Storie di ex....Francesco Colombini
martedė 07 febbraio 2012 - 21:12
di Massimo Barbero
Il mese di gennaio si è chiuso con una bella notizia. Francesco Colombini è tornato a casa. A 31 anni compiuti ha coronato il sogno di una vita: quello di giocare nel “suo” Pisa che milita in Lega Pro: “Ci tenevo ad indossare questa maglia – ci ha detto mentre viaggiava con i compagni alla volta di Latina per un match di Coppa – quando si è presentata quest’opportunità non ci ho pensato due volte. E’ fantastico giocare nella squadra della propria città- Ripenso a quand’ero ragazzino ed andavo in curva a tifare per i vari Kieft, Eliott, Dunga e Bergreen…”. Ora però i nerazzurri hanno una classifica abbastanza interlocutoria. Salvo sorprese il loro dovrebbe essere un campionato tranquillo e nulla più: “Ma fino a Natale i miei nuovi compagni erano a ridosso della zona play off. E domenica abbiamo colto un ottimo punto a Monza, contro la Tritium. Speriamo che la nostra rincorsa possa ripartire da questo risultato…”.
Il “Colo” per anni è stato l’autentico padrone della nostra fascia sinistra. E’ giunto negli ultimi giorni del mercato 2000, nei momenti più difficili dell’era Achilli. E’ rimasto sino al 2006, all’indomani dei play off sfumati con Cabrini in panchina: “A Novara ho lasciato un pezzo di cuore. Ho tanti ricordi positivi della vostra piazza dove ho ancora molti amici. Era la prima volta che mi allontanavo da casa ed ho vissuto esperienze fantastiche che mi hanno fatto crescere, come giocatore e come uomo”.
Garavaglia, Civeriati, Di Chiara, Foschi, Venturini, Jaconi e Cabrini sono stati gli allenatori della sua lunga esperienza in azzurro: “Mi sono trovato bene con tutti. Forse quello con cui ho avuto un rapporto particolare è stato Foschi anche perché quando è arrivato era ancora molto giovane e vicino a noi”.
Un’avventura fatta di finali col batticuore. Dalle salvezze conquistate con Fiorenzuola e Como a quel campionato vinto al 120’ contro l’Alto Adige: “La gioia di una promozione è sempre superiore. Perché quando vinci un campionato vuol dire che andato forte per tutta la stagione. Ma anche le salvezze hanno il loro fascino. Perché in fondo ad un’annata buia vedi una porticina che apre alla speranza e ti ci butti dentro”.
Anche per un difensore i ricordi più belli sono legati ai gol segnati: “Me ne ricordo uno stupendo che ci diede la vittoria contro la Pro Patria. E quello di Cremona quando travolsi La Rocca in panchina. Il dottore è una persona splendida, lo sento tuttora. Mi diceva sempre: “Oggi fai gol”. E quella volta l’ho accontentato…”.
Come Braiati se n’è andato nell’estate 2006, a pochi mesi da un passaggio societario destinato a segnare una svolta nell’ultracentenaria storia azzurra: “Ero in scadenza di contratto. Non avevamo rinnovato in tempo e così ho accettato un’altra proposta. Con un po’ di dispiacere perché mi sarebbe piaciuto restare. Sono molto contento per tutto quello che ha fatto a Novara la famiglia De Salvo, ma certamente mi avrebbe fatto piacere fare parte di questo progetto”.
Due anni fa Francesco è stato ad un passo dal clamoroso ritorno: “C’erano stati dei contatti con il mio procuratore per il mio trasferimento durante il mercato di gennaio. Poi è arrivato Gemiti e non se n’è fatto più nulla…”
Un pezzo del “suo Novara” però veste ancora la maglia azzurra: “Raffaele Rubino è un grande amico, anche fuori dal campo. Ci sentiamo sempre. Lo incoraggiavo quando non giocava. La sera del gol del Parma stavo sentendo la partita alla radio e quando ha segnato gli ho mandato subito sms: “il bomber non muore mai!!!”
Un po’ come questa squadra che si aggrappa alle ultime speranze di salvezza. Peccato che non ci siano i play out a cui attaccarsi… “Eh si, è proprio vero. Però il Novara ha ancora delle possibilità di risollevarsi e deve giocarsele fino in fondo. Non è facile lottare per non retrocedere dopo due campionati vinti in quella maniera. Si fa fatica ad abituarsi alla lotta per la sopravvivenza…”.
Il saluto ai tifosi è fatto col cuore: “Auguro ai novaresi tutto il bene possibile. E’ doveroso fare il tifo per una squadra che ha raggiunto la serie A in così breve tempo. Una parte del mio cuore è ancora con voi. A presto!”.
Massimo Barbero |