezza sfiorita che nessuno cerca più. Come se un pezzo della vita della nostra città nell’ultimo secolo non fosse mai esistita.
Le assurde divisioni di un ambiente che non ha saputo partorire un progetto credibile hanno fatto il resto. Tre società (è appena nato il “Roller 3000”…) e sei squadre tra A1 e B sono un controsenso per una città che porta un centinaio scarso di paganti alle partite della massima serie. E così non c’è spazio per fare allenare adeguatamente il Novara che disputa il campionato di A1 e le coppe europeee…
Novara “città dello sport”? Forse. O forse Novara città che non sa difendere le proprie tradizioni, che preferisce illuminarsi di realtà passeggere per convenienze contingenti?
Dove sarebbe ora il Novara Calcio se la famiglia De Salvo non l’avesse raccolto dopo l’ennesimo disimpegno dell’ennesimo proprietario di turno? Starebbe molto meglio di questo hockey dimenticato e villipeso…? Ad ognuno le proprie riflessioni. Agli sportivi veri il compito di difendere un patrimonio cittadino che non può essere cancellato senza lasciare ferite profonde.
Massimo Barbero |