L'intervista a Giuseppe Gemiti
giovedė 19 maggio 2011 - 13:53
di Alberto Battimo
Un treno, in ogni giornata di campionato, viaggia sulla fascia sinistra: una mina vagante per gli avversari. Puoi trovartelo in difesa a bloccare gli avversari e subito dopo è in zona d'attacco a sfornare cross, non lesinando a concludere direttamente nello specchio. Purtroppo un grave infortunio lo costringerà al forfait per il finale di stagione, ma lui pensa positivo sperando nel miracolo.
Beppe, prima di tutto volevo manifestare l’ “in bocca al lupo” mio e dei tifosi per un pronto recupero dall’infortunio ed ovviamente ci auguriamo di rivederti in campo ancora più forte. Parliamo proprio di questo infortunio: puoi raccontarci quei brutti istanti che ti hanno portato all’incidente ? Qual è stato il tuo primo pensiero dopo aver saputo l’esito ? Adesso come ti senti ? “ E' successo questo: venerdì mattina, in allenamento per prepararci alla gara contro il Frosinone, stavamo provando gli schemi sui calci d'angolo. Su un cambio di direzione mi è rimasto il piede sotto e si è impiantato nel campo: girandomi ho sentito un rumore in zona caviglia sinistra ed ho avuto subito il dubbio che si fosse rotto qualcosa. Pensa che all'inizio non avevo neanche dolore, solo il rumore della frattura, poi pian piano il dolore si è fatto sentire aumentando sempre più, fino a tal punto che mi era impossibile essere in campo per la partitina. Siamo andati in ospedale a fare delle lastre, che hanno confermato la presenza di questa frattura. Quando ho saputo la diagnosi ufficiale ero tanto nervoso perché ho capito subito che saltavo i play-off, che è la parte più bella della stagione. Lavori per tutto il campionato, arriva il momento che si vedono i risultati dei tuoi frutti, ti stai per giocare qualcosa di importante e sapere poi di saltare la parte finale è triste, non è bello: ecco perché ero nervoso. Ti dico però che, subito dopo, il mio pensiero è stato quello di rimettermi a posto e di riprendere al più presto possibile, perché ormai il fattaccio era accaduto e allora l'unica cosa che ho fatto è quella di pensare positivo e di recuperare al meglio. Adesso mi sento bene, il momento peggiore è passato e mi impegnerò al massimo per ritornare sui campi di gioco. Io ci credo, è chiaro che nei play-off è molto difficile, parliamoci chiaro, perché bisogna dare il tempo all'osso fratturato di calcificarsi; però io ci provo, anche se riuscissi ad entrare in campo solo per una partita, altrimenti pazienza e seguirò i compagni in ogni match per dare la giusta carica ”.
Semplicemente bellissimo il gesto mostrato allo stadio da Lisuzzo e compagni contro il Frosinone: dopo il momentaneo pareggio del “Sindaco”, Andrea è corso in panchina per esibire al pubblico la tua maglia ottenendo gli applausi sinceri e scroscianti del “Piola”… cosa hai provato in quel momento ? Cosa hai detto ai ragazzi dopo la partita ? “ E' stata una scena bellissima, dire che ero molto contento è poco. Questa è la prova tangibile che siamo un gran bel gruppo e siamo tutti uniti per raggiungere un obiettivo comune. Tutto il gruppo è vicino a me, mi aiuta e mi sostiene e vedere questo gesto è stato bellissimo. Dopo la partita sono andato a ringraziarli tutti, in particolare Andrea, per manifestare la mia gioia nel vedere questo momento molto significativo per me ”.
Hai il rammarico di aver partecipato attivamente al raggiungimento dei play-off e poi non poter essere protagonista nell’atto finale ? “ Come ti dicevo prima raggiungere i play-off non è altro che il risultato del grande cammino fatto durante il campionato. Sicuramente il rammarico di non partecipare da protagonista ai play-off c'è ed è anche tanto ”.
