Storie di ex.....Ciccio Braiati
martedì 13 settembre 2011 - 19:20
di Massimo Barbero
“Lalalalalala Ciccio Braiati” è il coro che ci ha riscaldato il cuore in tante domeniche lungo l’Italia pallonara quando la serie A appariva solo una chimera ed il prato del “Piola” era ben lungi dal diventare quel biliardo “artificiale” che mezza Italia ci invidia. Proprio mentre il Novara si accingeva a festeggiare il suo ritorno nella massima serie i cattivi pensieri attraversavano la mente di uno dei protagonisti delle annate che hanno costituito le fondamenta del rilancio azzurro. E’ successo dopo la rescissione del contratto con il Vicenza, avvenuta ai primi di settembre. Una ferita profonda dopo l’illusione del ritorno in campo già nella prima giornata a Brescia: “Avevo pensato addirittura di smettere – racconta Edoardo “Ciccio” Braiati – Preferisco non parlarne, il feeling tra me e la società veneta era finito. Evidentemente il mio modo di essere è troppo distante dal loro. Piuttosto che fare altri sei mesi “fuori lista” ho preferito chiudere il rapporto, rinunciando a quello che mi spettava…”.
Poi, per fortuna, ha prevalso l’amore per il pallone, un fuoco che non può essere ancora spento per un ragazzo del 1980: “Mi sento bene. In ritiro non ho avuto alcun problema, non ho mai saltato un allenamento. Ed allora voglio ripartire dai dilettanti. Ho due proposte molto serie e mi accingo a scegliere. Il presidente del Pisa Sporting Club mi ha fatto un’offerta decisamente interessante. Ma ho ricevuto anche una chiamata dalla Pistoiese, una squadra importante… Mi fermo lì fino a gennaio, poi riparto dai professionisti. Il mio sogno è sempre quello di giocare nella Spal dove sono stato pochissimo. Anche perché ho rilevato un “bad and breakfast”, in un casolare ad otto chilometri dalla città. Il mio futuro è lì, a gestire un’attività in mezzo agli animali…”.
A volte i sogni si realizzano. Come quello di vedere il Novara giocare in serie A: “Ero a Padova in curva a tifare. Mi sono perso il ritorno, ma quest’anno verrò a vedere qualche partita accanto agli amici “Novarasta”… Sono molto contento anche per Porcari, Rubino ed i magazzinieri che c’erano ai miei tempi… E per tutti voi. Quando vengo nel vostro stadio non mi sento un calciatore, ma un ragazzo qualunque…”
Con l’orgoglio però di aver scritto le pagine iniziali di questa splendida avventura sportiva incominciata in un angolo sperduto della Bulgaria, ad Haskovo: “Quei due ritiri resteranno nella storia! Partivo sempre un po’ perplesso, ma tornavo contento per un’esperienza inedita ed importante… Lì abbiamo preparato due campionati molto positivi. Certo, se il Novara fosse fallito o se fosse retrocesso in C2 forse l’avventura dei De Salvo non sarebbe mai cominciata. Ma non voglio appropriarmi di meriti che non mi spettano. Le promozioni sono di chi le ha conquistate sul campo…”.
C’è un personaggio che, però, merita due parole sincere: “Credo che il vero artefice di quello che abbiamo fatto in quegli anni sia Sergio Borgo. Io sono ancora molto legato a lui. Penso sia stato decisivo, soprattutto nell’annata della salvezza a Como ed in quella in cui abbiamo sfiorato i play off con Cabrini…”
Novara non ha mai dimenticato Braiati. E “Ciccio” non ha mai rinnegato i colori azzurri. Chi c’era a Pisa domenica 22 ottobre 2006 ricorda bene quella sua corsa a salutare i suoi vecchi tifosi a fine gara..: “Lo dico sinceramente. Le due partite che ho giocato da ex contro il Novara mi hanno ripagato di tutti i sacrifici che ho fatto per diventare calciatore. L’accoglienza della gente mi ha reso davvero felice. Che emozione nel leggere in curva: “Ciao guerriero”. E che bello fermarsi a parlare nel piazzale con chi era rimasto ad aspettare i giocatori a fine gara…”
Il suo Pisa ha sfiorato il “miracolo” del doppio salto (dalla C alla A) riuscito a Cesena e Novara: “Purtroppo a gennaio non abbiamo integrato la rosa. E nel momento decisivo abbiamo pagato gli infortuni di Kutuzov e Cerci. Senza dimenticare che contro il Lecce nei play off c’è stato negato un gol regolarissimo. Abbiamo comunque raggiunto il massimo risultato possibile anche perché quello era un campionato molto competitivo. Con le società favorite dagli introiti televisivi dell’anno precedente quando c’era la Juve….”.
L’intervista su “Forzanovara” è l’occasione per salutare tanti amici: “Ringrazio tutti i tifosi del Novara. Voglio vederli sempre numerosi in tutti gli stadi d’Italia, senza limitazioni. Nella vostra città ho ricevuto un accoglienza stupenda, degna del calore di una piazza del sud… Ci vediamo presto, allo stadio!”.
Massimo Barbero |