Editoriale del 2/10/2011
domenica 02 ottobre 2011 - 21:03
di Massimo Barbero
Dopo una gara del genere tutti i rimpianti hanno diritto di cittadinanza… ma forse, stavolta dalla “roulette” del “Piola” alla fine, è uscito il risultato più giusto. Entrambe hanno rischiato di vincere, ma nessuna avrebbe meritato di perdere. Da tifoso, però, questo 3-3 adesso brucia un po’ perché dopo il gol di Jeda la grande impresa pareva compiuta...
Durante la prima mezzora di gioco ero francamente preoccupato perché vedevo un Novara in balia di errori ed incertezze che non appartengono a questa squadra. Probabilmente la zavorra del “dover vincere” ci ha condizionato un po’ almeno inizialmente… al cospetto di un Catania determinato e molto vivace davanti… e di un Brighi irritante per il proprio tenace “antimeggiorinismo” convinto…
La partita è cambiata ancor prima dell’ingresso di Pinardi, ma l’ingresso del fantasista di Chiari ci ha dato tantissimo in termini di qualità, lucidità e personalità. Siamo andati all’intervallo con la convinzione che, continuando a giocare così, la rimonta sarebbe stata ampiamente alla nostra portata.
E così è stato. Sull’1-1 però non c’è stato nemmeno il tempo di rifiatare. Il Catania ha colpito ancora con una prodezza di quel Lodi che sui calci piazzati è davvero fenomenale. Poteva essere una mazzata terribile, ma questo Novara ha imparato, da tempo, a non arrendersi mai. Rispetto al girone di ritorno dell’anno scorso Tesser ha molte alternative in più nel reparto avanzato per colpire difese un po’ provate. Fateci caso, ma gli attaccanti che arrivano dalla panchina quasi sempre fanno una figura migliore rispetto a chi ha giocato dall’inizio. Morimoto e Jeda sono entrati nel momento ideale per colpire un Catania un po’ più lungo rispetto alla prima frazione.
Sul 2-2 si sono vissuti scampoli di gara davvero emozionanti, con pericoli da una parte e dall’altra. Tesser e Montella sono ben coscienti che la politica del “punticino” paga poco anche nella lotta per la salvezza ed hanno cercato la vittoria fino alla fine. Quando Jeda ha spinto quel pallone oltre Andujar sotto la Nord festante… tutti noi abbiamo pensato al “lieto fine”. Non avevamo fatto i conti con Gomez, decisamente il migliore tra i suoi…
Peccato, ma oggi abbiamo visto anche tante cose buone che ci autorizzano a sperare. Ad inizio campionato temevamo che la partenza contemporanea di Bertani e Gonzalez (e Motta) ci sarebbe costata un’inevitabile sterilità offensiva. Invece nelle prime 5 partite abbiamo segnato 3 gol in più rispetto alle 5 prime gare dell’anno passato (e 2 in più che in Lega Pro). Gli attaccanti impiegati sono andati tutti a segno (sì, anche Granoche…). La regola dei tre gol fatti che aveva punito la svagata Inter gasperiniana è valsa anche contro un Catania affamato di punti.
Il rovescio della medaglia sono i gol subiti, 10, certamente troppi. Certamente Tesser durante la sosta lavorerà a fondo per correggere quest’aspetto. Anche perché Lodi (e forse Cigarini) a parte, abbiamo subito reti che sono il prezzo di errori certamente evitabili. Forse è il pedaggio dovuto a chi si è affacciato a questo campionato con le incognite della debuttante. Se così fosse, questo primo miniciclo di partite (ed anche questo 3-3 con il Catania) dovrebbero averci dato la consapevolezza che in questa serie A ci possiamo stare. Ed, almeno a tratti, possiamo riproporre il gioco spettacolare che incantava in B di questi tempi. Per cui, niente paura: ci siamo anche noi. E lotteremo fino alla fine. Come sempre.
Mi piace pensare che oggi la gente non troppo tifosa sia davvero divertita. Lo scorso anno sbirciavo in tv anticipi delle 12.30 privi di emozioni e giocati davanti a spalti che presentavano larghi vuoti. Invece questo Novara-Catania giocato nel nostro piccolo-grande catino credo rappresenti uno spot per un calcio appassionante e sereno. Mi immagino stasera bambini che oggi sono venuti per la prima volta al “Piola” chiedere ansiosi al papà: “Quando ci torniamo?”.
Dopo la sosta ci attende un Bologna che al “Piola” potrebbe un allenatore nuovo. Come se fosse colpa di Bisoli se il calendario ha posto sulla strada dei rossoblu subito Fiorentina, Juve, Inter ed Udinese… Pensiamo alle cose nostre ed a recuperare qualche acciaccato… La strada verso la salvezza è lunga e tortuosa… ma noi non molliamo mai: Forza Novara sempre!
Ps: è stata una settimana triste per noi “novarofili” di vecchia data. Lo sconcerto per la morte di Walter si è unito al ricordo di Daniele, scomparso sei anni proprio in questi giorni. In fondo proprio questi momenti ci fanno capire come l’amato bbia fatto diventare una grande famiglia…Ciao ragazzi, non vi dimenticheremo mai… e porteremo i vostri nomi ed il vostro ricordo ogni domenica allo stadio con noi… |