A cura di Massimo Barbero
Non cambio idea dopo soli 3 giorni… se fossi stato al posto di Gattuso avrei provato a giocarmela riproponendo il 3-4-3 (o 3-4-2-1) che tanto bene aveva fatto nella parte iniziale della gara a Sesto San Giovanni.
Invece ha prevalso un po’ di sano realismo ed il nostro mister ha scelto di rischiare il meno possibile per portare a casa almeno un risultato positivo.
Peccato… Peccato perchè eravamo riusciti a passare in vantaggio ed il più sembrava fatto. Ongaro si era sbloccato ed in contropiede, negli spazi ampi, avrebbe potuto far male ancora alla difesa rabberciata della Pro Patria.
Stavamo gestendo bene la situazione senza correre dei rischi. Fino a quell’istante fatale nel quale abbiamo perso palla a centrocampo incassando una ripartenza culminata con il fallo da rigore di Riccardi.
Da quel momento è cominciata un’altra partita. Il pareggio evidentemente ha galvanizzato i padroni di casa che ad inizio ripresa sono tornati all’assalto creando qualche pericolo. Meglio la Pro che il Novara nella ripresa. Anche se Calcagni ha comunque impegnato Rovida con una girata pericolosa.
Nel finale Gattuso ha provato ad azzardare la mossa di togliere i due attaccanti centrali per schierare due mezzepunte (Manseri e Morosini) che non dessero punti di riferimento ai nostri avversari. Una scelta che a quel punto della partita ci poteva stare. E che ha indotto alla prudenza Ferri e compagni che nel finale (forse anche per via della stanchezza) non hanno più spinto tantissimo.
Un punto fa poca classifica, ma i nostri rimpianti non sono certo legati alla divisione della posta (come si diceva un tempo…) allo “Speroni” di Busto. Senza andare troppo lontano nel tempo, è la sconfitta sul campo (neutro) dell’Alcione che grida vendetta…
Di certo in queste prime 7 gare di campionato abbiamo raccolto meno di quanto ci saremmo aspettati al momento della stesura dei calendari. 6 punti sono un bottino misero per una squadra che si era ripromessa di “alzare l’asticella” il giorno del raduno. Tantopiù che non abbiamo ancora affrontato nè le due grandissime (Padova e Vicenza) né la sorpresa Renate né la delusione Triestina (che resta comunque squadra dal grande potenziale).
I numeri non mentono. Ci sono mancati finora i gol, specialmente i gol dei nostri attaccanti. Il fatto che Ganz ed Ongaro si siano sbloccati nelle ultime due partite più che un (piccolo) motivo di consolazione è (soprattutto) un motivo di speranza in prospettiva futura. Un’analisi corretta della gare disputate ci porta a concludere che quando abbiamo giocato con un attacco a tre abbiamo creato un sufficiente numero di occasioni, quando invece siamo scesi in campo con due punte (o una punta ed una mezzapunta) le opportunità sono arrivate con il contagocce. Il rovescio della medaglia è rappresentato da quello che siamo portati a concedere agli avversari con i due diversi schieramenti. Ebbene molti gol presi sono il frutto di errori individuali (vedi Verona, Sesto e Busto) contro i quali non c’è modulo che tenga.
Rispetto all’anno passato però abbiamo diverse alternative in più almeno in difesa che ci consentiranno di soffrire meno squalifiche ed infortuni nel reparto.
Ora ci aspetta la Pergolettese. L’anno scorso la sfida casalinga con i gialloblu fece da spartiacque nel nostro campionato. Quel successo per 2-1 in pieno recupero (il primo giunto oltre la metà di novembre) ci diede la consapevolezza che avremmo potuto farcela. Stavolta non siamo ancora arrivati a quel punto… ma è evidente che un’altra vittoria casalinga ci farebbe fare un bel balzo in avanti in classifica. Ho visto in tv la mezzora iniziale della sfida tra la squadra di Mussa ed il Caldiero ed il 3-0 maturato in soli 25’ mi ha dato la certezza di una squadra compatta, legata all’allenatore artefice della salvezza della scorsa primavera. Occorrerà il miglior Novara per fare bottino pieno… proviamoci!!!
Per finire condivido pienamente la scelta di nominare Federico Boveri nuovo direttore sportivo del Novara Fc. Dopo la morte improvvisa del povero Argurio non poteva esserci decisione migliore per rispettare la memoria di chi non c’è più ed al contempo ridare un valido punto di riferimento a Gattuso ed ai giocatori. L’appassionatissimo Federico potrà crescere al fianco di Pietro Lo Monaco e nel frattempo tramandare i valori che ispirano l’attuale proprietà e questa società in particolare.
E’ già mercoledì sera… Tra poco più di due giorni si torna ai posti di combattimento…
Forza Novara sempre!!!