L'editoriale Azzurro
venerdì 14 marzo 2025 - 16:08
Vicenza-Novara vista da Massimo Barbero
A cura di Massimo Barbero
Quanto mi sarebbe piaciuto cogliere una vittoria (o almeno un pareggio) da dedicare all’impareggiabile Gianni Milanesi… Scrivo con ancora addosso la tristezza di un funerale appena vissuto nel quale tanti cuori azzurri si sono radunati per l’ultimo saluto ad un uomo che rappresenterà per sempre un pezzo di storia della nostra squadra del cuore…
La fredda cronaca ci impone invece di parlare di una partita che è finita con il risultato più pronosticato. Esattamente come all’andata però abbiamo fatto soffrire il grande Vicenza e questo dev’essere motivo d’orgoglio, al di là della delusione per l’epilogo.A bocce ferme non me la sento proprio di criticare le mosse di Gattuso. Il nostro tecnico, ancora una volta, ha interpretato la particolare situazione al massimo delle attuali possibilità della rosa. Ha studiato il match della scorsa stagione ed ha riproposto la stessa soluzione tattica.
Ad aprile 2024 al “Menti” la sostituzione Gerardini-Ranieri ad inizio ripresa era stata la mossa che ci aveva permesso di cambiare marcia dopo un primo tempo di sofferenze.Il problema è che in campo ci sono anche gli avversari ed il Vicenza di ieri, caricato dalla sconfitta del Padova con il Renate, era il peggior avversario possibile.
Stavolta Vecchi è stato bravo ad adottare le più opportune contromisure. Ha mandato i suoi all’assalto sin dal fischio iniziale. Ha messo in difficoltà il Novara con un pressing esasperato che non ci ha permesso di esprimere il giropalla più congeniale.Abbiamo superato indenni i primi dieci minuti (che ci erano stati fatali a Padova) e stavamo cominciando a rialzare la testa quando è arrivata la mazzata dell’espulsione di Da Graca.
In 11 contro 10 è stata una gara a senso unico nella quale ci siamo limitati a contenere l’avversario a ridosso della nostra area di rigore.In 10 contro 10 un piccolo vantaggio ce l’avevano ancora loro perché l’espulsione di Capone aveva permesso al Vicenza di schierarsi con un 3-4-2 comunque equilibrato e pericoloso. Il nostro invece era un 3-4-1-1 abbastanza atipico perché ci mancava un reale punto di riferimento offensivo.Gattuso ha provato a riequilibrare le forze dalla panchina inserendo dapprima Basso per riguadagnare la supremazia in mezzo al campo. Eppoi Asencio per poter contare su una vera punta in attacco, senza dover sacrificare ancora Agyemang.
Quando Vecchi ha tolto Zonta per inserire Ferrari ho pensato: sta a vedere che con Giuseppe li infiliamo da quella parte. Invece l’esterno ex Ancona aveva speso gran parte delle proprie energie dannandosi l’anima a rincorrere gli avversari nella prima ora di gioco. E così li abbiamo spaventati una volta sola, con Basso nel cuore della ripresa.
Quando il peggio sembrava passato abbiamo subito il gol partita. Vecchi ha corso il rischio di rinunciare ad un po’ di possesso palla in mezzo al campo per tornare ad un tridente estremamente pericoloso con Rauti sulla destra ed il duo Ferrari-Morra in mezzo. L’azione decisiva è nata da una discesa di un giocatore come De Col appena entrato fresco dalla panchina. Lorenzini e Khailoti che avevano sin lì giocato una partita magistrale si sono fatti sorprendere dal movimento dell’ex attaccante della Pro Vercelli.
Al di là delle ripercussioni in classifica (siamo scivolati molto più in basso) queste due sconfitte in serie ci lasciano la sgradevole sensazione di un attacco indebolito dalle numerose operazioni di gennaio.
Nel 2025 abbiamo perso 3 partite, tutte per 1-0 ed in tutte e tre i casi tirando pochissimo verso la porta avversaria. E’ il segnale che qualche problema là davanti ce l’abbiamo, specialmente se mancano Morosini e Da Graca.Al proposito la squalifica dell’ex juventino cade a fagiolo per permetterci di capire se in organico ci sono davvero delle valide alternative o meno (come vorrei essere smentito a suon di gol!) anche e soprattutto in prospettiva futura.A Caldiero ritroveremo un grande cuore azzurro come Stefano Scappini che per la sua generosità ha lasciato sul campo un pezzo di carriera nel finale del derby di un anno fa.
Non sono così convinto che i sostituti arrivati nell’ultimo anno siano davvero superiori a lui, ma, ripeto, spero tanto di sbagliarmi…Sarà una battaglia perché la squadra di Soave domenica pomeriggio si gioca una gran fetta delle proprie speranze di salvezza. Affrontiamo questa sfida senza timori esagerati e con la consapevolezza che in trasferta siamo un osso duro da battere per chiunque. Dopo 1 pareggio e 2 sconfitte di misura i tempi sono maturi per un risultato diverso…
Forza Novara sempre!!! |