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L'editoriale Azzurro
lunedì 10 marzo 2025 - 11:38
Novara-Giana Erminio vista da Massimo Barbero
Il trittico degli scontri diretti con squadre più o meno nella nostra posizione di classifica (Renate, Albinoleffe e Giana) ci lascia dei rimpianti. Rimpianti non tanto legati a quanto ottenuto (alla fine il raccolto è più o meno pari a quanto seminato) bensì di più ampio respiro. Questa squadra aveva (ha?) la grande occasione di centrare il quarto posto in regular season, ovvero il miglior risultato dal giorno della nostra retrocessione in C del maggio 2018 in poi. Nessuno si offenda se dico che dal vivo allo stadio o smanettando con il telecomando nei momenti liberi non ho visto all’opera formazioni irresistibili. Quella Virtus Verona che vince quasi sempre ha preso 3 gol al “Piola” nel non lontano confronto di metà gennaio. Questa Giana Erminio che nel ritorno viaggia a mille ha vinto in Viale Kennedy con un solo tiro in porta all’attivo.
Ed allora il rammarico è legato alle scelte societarie di gennaio. Con un mercato invernale più concreto il sogno di essere la Carrarese del 2025 non pareva irrealizzabile. Banchieri ci ha insegnato che quando si raggiungono i play off nazionali allora tutto diventa possibile perché i risultati ottenuti durante l’anno si azzerano e chi ha la pressione di dover vincere per forza spesso parte con una zavorra mentale pericolosa.
Avete presente il Novara che si è imposto ad Arzignano e Trento a fine 2024? Aggiungete a quella squadra un esterno destro, un centrocampista di qualità ed un attaccante in grado di fare la differenza… non pensate che un Novara siffatto sarebbe stato in grado di mettersi alle spalle Virtus Verona e compagnia cantante? E nei successivi play off questa ipotetica squadra non sarebbe stata un osso duro da affrontare per chiunque?
Invece la proprietà ha scelto (legittimamente, per carità) una filosofia differente: ha puntato su giovani di prospettiva da crescere con la giusta dose di pazienza e su uomini in cerca di rilancio dopo qualche annata difficile. Ed allora al tavolo con la Virtus Verona, l’Albinoleffe o la Giana Erminio di turno dobbiamo sederci con la dovuta dose di umiltà, consapevoli che, al di là del blasone, qualche volta può capitare di soccombere contro realtà ormai consolidate in categoria. E ringraziamo il cielo di essere a distanza di (quasi) sicurezza da club che vivono momenti certamente più tribolati, come Lecco, Pro Vercelli o Triestina.
Fatta questa (lunga) premessa rimango ovviamente deluso dalla prestazione di ieri. Perchè come ha sottolineato qualcuno sul “muro” l’approccio è stato certamente non all’altezza delle aspettative. Visti i risultati maturati nel primo pomeriggio c’era la possibilità di issarsi (quantomeno) al quinto posto della classifica. Senza contare l’aspetto ambientale: la società aveva varato un’iniziativa per portare un po’ più di gente in curva ed i “tiepidi” sono stati nuovamente allontanati (come era accaduto a dicembre con la Feralpi) da una partita tutt’altro che divertente da seguire Certo la reazione nella ripresa c’è stata (e ci mancherebbe altro) e forse il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, ma rimane il dispiacere e la colpa di aver letteralmente regalato un tempo agli avversari.
Detto questo è difficile addentrarsi in analisi tecnico-tattiche cosìccome sarebbe fuorviante aggrapparsi alle assenze. Eravamo terrorizzati dall’idea di vedere un Novara per la prima volta senza Agyemang, ma chi l’ha sostituito sulla sinistra (Donadio) è stato certamente il migliore in campo. Di sicuro questa squadra va in difficoltà quando deve fare gioco perché il ritmo della manovra è troppo lento per impensierire gli avversari quando sono rintanati all’indietro. Un atteggiamento che la Giana ha potuto permettersi senza sofferenze di sorta essendo passata in vantaggio ancor prima della mezzora Non a caso le partite con Pergolettese e Renate le avevamo sbloccate con accelerazioni improvvise: lancio dalle retrovie di Lorenzini e taglio micidiale di Agyemang. Fossi stato al posto di Gattuso sarei passato già al quarto d’ora della ripresa ad un 3-4-2-1 con Gerardini e Palsson alle spalle di una punta centrale, così tanto per provare a modificare un copione che pareva scontato. Ma onestamente anche il nostro numero 7 non è entrato bene in campo quando è stato chiamato in causa.
Ed ora Vicenza!!! Al “Menti” possiamo giocare la gara che meglio si addice alle nostre caratteristiche. I padroni di casa faranno la partita, noi potremo colpirli negli spazi. Certo è un match ad altissimo coefficiente di difficoltà perché ritengo la rosa allestita dal ds Luca Matteassi la più completa ed attrezzata del girone. Però la storia recente insegna che, in una maniera o nell’altra, siamo sempre riusciti a far soffrire il grande Lanerossi di Vecchi… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero |
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