Le parole di Mister Tesser
venerdì 17 giugno 2011 - 09:11
rilasciate a sportmediaset
Mister è passato qualche giorno, si è già reso conto dell'impresa che ha fatto a Novara ? “Sinceramente ormai ho i capelli bianchi, ne ho persi anche un po' e sono sincero... mi rendo perfettamente conto di quello che abbiamo fatto. Una cosa forse più difficile da spiegare, ma basti pensare che erano 33 anni che Novara mancava dalla B e 55 dalla Serie A. I numeri fanno capire quello che è stato fatto”.
Rimarrete per sempre nella storia del Novara come i protagonisti della rinascita azzurra. Che effetto le fa ? “Un effetto bellissimo. Quello che è stato fatto in questi due anni rimarrà per molto tempo nella storia del Novara e mi rende felicissimo, sperando ci siano altre pagine altrettanto belle per il club. La gioia per quest'ultima promozione è indescrivibile perché inattesa. L'abbiamo centrata partendo per salvarci, mentre in Lega Pro sapevamo di essere competitivi anche se vincere non è mai facile”.
Durante l'anno avete mantenuto il basso profilo, ma quando ha capito che la Serie A non era così impossibile ? “Poco prima di Natale ci siamo riuniti per fare un consultivo ed abbiamo visto che ce la stavamo giocando con tutti, eravamo primi in classifica ma soprattutto avevamo 14-15 punti sulla settima in classifica. Lì abbiamo deciso di alzare l'asticella, parlando tra noi, di centrare almeno i play-off. Una volta arrivati lì ce li siamo giocati”.
Invece c'è stato un momento in cui ha pensato di non farcela ? “Mi piace sottolineare che quando abbiamo raggiunto i 51 punti noi tutti, con dirigenza e giocatori, abbiamo festeggiato la salvezza perché sapevamo che un momento brutto sarebbe arrivato. E infatti è arrivato. Ma proprio la serenità interna al gruppo, che c'era per aver raggiunto il vero obiettivo, ci ha permesso di lavorare tranquilli sapendo bene che ne saremmo venuti fuori e così è successo”.
Vi ha dato fastidio che in città si sia sentito spesso il tormentone “tanto non vogliono salire” o le voci della pressione delle istituzioni che non si sentono pronte ? “A me personalmente no, è la dimostrazione di quanto nel calcio a volte si sprechi fiato per nulla. Lasciando stare la città, mi sono sempre chiesto se chi mettesse in giro queste voci avesse dei problemi, perché come si può pensare che qualcuno non abbia beneficio a salire in Serie A ? La società guadagna molto di più, gli sponsor che arrivano, la soddisfazione dei giocatori e dei tecnici. Non riesco a spiegarmelo, ma purtroppo esiste gente negativa che per fortuna rappresenta la minoranza, perché la maggior parte dei tifosi ci ringraziava del sogno che stavamo facendo vivere a tutti, indipendentemente dalla Serie A”.
Il Novara le ha dato fiducia quando arrivava da un momento non felicissimo. Una rivincita così se la sognava ? “Non venivo da un momento infelice, sono arrivato in Serie A senza spinte di amicizie o procuratori, ma solo grazie al lavoro fatto nelle giovanili dell'Udinese e del Venezia, all'Alto Adige, alla Triestina con cui sfiorai i play-off... Ringrazio la società e Pasquale Sensibile per avermi dato fiducia, ma non cercavo rivincite e non la vivo come tale, ho cercato solo di fare il mio lavoro in maniera professionale sapendo che qualche annata poco positiva in una carriera ci può anche stare”.
Quanto conta in categorie come la B o la Lega Pro avere una società sana e seria alle spalle come il Novara ? “E' difficile dare una percentuale ma è molto importante. Basta arrivare a Novarello per capire il tipo di società che si ha alle spalle, che fa le cose nella maniera migliore, con una proprietà che paga puntualmente gli stipendi e non interferisce nelle questioni tecniche ma si fa sentire forte. Importante ma non sufficiente, serve tutto, un’amalgama tra giocatori, staff e società”.
Senza fare torti ad altri, può dirci due nomi che ritiene sia “scandaloso” abbiano giocato in Lega Pro fino l'altro ieri ? “Sinceramente non reputo scandaloso nessuno. Per fare un nome dico Bertani che ha fatto un campionato strepitoso. Lo conoscevo dai tempi dell'Alto Adige e non sono stupito di quanto ha fatto quest'anno perché ha qualità importantissime. Evidentemente lui in questi anni non ha trovato il modo per esprimersi al meglio, cosa che gli è riuscita con questa squadra. Qualcuno non gli ha dato la giusta fiducia, ma anche lui forse doveva fare qualcosa in più. Porcari è un altro che quando sono arrivato era in lista per essere ceduto ed oggi incarna il cuore e lo spirito della squadra. Potrei dirne tanti altri come Lisuzzo e Rigoni, ma dico Centurioni che a 37 anni ha dato un esempio a tutti di serietà e professionalità”.
Parlando di mercato, con Sensibile passato alla Samp teme che il Novara possa essere saccheggiato ? “No, saccheggiato proprio no. E' normale che Pasquale possa pensare a qualche nostro giocatore, che è stato protagonista nel campionato di B e che conosce molto bene, ma io da quando sono arrivato non ho visto e sentito nessuno dire che se ne voleva andare. Hanno tutti un contratto col Novara quindi se li vuole dovrà parlarne con la società, il giocatore dovrà convincersi ad andare via e solo allora ne parleremo. Magari uno o due potranno andar via, ma non sarà un saccheggio”.
Ha già avuto modo di parlare con il nuovo DS Pederzoli ? “Sì l'ho conosciuto lunedì perché il presidente ha voluto giustamente presentarmelo. Abbiamo parlato molto velocemente della rosa, ma di mercato parleremo venerdì sera per capire un po' cosa dobbiamo fare, anche se è ancora molto presto”.
Lei ha ricevuto qualche offerta in questi mesi ? Rimarrà al Novara ? “Sono stato contattato in via indiretta da qualche società di A per capire se ero disponibile o meno a lasciare Novara. Anche in B qualcuno mi ha cercato, ma io ho ancora due anni di contratto qui e sto bene. Rimango dove sono”.
Dopo la promozione in B le chiesi se puntava al doppio salto e mi disse di non esagerare. Oggi che è in Serie A le faccio una battuta: cosa vuole che le chieda, salvezza anticipata o Europa League ? “Una bella salvezza anticipata sarebbe già un bel miracolo sulla carta. Penso che mantenere la categoria un anno, permetterebbe anche alla società di progettare il futuro in una certa maniera dando spazio alle ambizioni”.
Intervista tratta da sportmediaset di Massimiliano Cristina |