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Quando l'azzurro si tinge di giallo
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giovedė 21 maggio 2015 - 15:45
un romanzo di Marco Paracchini

Quando l’azzurro si tinge di giallo...
Autunno 2011: Remo Baratelli, gran tifoso del Novara Calcio, si sta godendo le sue meritate ferie quando una telefonata cambierà irreversibilmente le sue vacanze. Un cadavere è stato trovato nella doccia di una stanza d’albergo e Remo dovrà, suo malgrado, seguire quest’intricata indagine. In un percorso fitto di ricordi legati allo stadio Alcarotti e alla Novara degli anni 60-70-80 riscoprirà il legame con la sua città e la sua squadra del cuore.

“La maglia è nostra…e ve la prestiamo solo per giocare”
, un romanzo di Marco Paracchini
Un libro giallo ambientato interamente a Novara e scritto in collaborazione con diversi tifosi del Coordinamento Cuore Azzurro. L’autore ha in passato diretto opere audiovisive, collaborando con case di produzione e agenzie di pubblicità. 
Il ricavato di questo romanzo sosterrà il progetto dell’associazione “sorriso per il Sudan”, nata nel 1999 con finalità umanitarie a favore delle popolazioni emarginate.

Abbiamo voluto incontrare lo stesso Paracchini per scoprire qualche segreto di questo nuovo libro che uscirà nel prossimo mese di Giugno

Da dove è nata l’idea di questo romanzo?
"La lungimirante idea di un libro è venuta a Paolo Comune, detto “Il Ciumi”, che l’ha poi proposta ai suoi amici di “Quelli dell’Alcarotti”. Uno di loro, Sergio Paganelli, ha fatto il mio nome poiché sapeva della mia professione di storyteller e da lì abbiamo poi mosso i primi passi per capire in quale direzione andare."

E avete poi trovato una direzione?
"All’inizio era una nebulosa, non c’era un pianeta ben definito, anche nella mia testa. Ognuno cercava qualcosa di emozionale, ma nessuno sapeva esattamente come completare questo cammino letterario. C’erano tantissimi ricordi, numerose testimonianze ed emozioni, ma ciò che mancava era un arco narrativo che potesse rendere il tutto appetibile per molti fruitori (anche esterni alla tifoseria). Però l’ordine era imperativo: serviva un romanzo e non un diario o un almanacco."

Quindi come ti sei mosso?
"Stando alla forma del romanzo l’idea era quella di trovare una traccia che potesse mantenere una logica di capitolo in capitolo. Sul subito si era pensato alla vicenda di un bambino che si fa uomo, ma al terzo capitolo non c’era più nulla da dire. Ho quindi chiamato un paio di “Quelli dell’Alcarotti” e ho espresso le mie perplessità: ho proposto quindi una trama gialla, tipo di narrativa in cui mi trovo a mio agio (sempre di Marco Paracchini sono usciti i libri “Le indagini di Kenzo Tanaka”, Robin Edizioni – “Sherlock Holmes e il licantropo di Huntingdon”, Delos Books, entrambi usciti nel 2014). L’idea di inserire un delitto inspiegabile mi ha permesso di integrare perfettamente il paradigma narrativo con le intenzioni dei miei committenti. Qualcuno all’inizio aveva espresso forti perplessità perché il giallo/noir avrebbe potuto confondere un po’ le idee, ma alla fine si sono ricreduti."

Di cosa parla quindi il libro?
"La storia si svolge nell’autunno del 2011 e il protagonista è un perito investigatore di una compagnia di assicurazioni, gran tifoso del Novara Calcio. Le sue meritate ferie vengono stravolte dalla morte di un altro tifoso, ritrovato esanime all’interno di una doccia di un albergo novarese. Sarà costretto a seguire parte delle indagini sino a carpirne i risvolti più drammatici, ma il romanzo è fresco, veloce e dinamico e non mancano le battute ironiche, i sorrisi e i mille ricordi legati alla nostra città. Il Novara Calcio è, di fatto, il secondo protagonista della trama: in un modo o nell’altro si parla di episodi legati alla squadra dagli anni ’50 a oggi."

