L'editoriale Azzurro
domenica 07 settembre 2025 - 20:16
Novara-Trento vista da Massimo Barbero
Questa volta un po' di rammarico c'è... Dei tre 1-1 in campionato collezionati in sequenza quello di oggi ci lascia i maggiori rimpianti perchè ad inizio ripresa il nostro sorpasso sembrava davvero dovesse arrivare da un momento all'altro. E la gara si era fatta ulteriormente in discesa, almeno sulla carta, quando il Trento è rimasto in dieci per l'espulsione di Aucelli con ancora metà tempo davanti (più recupero) da giocare. A Fontanafredda ed anche in casa contro l'Inter avevamo affrontato il finale di partita un po' in emergenza, almeno dal punto di vista quantitativo, per le numerose assenze. Stavolta, invece, i cambi da fare c'erano e mister Zanchetta ha potuto inserire, a ragion veduta, cinque uomini di movimento freschi nel giro di pochi minuti per l'assalto conclusivo. Purtroppo, come era già successo ad Alessandria in Coppa con la Juve, abbiamo fatto tanta fatica a trovare spazi contro un avversario ridotto in inferiorità numerica. Di fronte ad un Trento più serrato tra le linee, a difesa del prezioso pareggio, non abbiamo più avuto la possibilità di sfruttare quella che, sino a quel momento, era stata la nostra arma migliore: la capacità di operare verticalizzazioni improvvise che tagliavano fuori la retroguardia trentina, talvolta già con il lancio lungo dell'ispirato Lorenzini.
Alla vigilia la sfida Zanchetta-Tabbiani rappresentava garanzia di divertimento in una categoria in cui spopolano i 3-5-2 e gli allenatori che partono dalla sempre più abusata regola del “primo non prenderle”. Il campo in effetti, per almeno un'ora, non ha deluso le attese. Poi la stanchezza e la voglia di portare a casa almeno il punticino (comprensibile per una squadra in dieci) hanno reso gli ultimi minuti spezzettati e poco spettacolari. Il Trento è partito forte, con un pressing feroce e con la spinta degli esterni d'attacco. Nei primi minuti in particolare il goleador del Como Primavera Chinetti ha messo in croce un Agyemang ancora non al passo del campionato e di una quasi nuova difesa a quattro. Giuseppe è stato bravo a resistere ed a ribaltare, strada facendo, i rapporti di forza dall'alto di una ripresa che l'ha visto tra i protagonisti assoluti, a conferma di un potenziale innegabile.
Il Novara però non è mai stato a guardare. Ha risposto colpo su colpo alle offensive iniziali gialloblu per poi creare le occasioni più nitide della prima mezzora di gioco. Penso al colpo di testa di Di Cosmo, alla sfortunata carambola sottoporta Citi-Barlocco con palla ad accarezzare beffardamente l'esterno della rete e soprattutto alla ghiotta ripartenza, due contro uno, sciupata dal duo Da Graca-Donadio.
Nell'azione dell'1-0 ci siamo fatti colpevolmente sorprendere dal lungo giro palla ospite che ha permesso a Capone di innescare Giannotti e a quest'ultimo, troppo solo, di girarsi e colpire indisturbato. Per fortuna siamo riusciti a rialzare subito la testa ed a pareggiare grazie all'invenzione di Lorenzini, alla lucidità di Da Graca ed alla prontezza di Alberti che ha ricevuto finalmente il meritato premio personale dopo tre-quattro gare ufficiali trascorse a battagliare ed a rincorrere ogni pallone. A cavallo dei due tempi ci sono stati due gol annullati (uno per parte) che lasciano più di qualche dubbio. Poi gli azzurri, ancora in undici contro undici, hanno preso il sopravvento sul piano del gioco e della brillantezza, pur arrivando a concludere poco.
Dopo il “rosso” ad Aucelli la partita è diventata meno bella. Contro una formazione fattasi giustamente più concreta e prudente ci è mancata la necessaria velocità per fare girare la palla a dovere e sfruttare così l'uomo in più. Ci siamo liberati al cross tante volte, sia a sinistra che a destra, ma raramente siamo riusciti a buttare i palloni giusti in area di rigore dove Alberti e Da Graca (eppoi Lanini) avrebbero potuto combinare ancora grosse cose. Eric ovviamente è lontano dalla migliore condizione, era inevitabile che fosse così dopo un mese e mezzo di vacanze ed un altro mese e mezzo da svincolato, ma è giusto dargli un minutaggio sempre più importante per recuperarlo in corsa. Ancor prima che possa raggiungere il cento per cento della forma lo ritroveremo nel tabellino dei marcatori perchè il gol è nel suo Dna e perchè questa squadra è in grado di valorizzare i propri attaccanti dall'alto di una mole di gioco di grande rilievo.
Prima di chiudere, permettetemi di salutare e di ringraziare due protagonisti che hanno sempre tirato la carretta della miracolosa salvezza (ricordatevi com'eravamo conciati all'inizio del novembre precedente...) del maggio 2024: Riccardo Calcagni ed Alessandro Di Munno. A quest'ultimo (che non avevo omaggiato al momento della cessione alla Pro Patria semplicemente perchè ero in vacanza) dobbiamo anche una fetta della promozione in C, vista l'ispirata regia nei giorni dell'allungo decisivo sulla Sanremese.
Ed ora abbiamo le due Pro da affrontare in rapida sequenza, come prevedeva il calendario nel settembre di un anno fa. Come allora arriviamo a questo doppio appuntamento senza vittorie all'attivo (ma stavolta siamo anche senza sconfitte). Non me ne vogliano nelle altre piazze... se mi permetto di scrivere che sarebbe bellissimo interrompere questo nostro piccolo digiuno... proprio nelle due sfide a cui teniamo di più... Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero |