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Distrutta la residua credibilità della giustizia sportiva
sabato 02 giugno 2012 - 11:25
di Massimo Barbero
In soli due giorni il procuratore Palazzi è già riuscito a distruggere la residua credibilità della giustizia sportiva. Il circolo vizioso è presto tracciato. Sei un corrotto ed un corruttore incallito e, dopo una serie incredibile di partite truccate, vieni pescato con le mani nella marmellata? Che peccato essersi fatti beccare… ma la soluzione esiste… Basta andare dal magistrato e mostrare un sincero pentimento per gli episodi contestati (per i quali magari ci sono prove schiaccianti) e (meglio ancora) raccontare un’altra lunga serie di partite ed episodi “sospetti”. Non importa essere precisi né (forse) sinceri. E’ sufficiente fare una serie di nomi di colleghi (meglio se ce n’è anche qualcuno che ti sta proprio sulle scatole…) di partite con tanti gol ed il gioco è fatto. Si patteggia una pena dura, ma ragionevole… e dopo un paio di anni si ricomincia a “giocare”… Nel frattempo ci si può gustare con tutta calma il gruzzoletto ulteriore messo da parte… Tutt’altra musica per coloro che sono stati accusati ingiustamente (e probabilmente ce ne sono tra i 61 deferiti). Questi signori non hanno diritto ad un vero processo… fatto di accuse (e difese) e prove. E magari di un confronto con chi li calunnia. O patteggiano per qualcosa che non hanno fatto (ma come si fa?) o si beccheranno una condanna esemplare… Eh sì, perché bisogna essere inflessibili nei confronti di chi ha sbagliato… se no l’opinione pubblica (composta al novanta per cento di coloro che parlano al bar o per strada senza sapere quel che dicono…) se ne risente… E secondo voi così facendo si combatte il fenomeno? E’ consolante sapere che i vari Doni, Gervasoni e Carobbio non saranno radiati e potranno presto trasmettere i loro valori… a tanti aspiranti scomm… pardon calciatori… Idem dicasi per le società. I club in cui militano scommettitori incalliti… se la cavano (patteggiando) con pene risibili (2 punti di penalizzazione si danno per un ritardo amministrativo…). Gli altri non hanno via d’uscita. Non possono “concordare la pena” perché i loro tesserati non vogliono prendersi la colpa per qualcosa che non hanno fatto… Ed allora si beccano mazzate incredibili in termini di classifica… Scusatemi, ma sono davvero disgustato da quanto letto e sentito nelle ultime 48 ore. E cerco di non farmi trascinare dall’affetto che provo per il Novara è per i nostri giocatori. Avete visto quanto sarebbe finito agli occhi di Palazzi il derby delle penalizzazioni Albinoleffe-Atalanta? 27-2!!! Ma c’è una logica…? Ed i 6 punti tolti al Grosseto? E che ne dite del nostro Coser? Anche per lui sono stati chiesti 3 anni di squalifica malgrado lo stesso Carobbio l’abbia scagionato… Come si può punire più severamente chi è accusato di un solo episodio di combine rispetto a chi è stato rinviato a giudizio per “associazione”? Fossi il Procuratore Federale non dormirei la notte dal timore… di aver stroncato ingiustamente (e comunque senza prove) la carriera di un giocatore di calcio (o di un possibile allenatore-dirigente). Lui invece continua a viaggiare a testa alta. Con l’arroganza del poter alimentata anche da giornali nazionali (ad esempio di color rosa…) che lo spalleggiano in queste “campagne”… probabilmente certi di ricevere qualche “soffiata” nei momenti più caldi dell’indagine… Ma vi sembra credibile un movimento dove c’è chi (Ruggiero Palombo) che sfoggia “fondini” in cui invita, con un paio di settimane d’anticipo i tesserati a pentirsi? Può essere definito un processo quello che si sta celebrando a Roma? Nel quale non vengono ammesse prove (né a carico né a discarico) e la procura chiede solo condanne? Nel quale viene “stralciata” (separata) la posizione di Bertani perché è detenuto… ma non quella del Novara che si trova così condannato per responsabilità oggettiva legata alla condotta dello stesso Bertani che ancora dev’essere giudicato? E’ un week end davvero brutto… Spero solo che la Commissione Disciplinare che da lunedì in poi sia composta da veri “uomini di diritto” capaci di provare il mio stesso sdegno per il “modus operandi” della Procura federale. Ma mi rendo ben conto di avere appena scritto un’autentica utopia… L’ultimo pensiero è per Cristian Bertani, in carcere da quasi una settimana. Un anno fa come oggi eravamo a Reggio Calabria, aggrappati anche alle sue magie. Mi il ricordo il suo ultimo scatto in contropiede…. l’arbitro fischia la fine proprio sul più bello e… Lorenzo De Mani deve precipitarsi dalla panchina per placarlo e consolarlo…. Quanta grinta e quanta voglia di vincere, Cristian! Come hai fatto (se l’hai fatto…) a venderne solo un po’ al diavolo per un sporco pugno di dollari?
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