E' una storia vera o è di pura fantasia?
"La storia è di pura fantasia, ma ci sono molti richiami a personaggi ed eventi cittadini e calcistici reali."

Da dove arriva il titolo?
"Sulla scelta del titolo potrei scrivere un altro romanzo.

Ho proposto ai committenti una trentina di titoli e loro ne hanno proposti una manciata a testa. Alla fine, prendendo spunto dall’introduzione di Claudio Vannucci, Paolo Comune ha deciso di utilizzare questo titolo che va letto in maniera del tutto amicale e non polemico. Secondo me è funzionale e bello nonché di sicuro impatto emotivo per i tifosi. Però sono dell’idea che i libri vadano giudicati per il loro contenuto e non per il loro titolo né per la loro copertina, ergo l’invito è quello di leggere avidamente ogni pagina."

Quali sono state le tue fonti per parlare di decenni in cui non eri ancora nato?
"Le fonti sono “Quelli dell’Alcarotti” in persona. Ho intervistato molti di loro e mi sono ritrovato dinnanzi a molti occhi lucidi, risate colme di malinconia buona e anche veri e propri pianti di gioia. Un lavoro straordinario che mi ha permesso di condividere molta umanità e carpire quanto e come avrebbe dovuto muoversi il protagonista. Ho raccolto queste testimonianze con umiltà e pazienza perché ero conscio che dinnanzi a me c’erano intere vite che si aprivano: in alcuni momenti è stato persino difficile mantenere la lucidità perché con loro si era creata un’ottima empatia.
Successivamente ho intervistato anche altre persone, non necessariamente legate alla passione calcistica, ma solo per avere un quadro generale della Novara nei decenni ’50, ’60 e ’70. Il lavoro più lungo è stato quello, il romanzo è stato completato nel giro di tre mesi."

Come e quando sarà presentato il libro?
"Presumo in giugno inoltrato a Novarello. Al momento manca però ancora una data certa."

Dove si potrà reperire il libro?
"Ovunque. A Novara sarà reperibile in tutte le librerie, ma anche online si potrà acquistare negli store dedicati ai libri (IBS, Inmondadori, ecc.). Il costo è di 15 euro, ma il 90% del ricavato sarà destinato in beneficienza quindi direi che “Quelli dell’Alcarotti” hanno avuto davvero un gran cuore."

Ci sono persone che vuoi ringraziare?
"Tralasciando “Quelli dell’Alcarotti” che hanno pensato, ideato e contribuito alla nascita e allo sviluppo del libro alla quale ho riservato i miei ringraziamenti più profondi, mi sento di ringraziare anche l’ispettore di Polizia Michele Frisia per le sue delucidazioni, Silvana Mignone, Irene Spagnuolo (che ha supervisionato il testo come “donna esterna al mondo calcistico, ma interna al mondo della scrittura”), Claudio Mesisca, scrittore novarese che ha elargito un’introduzione coi fiocchi, Massimiliano Palombo e molti altri personaggi novaresi che mi hanno, direttamente o indirettamente, aiutato nel creare il mondo novarese di tempi passati il più verosimile possibile. Infine ringrazio te per quest’occasione di finire su ForzaNovara.net!"

Un’ultima domanda: a quale pubblico è rivolto questo romanzo?
"A tutti. Se proprio vogliamo dare un limite d’ingresso, direi dai 12 anni in su, ma dai primi test effettuati con persone di sesso ed età differente, i risultati sono stati estremamente soddisfacenti poiché tutti hanno espresso parere favorevole. È piaciuto perché è divertente, diretto, intrigante e con la faccenda del mistero del cadavere, c’è anche la suspance che ti tiene attaccato al libro sino alla fine. Vedremo come andrà quest’avventura, ma siamo certi che moltissimi apprezzeranno. Quello che è importante capire è che è sì un libro con tanti ricordi legati al Novara Calcio, ma è un testo che può davvero leggere chiunque (magari escludiamo quelli della Pro Vercelli! Ahahaha!)."


Buona lettura!

Daniele Faranna


 

 

 

 

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