Contro il Frosinone mister Tesser ha schierato, al tuo posto, Guillaume Gigliotti. Come giudichi la sua prova ? Ritieni che il difensore francese possa far sopperire al meglio la tua assenza ? “ Gigliotti è un centrale ed è stato adattato come terzino. Contro Il Frosinone l'ho visto bene, ha sfoderato una prestazione positiva: molto disciplinato in fase difensiva, non ha tralasciato la fase di spinta, la sua prova mi è piaciuta. Il fatto che non sia il suo ruolo principale fa si che non possieda le caratteristiche tipiche di un puro terzino, ma sia a Crotone che in casa contro il Frosinone ha ben figurato. Sono contento per lui, se lo merita, da quando è a Novara si sta allenando duramente ed i risultati si sono sempre visti. Secondo me lui è il giocatore giusto per sostituirmi. Anche per il discorso del piede utilizzato: è mancino quindi è lui il sostituto ideale. Chiaro che c'è anche Mavillo Gheller, che fa il terzino e si potrebbe provare anche con lui, ma secondo me avrebbe più difficoltà essendo destro di piede e quindi penso che sia proprio Gigliotti il giocatore giusto ”.
Il prossimo avversario sarà il Pescara. Avversari che a Vicenza hanno subito il pareggio a partita conclusa, ma con ancora quella flebile speranza di entrare nei play-off… sembra molto simile alla vigilia di Crotone: che atteggiamento bisogna avere contro la squadra abruzzese ? “ Il nostro atteggiamento dovrà essere quello di andare a Pescara convinti di giocarci la nostra partita. Assolutamente non pensare che magari si presenteranno tranquilli, con pochi stimoli per la difficoltà di entrare nei play-off o che comunque ci credano poco. La matematica non condanna ancora il Pescara e quindi ci crederanno fino in fondo. Possono esserci delle combinazioni di risultati che potranno farli ritornare in gioco anche all'ultima giornata. Ci sono squadre che hanno qualche punto in più e sono avvantaggiate, ma penso che il Pescara ci provi fino all'ultimo e quindi noi non dovremmo rilassarci perché loro vorranno la vittoria per sperare ancora nei play-off. Ovviamente non modificheremo il nostro assetto: abbiamo svolto il campionato con tante certezze a livello di modulo e schemi e dobbiamo andare avanti su questa strada. Abbiamo un nostro stile di gioco, ormai ci siamo adattati e andiamo avanti così, a prescindere dall'avversario. Ci troviamo bene e riusciamo a trovare i varchi giusti, non c'è nessun motivo per snaturare i nostri schemi ”.
Novara e Varese sono ai play-off. Mancano ancora due posti: secondo te chi avrà la meglio per accaparrarsi ancora gli ultimi posti disponibili ? “ Eh... c'è una bella lotta per raggiungere i play-off. Se guardo la classifica sono avvantaggiate Reggina e Torino, subito dietro Livorno, Padova ed Empoli. In questo turno ci sono degli scontri diretti per cui nulla è deciso e scontato: tutto può succedere, ma secondo me Reggina e Torino partono favoriti ”.
Mettendo da parte l’infortunio, da quando sei a Novara sei un perno fondamentale della squadra. A trent’anni ritieni di essere nel pieno della maturità calcistica, oppure pensi che dovrai migliorare ancora in qualche frangente ? “ Non si finisce mai di imparare, c'è sempre da migliorare: ogni allenamento può darti sempre qualcosa di nuovo. A trent'anni, magari, ti trovi che combacia alla perfezione sia il tuo aspetto mentale che quello fisico e ti senti bene, ma secondo me non si può dire di aver raggiunto il massimo, anche a 35-36 anni, perché ci sarà sempre qualcosa da migliorare. Ritengo di aver fatto un campionato in cui ho dimostrato continuità di prestazioni. Normale che qualche partita mi sono trovato a spingere di meno o stavo meno bene, però fare quarantadue partite tutte positive direi che è impossibile; normale che qualche partita sia meno positiva o fai più fatica nella corsa e non sei al massimo. Ribadisco che la continuità è stata la mia dote principale ”.
Un messaggio per i tifosi… “ Il mio messaggio è semplice: sosteneteci sempre e fino alla fine. Aiutateci il più possibile ai play-off e venite in tanti al “Piola” per incitarci ” !
Grazie a Giuseppe Gemiti per la disponibilità nel concederci questa intervista. Un ringraziamento anche all'Ufficio Stampa del Novara Calcio per la concessione rilasciataci nella stessa.
Alberto Battimo |