La fiera delle bestialità ...
venerdì 14 dicembre 2007 - 23:10
di Beppe Vaccarone
Scusate se intervengo nella discussione relativa all’appellativo di “razzismo” che danno a Novara una patente che non merita. Mercoledì ero in tribuna proprio nella zona da dove sono partiti alcuni Buuh che come numero possono essere valutati in 4 o 5 e come durata inferiore ai 3 secondi. Ma questi Buuh sono stati tirati fuori a forza dal comportamento antisportivo del pur bravo Konè, quando si è rifiutato di stringere la mano al giocatore azzurro che ne aveva causato in un normale contrato la caduta. Invece di stringere la mano ha alzato la sua con un vaffa.. ben intuito dal labiale. La cosa che mi ha stupito è che l’ineffabile
La Rocca, era a due metri dal “fattaccio” ed ha lasciato correre col suo sorriso beffardo. A questo punto mi devono spiegare che significa il famoso terzo tempo, una cosa bella se sentita, ma falsa e ipocrita se imposta. In ogni casi dovrebbero in primis essere gli arbitri a cercare che la lealtà e sportività sul terreno di gioco siano garantite. Gli stessi facinorosi rei dei Buuh, hanno sopportato un tifoso della Pro Sesto, che ha scassato i marroni per tutto il tempo in cui
la Pro attaccava verso la curva nord. Chissà quanti avranno sentito la voce che urlava a squarciagola “Attacchiamoli” oppure “Musetti Musetti”. Ebbene nessuno screzio con questo tifoso che in altri campi non avrebbe potuto aprir bocca. E solo qualche tensione con la tribuna d’onore (sic) dove una signora (si fa per dire) che deve essere un pezzo grosso della società, e un suo degno compare, hanno provocato il rettilineo in maniera davvero oscena. Questo è il razzismo della città di Novara. Ve lo dice uno che preferirebbe nostalgicamente Novara piena di novaresi, ma che per lavoro è a contatto con cittadini non italiani e dal colore della pelle non uguale alla nostra. E ci convivo civilmente come a molti di Voi capiterà sui posti di lavoro. Il razzismo è un'altra cosa e a Novara raramente si è potuto osservare questo feomeno.
Fatte ferme queste considerazioni, ormai è chiaro come il sole che
la Lega di serie C usa le partite di calcio, allo stesso modo in cui certi comuni usano l’autovelox : FARE CASSA.
Così facendo vanificano quel poco di buono che poteva esserci nelle ormai vituperate leggi anti violenza negli stadi. Mandano signori inetti e incompetenti ad aizzare i tifosi (sempre meno grazie a loro) così una semplice pallottola di carta (ad esempio un Fedelissimo appallottola) lanciata sul terreno di gioco, diventa strumento di esazione vessatoria. Esazioni che a parità di reati non sono uguali, società serie e solventi pagano di piu’ di società magari più calde ma sempre col bilancio a rischio.
Ed infine il discorso Tribuna. Come spesso sbaglia didascalie mettendo dei tag al posto dei nomi e cognomi, stavolta ha sbagliato di brutto nel suo compito primario. Non so se Crippa fosse allo stadio, ma dal contesto del suo pezzo ho la vaga impressione che l’abbia cucito leggendo il comunicato ufficiale. Credo che se fosse stato allo stadio non l’avrebbe nemmeno scritto, perché si sarebbe reso conto dell’insignificante (giornalisticamente parlando) fatto. Poi il fatto di mandare uno e siglare con un altro nome è cosa invalsa in ambito giornalistico. Sino a poco tempo fa c’era un famoso giornalista che riusciva a scrivere la cronaca di 5 o 6 partite in contemporanea. Ma certi fenomeni non mi stupiscono più di tanto. A Novara come in tutta Italia il giornalismo non è libero ma asservito (salvo in rari casi) all’aria che tira, e poi non dimentichiamoci che tra poco ci sarà la presentazione delle Manifestazione del Centenario e l’assalto alla greppia è iniziato già da un po’. Io me ne sono stato in disparte fino all’altro giorno (anche se in cuor mio mi sentivo qualificato a far parte di questo Centenario). Ed è da pochi giorni che Accornero e De Salvo mi hanno chiesto se sono disposto a collaborare per l’edizione di un libro con uno staff diretto dal prestigioso giornalista Gianni Romeo. Lo dico per primo onde evitare di sentirmi poi dare del venduto o cose simili. Lo faccio perché ho sempre amato il Novara, dall’odore di olio canforato, dalle belle maglie azzurre di una volta sino a questo Novara moderno tecnologico, che permettetemelo, ha perso un po’ dell’aureo romanticismo di cui era ammantato in passato. Ma al progresso bello o brutto che sia, non ci si può opporre, al massimo ci si adatta.
Grazie per l’ospitalita’
Beppe Vaccarone |