Per essere qualcuno nel calcio non possono mancare qualità come grinta, corsa, impegno, sacrificio e, ovviamente, i piedi buoni. Se si gioca a centrocampo tutto ciò diventa indispensabile. Nel cuore pulsante del centrocampo Azzurro c'è un giocatore che ne fa le proprie caratteristiche fondamentali e non molla mai fino al fischio finale...
L'ultima vittoria Azzurra risale al 4 dicembre 2010 quando batteste con un secco 3-0 il Crotone. Successivamente la squadra è calata nelle prestazioni e sono arrivati quattro pareggi e una sconfitta anche se, dal punto di vista della classifica, la squadra rimane in vetta (in concomitanza con Atalanta e Siena). Come mai il Novara non riesce ad esprimere quel calcio spumeggiante e spettacolare che abbiamo visto per gran parte del girone d'andata ? “ Purtroppo in questo periodo stanno subentrando tanti fattori contro, come per esempio infortuni, squalifiche ed una serie di giocatori ammalati. Un calo fisico a metà stagione può starci e comunque è successo anche alle altre squadre: è un momento che fra di noi avevamo previsto ma siamo tutti tranquilli perché, come hai detto tu, siamo ancora primi. Nessuno inizialmente poteva aspettarsi il Novara davanti verso fine gennaio e siamo consapevoli di tutto questo. Lavoriamo tranquillamente e serenamente, andiamo avanti con questo gruppo consci della nostra forza e che possiamo fare bene anche nella seconda metà del campionato. L'unica cosa che ci manca è il risultato pieno, speriamo di ottenere i tre punti già sabato contro il Cittadella. Il nostro impegno sarà massimo, come in tutte le partite e non vedo l'ora di portare a casa una vittoria al più presto.
Un plauso va dedicato alla società perché ci mette sempre a disposizione tutto il possibile per cercare di farci lavorare al meglio e al massimo. Vorrei sottolineare però che non abbiamo cali mentali, ci alleniamo sempre al 100%: peccato per tutti quegli imprevisti che hanno impedito di allenarci con tutta la squadra al completo, pensa che un giorno eravamo solo in 12 a Novarello invece dei soliti 24. Non sono scusanti, però, quando si lavora con tutti gli effettivi e nella miglior condizione si ha la possibilità di lavorare in maniera diversa.
In questo momento la squadra sta recuperando: Lisuzzo è pronto, purtroppo però nell'allenamento del giovedì si sono fermati Motta e Gonzalez per una leggera influenza, ma spero che sia stato solo un riposo precauzionale e dovrebbero essere già pronti per l'allenamento successivo ”.
Oltre a dimostrare di essere un guerriero in campo, in passato hai confermato di essere un lottatore anche nella vita. Pronto a vivere con grande entusiasmo l'avventura in serie A con la maglia del Cagliari, ti infortuni gravemente in un'amichevole estiva nei minuti finali e per molti mesi rimani fuori dai campi di gioco. Ma Rijat Shala non si arrende: recupero lampo e torni in campo, anche se con la maglia del Taranto in serie C fino ad arrivare poi ad oggi. Cosa ti ha spinto a non mollare mai e crederci sempre nel recuperare da un infortunio serio come il tuo ? “ Si, era appena iniziato il campionato, in Coppa Italia avevo fatto molto bene e dovevo esordire titolare contro il Milan perché il mister mi aveva messo al corrente del mio utilizzo dal primo minuto. Per essere più precisi era un'amichevole del giovedì che faceva parte del programma degli allenamenti e mi sono rotto tutto il ginocchio rischiando di smettere di giocare. Vero anche che sono rientrato a tempo di record, solo 4 mesi e 10 giorni, però per essere al massimo avevo bisogno di giocare tanto e recuperare anche a livello mentale. Nel calcio, come nella vita, bisogna avere fiducia in se stessi: ho passato dei momenti difficili ma io ho cercato sempre di allenarmi con costanza e duramente, consapevole che prima o poi sarebbe arrivata anche la mia opportunità e alla fine sono stato ripagato perché il Novara mi ha cercato ed è stata un'occasione che non mi sono lasciato sfuggire. Sarò sempre riconoscente a questa squadra e cercherò di dare sempre il massimo per questa maglia ”.
