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L'editoriale Azzurro
lunedė 22 gennaio 2024 - 11:41
Trento-Novara vista da Massimo Barbero
Abbiamo pareggiato 1-1 sul campo di una squadra che al “Piola” a settembre ci aveva battuto per 3-0 ed i rimpianti sono tutti nostri. In questo paradosso è racchiusa la crescita di un Novara che non è più la squadra balbettante delle prime settimane di campionato. Purtroppo gli errori sottoporta costano carissimi e non ne abbiamo commessi tanti in un primo tempo di chiara supremazia azzurra.
Alla lunga era inevitabile concedere qualcosa al Trento che può far entrare dalla panchina elementi del calibro di Anastasia, Italeng, Rada e Terrani. Tanta qualità che non giustifica una posizione di classifica così mediocre per la squadra costruita dal ds Zamuner.
Fatico un po' a seguire le logiche di mercato della nuova proprietà. Se il nuovo marchio di fabbrica è il 3-5-2 perché riempire la rosa di attaccanti ed esterni d’attacco (vedi Bentivegna)? In fondo avevamo già in rosa gente come D’Orazio, Gerardini e Donadio che sin qui non ha fatto male, tutt’altro. Non sarebbe stato meglio dotarsi di laterali da alternare sulle fasce in modo da non spremere eccessivamente Boccia ed Urso. Quando sono calati loro ieri è calato tutto il Novara ed i padroni di casa hanno avuto finalmente spazio per spingere sulle corsie esterne.
Al “Briamasco” abbiamo offerto secondo me la seconda miglior prestazione esterna dopo quella, sfortunatissima, di Mantova. Nel primo tempo abbiamo fatto il bello ed il cattivo senza che i gialloblu riuscissero a creare altro che qualche pericolo su punizioni del solito Pasquato.
Noi per conto spingevamo tantissimo. Con Urso innanzitutto. Ma anche Boccia ha avuto sul suo piede un paio di occasioni nitide per segnare il sacrosanto gol del raddoppio. Ritengo positivo anche il lavoro che hanno svolto nel primo tempo i due attaccanti. Corti si è sbattuto molto ed Arni (finchè la condizione ha retto) è stato bravo a non dare punti di riferimento ai difensori avversari. Calcagni è stato l’uomo in più in mezzo al campo. Correva, pressava andando a recuperare palloni per alimentare l’azione offensiva.
La palla gol fallita dallo stesso Riccardo in apertura di ripresa ha rappresentato il punto di non ritorno della nostra prestazione. Da quel momento i padroni di casa hanno cominciato a guadagnare metri e spazi in mezzo al campo. Peccato esserci fatti infilare al primo vero pericolo creato dalla squadra dell’espulso Moll Moll. In quel frangente abbiamo fatto crossare Anastasia con troppa libertà, Italeng ha fatto da torre per l’inserimento di Rada che ha battuto da pochi passi Desjardins.
Il punto sta molto meglio al Trento che non ad un Novara che aveva bisogno assoluto di vincere per cullare ancora concrete speranze di salvezza diretta. Per evitare i play out (nel senso buono del termine) occorre ora una vera e propria impresa ed un calo vistoso di almeno un paio delle formazioni che ci precedono.
Molto più saggio forse pensare di costruire qualcosa in prospettiva inserendo gradualmente i giocatori arrivati a gennaio per una rosa numericamente molto più attrezzata di quella che abbiamo avuto sino a dicembre. Puntando nel frattempo al quartultimo posto che ci darebbe il vantaggio di giocare il ritorno dei play out in casa con il privilegio di potersi salvare centrando due pareggi.
Ho visto in tv una bella fetta di Padova-Alessandria e ritengo i grigi ancora per nulla rassegnati. Dopo il gol del vantaggio iniziale dei biancoscudati la squadra di Banchini ha cominciato a macinare calcio e solo un attacco spuntato (vista l’assenza di Siafa) gli ha impedito di giungere ad un pareggio che non sarebbe stato immeritato.
Dobbiamo pensare al match contro la squadra di Torrente come ad un confronto aperto a qualsiasi risultato. Guai partire rassegnati com’era stato lo scorso settembre all’Euganeo quando ci eravamo consegnati quasi inermi alla supremazia dei padroni di casa.
Il Novara visto nei primi tempi contro Alessandria e Trento può puntare a qualsiasi risultato anche contro la seconda della classe. Sarebbe bello riempire le tribune del “Piola” com’era stato nel derby con i grigi quando il pubblico aveva rappresentato il dodicesimo uomo in campo per Ranieri e compagni.
Buon San Gaudenzio a tutti e Forza Novara sempre!!! |
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