Alla scoperta del...Pordenone
giovedė 17 novembre 2022 - 11:40
Storia e probabile schieramento dei prossimi avversari
Scontro d’alta quota quello in programma domani al “Guido Teghil” di Lignano Sabbiadoro. Nella temporanea casa dei ramarri i nostri azzurri sono chiamati all’esame Di Carlo per agguantare la vetta occupata proprio dai friulani. Andiamo a scoprire la storia e il probabile 11 dei neroverdi...
LA STORIA
Il Pordenone calcio, che annovera nel Palmares una Supercoppa di Serie C e uno Scudetto di Serie D, nasce nel 1920 con la denominazione di “Football Club Pordenone”, comincia il proprio cammino agonistico nella Terza Divisione (detta veneto-giuliana). Con l’avvento del fascismo diventa “Terza Coorte A.Salvato, 63° Legione Tagliamento” tornando poi nel 1927 Unione Sportiva Pordenonese.Nel 1929 il team pordenonese si iscrive al neocostituito Campionato U.I.L.C. di prima categoria Girone A con la denominazione Pordenone Liber Football Club. Nel maggio del 1932 la squadra neroverde ottiene la promozione al Campionato di Prima Divisione. Dopo campionati altalenanti tra le varie categorie si arriva nella stagione 1939-40 all’iscrizione della squadra al campionato di Serie C.
In questo periodo piuttosto lungo la rosa viene per lo più messa nelle mani di giovani calciatori e i risultati faticano ad arrivare. Si susseguono campionati difficili fino alla stagione 1952-53 in quarta serie, dove dopo un lungo spalla a spalla con la Mestrina si guadagnano le finali per accedere alla Serie C. Nelle finali il sogno svanisce nel ritorno contro la stessa Carrarese. Sul finire degli anni ’50 la situazione cambia, grazie all’acquisto della società da parte di Silvio Cirielli, all’epoca direttore del laboratorio ricerche cliniche dell’ospedale cittadino. Non vengono conseguiti grandissimi risultati a livello di prima squadra, ma a livelli giovanile il Pordenone Calcio diventa un’autentica scuola di calcio riconosciuta a livello nazionale. Vista la partecipazione alla Serie C 1958/59, si decide di mettere sulla panchina Renato Cesarini, giunto da Torino sponda Juventus. In questi anni, infatti, il Pordenone divenne società satellite dei Bianconeri. Durante gli anni ’60, a partire dal 1965 fino al 1978/79, il Pordenone rimase invece costantemente in Serie D. Proprio in quegli anni il giornalista di Pordenone Gildo Marchi denomina i neroverdi “i ramarri del Noncello”, soprannome che tutt’ora accompagna i neroverdi. Dopo 15 anni di lotta: i Ramarri riescono così a qualificarsi per la nuova Serie C2 superando il Montebelluna. I costi del professionismo però pesano notevolmente sulla gestione portando all’addio di Ugo Caon dalla presidenza. Gli anni di Gregoris sono caratterizzati da campionati di Serie C2 disputati tra mille peripezie, il miglior risultato un settimo posto finale con 36 punti. La retrocessione arriva un anno più tardi. Nel 1989/90 il nuovo presidente Giuseppe D’Antuono, ingaggia tra gli altri l’ex interista Evaristo Beccalossi, ma l’ex presidente della fallita Omegna trascina sempre più in basso i neroverdi con tre retrocessioni in tre anni. Tra il 1992 ed il 1993 i Neroverdi strapparono il passaggio in Promozione, mentre nel ’96 venne centrato il ritorno in Serie D. Trascorsero 6 anni nel semi-professionismo prima che si riaprissero le porte della Serie C. Il tutto sembrò finire nel 2004, quando a causa delle difficoltà economiche societarie avvenne la retrocessione in Promozione dopo quella in Eccellenza dell’anno prima.Nel 1991/92 nel Campionato