Dato statistico curioso: anche il Cittadella, prossima avversaria degli Azzurri, non vince dal 4 dicembre (gara contro la Triestina). Successivamente sono arrivate due sconfitte e tre pareggi. Esagero nel dire che contro la squadra di mister Foscarini sono obbligatori i tre punti ? “ Premetto che ogni match noi l'affrontiamo per vincerlo, questo è poco ma sicuro. E' da un anno e mezzo che abbiamo questa caratteristica, è un da un anno e mezzo che siamo sempre primi ed è sempre da un anno e mezzo che siamo una delle primissime squadre ad avere le miglior difesa e il miglior attacco. Questo fa capire che noi scendiamo sempre in campo per cercare i tre punti e penso che questa sia la mentalità fondamentale per raggiungere posizioni di vertice. Vogliamo rimanere in alto, anche perché è una sensazione bellissima e non vedo perché dobbiamo sprecare un'occasione del genere. Tutti siamo di quest'idea, anche quei calciatori che giocano di meno che io ritengo fondamentali. Nessun giocatore da noi è giù di morale o demotivato anzi... chi gioca meno spesso dà di più in allenamento rispetto a chi scende in campo di più: questo porta a incrementare il livello degli allenamenti e a beneficiarne è tutta la squadra. Questo è il segreto del nostro gruppo che io ritengo più importante. Ogni giocatore non deve mai perdere la fiducia in se stesso altrimenti diventa difficile ottenere la fiducia degli altri ”.
Cosa ti trasmette Novara nella tua vita ? Ti ha dato quella sicurezza e tranquillità a livello di squadra e società che magari in passato non hai mai trovato per diversi motivi ? “ A Novara ho trovato il mio ambiente ideale. In città trovi persone molto accoglienti, non sono per niente pesanti anzi, puoi fermarti tranquillamente a bere un caffè e parlare insieme di tutto, non solo di calcio. Non entrano mai nell'ambito personale o lavorativo. Noi siamo cresciuti a livello di squadra e allo stesso tempo anche la città è cresciuta insieme a noi. Se ci penso mi emoziona ancora pensare alla prima partita che feci con la maglia Azzurra, contro il Monza e gli spettatori erano circa duemila: adesso lo stadio è sempre pieno, questo è molto bello e indico la partita di San Siro come la conferma eclatante ”.
Ad un certo momento, nel mercato di gennaio, sui giornali trapelava la possibilità di una tua cessione: smentiamo ufficialmente queste voci ? “ Posso smentire assolutamente. Mi hanno chiamato diverse società e ti dirò che fa anche piacere perché vuol dire che sto lavorando bene, però sono molto legato al Novara perché mi ha dato una grande possibilità. Sono legato anche con i compagni e mi dispiacerebbe tantissimo lasciare questa squadra, ma penso che questo problema non ci sia perché ho parlato con il Direttore e ne è uscito un dialogo stile padre e figlio, mi ha fatto ragionare per il mio interesse, mi ha consigliato bene e quindi rimango assolutamente sotto la Cupola.
Sicuramente il mio impegno sarà sempre massimo nel cercare di mettere dubbi al mister e giocarmi un posto da titolare: quando uno non gioca tanto può far parte della normalità avere qualche problema perché ritengo che se un giocatore non ambisce a giocare non è un giocatore professionista ”.
A quale giocatore ti ispiri ? Che squadra tifi ? “ Il giocatore a cui mi ispiro di più si trova nella mia squadra: è Pippo Porcari ! Siamo molto simili, sia a livello mentale che di gioco e ci siamo anche incontrati da avversari e sono sempre uscite delle belle sfide. La squadra che tifo è l'Inter, sono interista da circa 20 anni. Se si vuole migliorare bisogna lavorare duramente, giorno dopo giorno, poi le cose vengono da sé. C'è sempre da imparare, sia nel calcio che nella vita, sono tutte esperienze che aumentano ogni volta che ti svegli al mattino ”.
Un messaggio per i tifosi... “ I tifosi sono semplicemente eccezionali. Ci sono quelli che al primo errore tendono a fare un lamentino, ma sono veramente poche queste persone. La maggior parte dei nostri sostenitori continuano ad incitarci, anche singolarmente, pure in casi di eventuali errori commessi nel match: ovviamente noi non facciamo apposta a sbagliare. L'errore ci sta, è umano. Ho notato che nei momenti di difficoltà il pubblico viene fuori e ci sostiene alla grandissima. Spero che andremo avanti così, sia noi che i tifosi, per raggiungere insieme traguardi importanti. Tutti uniti, così arriveranno altre soddisfazioni da vivere insieme ”.
Grazie a Rijat Shala per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all'Ufficio Stampa del Novara Calcio per la concessione rilasciataci nella stessa.