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L'editoriale Azzurro
domenica 04 dicembre 2022 - 23:04
Novara-Arzignano vista da Massimo Barbero
Semioli ha mostrato da subito grande personalità. Ha confermato dieci undicesimi della squadra che aveva perso a Crema imponendo però ai giocatori azzurri il proprio modulo, il proprio 4-3-3. Non dimentico le discussioni su questo “muro” sull’efficacia di uno schieramento assai dispendioso… Dopo la memorabile trasferta di Terni (era il lontano 2015) si voleva la testa di Baroni proprio per l’ostinato puntare sul 4-3-3 che sfiancava Pablo e risultava poco redditizio.
Eppure con il 4-3-3 ci si può divertire davvero. L’importante è che gli esterni si sacrifichino anche in fase difensiva. Semioli è riuscito a convincere a giocare attaccante esterno anche un elemento come Galuppini che nell’era Cevoli era parso poco propenso a rincorrere gli avversari. E’ stato lui l’elemento che ha fatto la differenza nella prima mezzora di gioco, che ha mandato in cortocircuito i giocatori dell’Arzignano. Ho avuto l’impressione che gli ospiti non si aspettassero un Novara così abile nell’allargare il gioco, nello sfruttare il campo in tutta la sua ampiezza. I nostri esterni mettevano costantemente in difficoltà una difesa a quattro che giocava molto stretta.
E dire che i vicentini erano partiti forte, con l’intenzione di accentuare le debolezze di un Novara fragile. La truppa di Bianchini è scesa in campo con la stessa spavalderia del Piacenza. Ma stavolta si è trovata di fronte una squadra tosta, pronta a lottare su ogni pallone, finalmente determinata in mezzo al campo. Gli azzurri sin dalle battute iniziali sono riusciti a creare pericoli con le ripartenze inserendosi in velocità. Già al 7’ Tavernelli è scivolato al momento di sfruttare un invitante assist di Bortolussi. Un pericolo che ha indotto l’Arzignano ad indietreggiare, a protezione dei propri sedici metri.
Ma il Novara di oggi non temeva una difesa chiusa. Il movimento dei nostri giocatori era tale da non dare punti di riferimento agli avversari. Il gol di Khailoti è stato il giusto premio per un periodo di pressione costante da parte dei padroni di casa. In quel frangente l’Arzignano ha letteralmente buttato la partita dando via libera a Galuppini per l’azione che è costata ai veneti rigore ed espulsione.
Sul 2-0 la nostra squadra ha continuato a premere per una manciata di minuti sfiorando la terza rete con Bortolussi. Poi abbiamo cominciato a fare accademia, a far girare troppo lentamente il pallone. Con il rischio di combinare pasticci come quello che ha portato l’Arzignano a colpire una clamorosa traversa (decisiva la deviazione di Pissardo).
Negli spogliatoi Semioli ha cazziato la squadra per questa improvvisa frenata. Ad inizio ripresa ho avuto la sensazione che i nostri avessero voglia di riprendere a giocare per chiudere presto i conti. Invece è arrivato l’episodio del mani di Khailoti che ha riportato sotto i vicentini.
Sul 2-1 non abbiamo perso la testa. Siamo rimasti alti, abbiamo continuato a spingere fino a trovare il gol della sicurezza. A confezionare il 3-1 sono stati due giocatori provenienti dalla panchina. Giocando con questo modulo ci capiterà spesso di vedere tre cambi in contemporanea dopo un’ora di gioco perché tutti coloro che sono in campo devono andare sempre a mille. Non ci sono titolari e riserve, si va in campo in 16 perché tutti sono importanti.
La rinuncia quasi totale a Pablo è una delle scelte meno comprensibili dell’ultima era Cevoli. L’argentino è in condizione, si è presentato al via di questo campionato in forma e con motivazioni da vendere. Ed ha una media gol non disprezzabile in rapporto ai minuti giocati. Se Semioli continuerà a dargli la mezzora finale ne vedremo delle belle da qui alla fine della regular season.
Tutto bene dunque? Calma, è presto per dare dei giudizi sul nuovo corso. Lo stesso Cevoli aveva debuttato con un 3-1 casalingo contro un avversario ben più forte di questo Arzignano. A Salò capiremo se c’è stata davvero la svolta e se questo 4-3-3 può reggere anche fuori casa contro squadre da parte sinistra della classifica.
Una cosa è certa. Questa squadra ha delle potenzialità. Però per metterle in campo ha bisogno sempre di una scossa, di stimoli che vanno al di là dell’ordinaria amministrazione. A Semioli spetta il compito di tenere alta la tensione senza ingenerare quelle paure che ci avevano reso irriconoscibili nell’ultimo mese e mezzo di campionato.
Oggi è un giorno nuovamente azzurro… domani chissà… Forza Novara Sempre!!!
redazione forzanovara.net
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