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L'editoriale Azzurro
domenica 19 marzo 2023 - 20:42
Novara-Pordenone vista da Massimo Barbero
I risultati positivi danno fiducia ed aumentano l’autostima. Quel pareggino ottenuto nel finale a Busto è stato di fondamentale importanza perché ha impresso continuità ai due successi consecutivi precedenti. E così in campo si è vista una formazione trasformata rispetto all’undici tremante che era stato messo sotto in rapida sequenza da Albinoleffe, Lecco, Pro Sesto e Padova.
Gli azzurri oggi hanno aggredito il Pordenone con la ferocia di una squadra che aveva più fame rispetto all’avversario. Sin dalle battute iniziali si è visto un Novara combattivo, pronto ad andare a fare pressing su ogni pallone.
Il sinistro di Galuppini ha aperto la strada ad un successo più rotondo di quanto potessimo sognare. Sull’1-0 la compagine allenata da Stefani si è portata in avanti, ma noi siamo stati bravissimi a fare le due fasi. A chiudere ogni varco compatti e decisi per poi ripartire con delle accelerazioni improvvise. A turno diversi azzurri sono andati al tiro dal limite a conferma che la partita era stata preparata nel migliore dei modi dal punto di vista tattico. Prima del 2-0 di Vuthaj Festa aveva già dovuto compiere una parata decisiva su Rocca (che forse si è infortunato proprio in quel frangente).
Dopo il nostro raddoppio gli ospiti non ci hanno capito più nulla. Nel finale del primo tempo erano letteralmente in balia di un Novara che poteva contare su di un Galuppini imprendibile. Per fortuna che a gennaio non abbiamo ceduto (pardon restituito al mittente) l’ex giocatore del Renate. Se avessimo rinunciato a lui avremmo perso un bel po' di qualità che il nostro numero 14 riesce a garantire. Nell’azione del terzo gol ha letteralmente affettato la difesa ospite senza che nessuno riuscisse ad andare a contrastarlo.
Nell’intervallo Stefani ha sostituito addirittura quattro uomini nel tentativo di scuotere la squadra. Ma la reazione del Pordenone in effetti non c’è mai stata. Soltanto nelle battute iniziali i nostri avversari hanno provato qualcosa. Poi è salito in cattedra ancora il Novara che ha creato altre azioni pericolose fino al rigore procurato da Vuthaj. In quel frangente ci siamo disuniti un po' nella convinzione che la partita fosse ormai in cassaforte. Il gol ospite ci ha riportato alla realtà, ma non abbiamo mai perso le redini dell’incontro.
L’ingresso di Pablo e di Tentoni è servito a darci nuove energie per disputare un finale in crescendo. Fino al capolavoro di Marginean che è un giocatore che ogni volta riesce a smentirci. Quando parte titolare raramente riesce ad essere decisivo (Pro Patria a parte). Quando entra in corsa invece risulta quasi sempre determinante.
Non sono un amante del 3-5-2, ma se un undici si esprime in questa maniera dal punto di vista collettivo anche i moduli tattici passano in secondo piano. Un girone dopo Novara-Pordenone è stata una partita diversissima rispetto a quella sofferta a Lignano Sabbiadoro. Allora ci eravamo consegnati alla supremazia avversaria restando passivi all’indietro. Oggi ho visto Vuthaj e Galuppini andare a rompere le scatole ai portatori di palla ospiti sin dal fischio iniziale decretato dal direttore di gara. Tutti i nostri giocatori hanno corso tantissimo profondendo il massimo sforzo per bloccare sul nascere la manovra neroverde. E come ha detto in conferenza stampa mister Marchionni la palla girava veloce quando la recuperavamo.
Un risultato così lascia indubbiamente dei rimpianti. Una squadra capace di battere due volte il Vicenza, di asfaltare il Pordenone in questa maniera non può finire nell’anonimato di un campionato di C equilibrato, ma senza un Catanzaro di turno. Mi chiedo cosa sarebbe successo in questa stagione se non avessimo operato tanti stravolgimenti, se avessimo proseguito sin da subito con la strada intrapresa in estate senza cambi di preparazione o altro.
Ma è inutile voltare alle spalle. Ora che abbiamo la salvezza (quasi) in tasca possiamo guardare avanti, riprovare una rincorsa play off come quella dell’esaltante 2020 per non avere ulteriori recriminazioni estive.
A Piacenza sarà dura, durissima, perché i padroni di casa si giocheranno con noi tutte le chances di salvezza. Dovremo essere bravi a tener alta la concentrazione, a mettere in campo le stesse motivazioni con cui abbiamo affrontato il Pordenone. Sarebbe una delusione rendersi conto che una partita del genere è stata solo un evento isolato nel contesto di una realtà ben diversa. Sarebbe l’ulteriore conferma che questa squadra ha limiti caratteriali ancor prima che tecnici… non fateci rimangiare ancora quello che abbiamo appena scritto… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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