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Solo un episodio avrebbe potuto cambiare il corso di questa partita, scialba dal punto di vista del gioco e che ha rappresentato alla perfezione il periodo di disorientamento della squadra azzurra. Ed infatti entrambi i gol di oggi sono il frutto di due eventi ben diversi fra loro, il cui unico pregio risulterà quello di rendere un po’ meno noiosa la sfida tra due squadre, con mire d’inizio stagione decisamente diverse da quelle attuali.

Avvio determinato del Novara, che almeno per i primi venti minuti sembrava aver assimilato al meglio la sconfitta precedente con il Legnano. A seguire gli ospiti trovano la capacità di imbrigliare il gioco degli azzurri, facendo scadere ulteriormente il livello dello spettacolo e rendendo snervante l’andamento della gara.

Un po’ di scalpore lo desta lo spostamento di Ciuffettelli dalla zona centrale della difesa a quella di terzino sulla fascia. Con l’impiego di Matteassi dal primo minuto, (causa l’indisponibilità di Chiappara infortunatosi) e di Brizzi a centrocampo, la squadra può godere di un movimento più fluido a centrocampo, (almeno inizialmente), ma con la consapevolezza di affidarsi spesso, forse troppo, soltanto alle giocate dei singoli.

E’ triste ammetterlo, ma a questo gruppo manca decisamente un gioco ed un propria personalità. Troppe palle lunghe in avanti, alla ricerca di un Rubino che pur restando un punto fermo di questa squadra, non può sempre farsi carico di “salvatore della Patria”.

La sensazione è quella di una squadra dove vi sia una forte volontà da parte di tutti, ma evidenti limiti tecnici, dettati dai continui stravolgimenti al modulo impiegato.

E’ evidente che il gioco mostrato dagli azzurri stia calando progressivamente rispetto alla prima parte di campionato, dove il problema dei troppi gol subiti era senza dubbio già ricorrente, ma al quale si contrapponeva, quantomeno, un miglior schieramento in campo ed alcune pregevoli azioni combinate.

Ad onor del vero bisogna ammettere che oggi la retroguardia azzurra, in occasione della rete subita, non ha colpe rilevanti, sebbene sia assolutamente necessario rivedere qualcosa per limitare ulteriormente le azioni degli avversari, che nell’incontro odierno hanno trovato ampi spazi sulla corsia destra.

Sarebbe altresì interessante riuscire a capire alcune scelte operate da Mister Bellotto, che se può contare sulla possibilità di conoscere meglio di tutti lo stato di salute dei propri giocatori, non può esimersi dallo spiegare il perché di una tardiva sostituzione di Sinigaglia, oggi decisamente sotto tono, al posto di un più reattivo Chiaretti; l’arretramento di Matteassi in difesa subito dopo il momentaneo vantaggio ed il perché del mancato utilizzo di un giocatore come Maggiolini, che avrebbe fornito sicuramente una maggior spinta sulla fascia e la possibilità di un apporto più significativo in avanti per le punte.

Se la ragione fosse dettata esclusivamente dalla volontà di assicurarsi una maggior copertura, rispetto ad un modulo più offensivo, verrebbe logico chiedersi se uno schema troppo difensivista non finisca per condizionare il rendimento di tutta la squadra… L’augurio è che si tratti unicamente di scelte tecniche motivate dalle condizioni fisiche dei giocatori.

Per chi ha visto la gara di oggi resta solo una certezza: la necessità di correggere molti aspetti, da quelli tecnico/tattici a quelli societari, riportare all’interno del gruppo la giusta determinazione, infondere gli stimoli che caratterizzano i successi e, soprattutto, fare un po’ di ordine… in un ambiente in cui sono diventati troppi i dubbi e le perplessità, a cui i Tifosi sperano venga data loro una soddisfacente risposta da parte della Società.

La ventiseiesima giornata consolida il primato in classifica del Sassuolo, grazie alla sofferta vittoria esterna per 1-0 sul campo della Pro Sesto nell’anticipo di sabato. Al secondo posto la Cremonese, distanziata di tre lunghezze ma forte del successo interno contro il Legnano con un secco 2-0. Battuta d’arresto per il Cittadella, che a Busto Arsizio non va oltre lo 0-0. Altro pareggio a reti bianche quello fra Foligno (al quarto posto in classifica) e Paganese (prossimo avversario degli azzurri). Il pareggio per 1-1 fra Padova e Ternana permette alla squadra veneta, comunque, di entrare nella zona play-off, in virtù della sconfitta del Foggia a Verona, che rilancia in classifica gli scaligeri e mantiene sempre vive le speranze dei tifosi gialloblù di abbandonare l’ultima posizione. Il risultato più eclatante resta sicuramente quello della Cavese, che riesce ad imporsi per 2-0 di fronte al pubblico amico nei confronti del Venezia. Con questa vittoria la squadra campana si porta ad un solo punto di distanza dagli azzurri, sempre fissi al 10° posto in classifica. A chiudere l’analisi della giornata, la vittoria del Manfredonia sul Lecco per 1-0, che permette alla squadra pugliese di raggiungere proprio la squadra di Max Vieri, a quota 23 punti.

Per il Novara diventerà fondamentale recuperare la condizione fisica e psicologica, cercando di onorare al meglio questo finale di stagione. Qualsiasi attenuante non può essere usata come pretesto per giustificare una condizione preoccupante, alla quale si potrà porre rimedio soltanto tornando al successo. E ridando, così, il meritato lustro alla nostra gloriosa squadra.


Forza Novara sempre !

Giovanni Chiorazzi

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