di Prima Categoria la squadra ricomincia a dare segni di risveglio e si piazza al quarto posto. Nel 1992/93 giunge dopo molte delusioni il passaggio in Promozione, con un secondo posto in campionato alle spalle del 7 Spighe. Nel 1993/94 6° posto finale in classifica con 33 punti. Nel 1994/95 la società incontra Ettore Setten, che segnerà una parte importante della propria storia, e i risultati giungono immediati, con la vittoria finale del Campionato di Promozione e il passaggio in Eccellenza con 50 punti Nel 1995/96 arriva l’agognata risalita in Serie D, al termine di una lotta con La Cormonese. L’appuntamento con la promozione in C2 arriva al termine della stagione 2001/2002 ma nell’estate del 2003 arriva la non accettazione da parte della Federcalcio dell’iscrizione della squadra alla Serie C2 per inadempienze economiche. Setten si dimette in favore di Lino Mungari che iscrive la squadra all’Eccellenza Regionale ma la squadra retrocede in Promozione, tra mille strascichi.Un anno dopo nasce dalle costole del Don Bosco, il nuovo Pordenone, Gian Paolo Zuzzi ex presidente Del Don Bosco e il sindaco Sergio Bolzonello, danno vita al ramarro, che si iscrive alla Promozione. Nel 2007/08 i Neroverdi tornano in Serie D, dopo un anno di purgatorio, per rimanerci fino al 2014, nel quale il Pordenone strappa il pass per la Lega Pro e conquistando anche lo scudetto dilettanti.La stagione 2018/2019 è quella della prima storica conquista della serie B: il 28 aprile il Pordenone batte 3-1 la Giana Erminio e si aggiudica, con una giornata di anticipo, il campionato conquistando anche la Supercoppa, superando Juve Stabia e Virtus Entella. Nel 2019/2020 i neroverdi disputano, una stagione incredibile conquistando il quarto posto in campionato e semifinale playoff con il Frosinone. La scorsa stagione il Pordenone non riesce a sfruttare le occasioni per rientrare nella lotta per i playout e torna in Serie C.
STATO DI FORMA
Il Pordenone non si ferma più, sfruttando il passo falso del Renate, è balzato in testa alla classifica grazie a un’ottima difesa che ha incassato solo sei gol nelle tredici partite sin qui giocate e a un ritrovato attacco che nelle ultime tre partite ha infilato ben tredici palloni nei sacchi avversari per un totale di 24 gol segnati e 6 subiti.
In casa, sono “solo” 10 i punti conquistati dai friulani (3 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte). Tra le mura amiche una media punti di 1,67 a gara con 10 reti fatte e 3 subite. Lontano dal Teghil, però, i ramarri hanno perso una sola volta e conquistato 16 punti su 26 totali frutto di 5 vittorie e 1 pareggio. A disposizione dell’ex tecnico azzurro Di Carlo tante opzioni di formazione con giocatori di categoria e con diversi giocatori di qualità Benedetti, Burrai, Ajeti e gli innesti last minute di Pinato e Bruscagin.
Occhi puntati sul giovane Dubickas autore fin qui di 5 reti nelle ultime 3 gare e a Pinato in gol per 4 volte in stagione. La lista degli infortunati comprende Andreoni, Deli, Magnaghi, Negro Pirrello e pure Palombi che si sperava potesse rientrare.
Di Carlo dovrebbero quindi confermare lo stesso undici iniziale mandato in campo a Piacenza con Festa tra i pali, Bruscagin, Ajeti, Bassoli e Benedetti in difesa, Torrasi, Burrai e Pinato a centrocampo con Zammarini alle spalle del tandem Candellone/Dubickas.
PORDENONE (4-3-1-2): Festa; Bruscagin, Ajeti, Bassoli, Benedetti; Torrasi, Burrai, Pinato; Zammarini; Candellone, Dubickas. Allenatore: Domenico Di Carlo.
Alessio Farinelli |