La lente d'ingrandimento
lunedė 28 novembre 2011 - 09:33
di Simona Ragusa
E’ tutto vero! Il Novara ha dato un calcio alla sfortuna e ha conquistato, ai danni del Parma, un successo che ormai mancava da tanto, troppo tempo.Che effetto fa vedere quel 10 che indica i punti in classifica della squadra di Tesser… Dieci punti che ci allontanano da uno scomodo ed antipatico penultimo posto. Dieci come il numero sulla maglia di Rigoni. Aaaaah, come gioca Rigoni! Permettetemelo. E con lui capitan Rubino e tutto il gruppo. In conferenza stampa, dopo il successo contro il Parma, Attilio Tesser ha voluto sottolineare la prestazione del capitano e non solo quella. Ha messo in evidenza le sue doti di trascinatore, qualità essenziali che hanno permesso al Novara di centrare l’obiettivo contro il Parma. Il capitano ha giocato con grande sacrificio e al suo fianco, Granoche, non ha potuto che beneficiarne e trarre esempio. Le due sostituzioni forzate, che hanno obbligato Dellafiore e Pinardi a lasciare il posto, dopo nemmeno mezz’ora, a Ludi e Mazzarani, hanno subito messo in chiaro la solita cosa: per il Novara nulla, quest’anno, sarà facile e niente gli verrà regalato. E ormai, anche se il copione lo abbiamo assimilato, spetta a noi, con la fatica e con il sudore, ridisegnarci ogni volta il finale che meritiamo. Ed è quello che Rigoni e compagni hanno fatto contro il Parma: gara tutta in salita, due giocatori subito messi ko da problemi muscolari, vantaggio ospite (e come ciliegina sulla torta della sfortuna pure un’autorete di Centurioni), ma nonostante questo, il Novara non ha mollato, ci ha creduto, ha convinto e questa volta ha pure vinto. Questo Novara non merita la posizione che occupa in classifica e la squadra, di questo, deve essere consapevole. Una consapevolezza che, condita ad un pizzico di autostima in più e ad una buona dose di sfrontatezza, darà i suoi frutti col tempo. Fino a gennaio questo è l’atteggiamento da tenere, poi ci penserà la società a correre ai ripari dove sarà necessario. “Gli uomini non mancano – ha affermato Massimo De Salvo dopo la gara con il Parma -, il problema è che gli uomini a disposizione del tecnico, ogni settimana, sono sempre contati a causa della lunga lista degli infortunati. Aspettiamo gennaio e poi vedremo cosa sarà necessario fare”. Prima di gennaio il menù è ricco e i nomi degli avversari da farci vibrare dall’emozione. Un’emozione che speriamo serva da stimolo ad una squadra che, seppur lentamente e a fatica, un po’ alla volta sta trovando la propria identità. E con la squadra, anche i singoli, gara dopo gara, stanno trovando la propria collocazione. Uno su tutti è Ivan Radovanovic, l’emblema di questa crescita: migliora di settimana in settimana, aveva ben impressionato a Genova e contro il Parma ha tirato fuori gli artigli e giocato con grande personalità. Tutti, nessuno escluso, hanno contribuito alla causa azzurra e conquistato a denti stretti questi tre punti. Per centrare l’obiettivo è bastata un po’ di convinzione in più rispetto alle apparizioni precedenti, visibile nelle falcate di Morganella quando ha provato a proporsi sulla sua fascia, nelle iniziative di Mazzarani, sceso in campo armato di più coraggio e responsabilità, nella rabbia di Centurioni dopo la sfortunata deviazione. E poi Gemiti che, seppur in maniera scoordinata, ha mostrato di voler difendere a denti stretti un 2-1 meritatamente conquistato, Fontana con la sua uscita strepitosa nel finale di gara; Ludi, pronto alla chiamata dopo l’infortunio e l’instancabile Porcari. E infine, il traghettatore, Attilio Tesser, chiamato a ridisegnare, ogni domenica, la formazione migliore, adattandola all’avversario di turno e a vicissitudini ed episodi sfortunati che ogni volta stravolgono piani ed assetti iniziali. Contro il Parma la fortuna (solo nel finale) ha girato un po’ anche dalla nostra parte ed è un buon segno, ma il grosso del lavoro lo abbiamo fatto noi. Tutti insieme: in campo e sugli spalti. Con la fatica e con il cuore. |